Gli anni del nostro incanto: il nuovo romanzo di Giuseppe Lupo

Gli anni del nostro incanto

È in libreria dal 7 settembre scorso Gli anni del nostro incanto, il nuovo libro dello scrittore lucano Giuseppe Lupo, edito da Marsilio. Già Premio Campiello nel 2011 con L’ultima sposa di Palmira e autore di numerosi saggi e libri, Lupo torna con un romanzo commovente, dalla scrittura poetica, che coinvolge emotivamente il lettore. L’autore “si serve” della storia di una famiglia, trasferitasi dalla periferia a Milano nei primi anni Sessanta, per ripercorrere un ventennio di storia d’Italia: dagli anni spensierati del boom economico ai cosiddetti anni di piombo. Un racconto autentico che ha per protagonista Milano, la città simbolo dello sviluppo industriale che cambia volto dopo la strage di Piazza Fontana, avvenuta il 12 dicembre 1969 e che ha dato avvio al periodo stragista.

La trama

Siamo a Milano agli inizi degli anni Ottanta (precisamente nel 1982), è luglio e, mentre gli italiani sono incollati alla tv per seguire le “avventure” della Nazionale di calcio impegnata in Spagna per i Mondiali (che poi vincerà), una ragazza di nome Vittoria si trova in ospedale al capezzale della madre, ricoverata per improvvisa perdita di memoria. Attraverso una foto che ritrae la loro famiglia a bordo di una Vespa, una domenica di aprile, nella Milano degli anni Sessanta – scattata da qualcuno a loro insaputa e pubblicata venti anni dopo su una rivista – Vittoria prova ad aiutare la madre a ricordare, ricostruendo il tempo passato.

“Tu mi comprendi se dico che il tempo di cui ti parlo, il tempo della nostra vita anteriore, vale solo se lo ricordiamo? Se ce lo dimentichiamo, è come se il passato l’avessimo chiuso in una stanza e avessimo gettato la chiave. È materia inutile, scarto di anni, spazzatura di vita appesa a un chiodo arrugginito”.

Inizia così, da una fotografia, la narrazione di uno dei  periodi più rilevanti e cruenti della storia del nostro Paese: da un lato l’Italia del miracolo economico, che si entusiasma e sogna grazie al mito della fabbrica che regala la speranza di un futuro migliore; dall’altro gli anni bui della contestazione giovanile e del terrorismo. La fine di un’epoca spensierata che lascia il posto ad un lungo periodo fatto di violenza e paura.

Gli anni del nostro incanto: un ritratto di un ventennio di storia d’Italia

Attraverso un racconto semplice ed originale, che scorre velocemente, Lupo restituisce un ritratto esaustivo di un ventennio contraddittorio di storia dell’Italia del secolo scorso (1960-80), descrivendo mediante le voci dei protagonisti (un padre operaio, una madre parrucchiera e i due figli, Vittoria e Indiano), i sogni e l’incanto di un periodo sereno, ma anche le inquietudini dei giovani della generazione ’60-’70,  che sfociano in contestazioni e conflitti generazionali, e il conseguente brusco cambiamento del capoluogo lombardo, in cui è ambientata la storia: da emblema del benessere a simbolo di terrore.

Un romanzo dinamico, nostalgico, a tratti struggente: Gli anni del nostro incanto arriva al cuore del lettore e appassiona anche chi quegli anni li ha “vissuti” solo attraverso i libri di storia.

 Consigliato!

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A proposito di Antonella Sica

Napoletana, laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Giornalista pubblicista; appassionata di musica, sport, attualità, comunicazione. Ama scrivere, fotografare, creare lavorando all'uncinetto e a punto croce. Realizza bijoux a crochet utilizzando anche materiale di riciclo.

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