La pianista di Auschwitz, un romanzo di Suzy Zail

La pianista di Auschwitz

 

La talentuosa scrittrice Suzy Zail torna in libreria con il suo ultimo romanzo edito da Newton Compton Editori, La pianista di Auschwitz, dopo il clamoroso successo del suo precedente lavoro divenuto un bestseller, Il bambino di Auschwitz. Come si può evincere dai titoli dei due libri, in entrambi i casi la Zail tratta un argomento ancora oggi spinoso e doloroso per la coscienza mondiale, ossia, l’Olocausto.

Hanna Mendel ha quindici anni quando nel giugno del 1944 è costretta ad abbandonare insieme alla sua famiglia la città natale di Debrecen in Ungheria, per arrivare dopo giorni di viaggio in condizioni inumane in un luogo a loro sconosciuto chiamato Auschwitz-Birkenau. È qui, come in tanti luoghi simili a questo in diverse nazioni europee, che i nazisti hanno deportato in massa ebrei, zingari, omosessuali, prigionieri di guerra e dissidenti politici affinché lavorino per il Reich.

Ben presto Hanna, sua sorella maggiore Erika, i loro genitori e gli altri detenuti comprenderanno che ben altri sono i motivi della loro presenza in quel luogo dimenticato da Dio e dagli uomini. Nel campo inizia così per la protagonista una lotta per la vita resa possibile grazie al suo talento di musicista che le varrà il posto di pianista nella villa del temibile comandante Jager, dove quest’ultimo vive insieme al figlio Karl. Giorno dopo giorno Hanna si scontrerà con una realtà difficile da contrastare supportata soltanto dalla sua amata musica, da aiuti insperati e dalla ferrea volontà a sopravvivere per poter, una volta finita la guerra, adempiere alla promessa fatta al padre di raccontare le atrocità di cui sono stati oggetto i prigionieri.

La pianista di Auschwitz, “Per i bambini mandati a sinistra”

Dell’Olocausto si è parlato e si parla ancora oggi molto. Eppure, per poter realmente comprendere e, soprattutto, non dimenticare, si dovrebbe venire a conoscenza di tutte le milioni di storie celate dietro le vite di quelle persone che in quegli oscuri anni divennero soltanto dei numeri per dare nomi, volti e trascorsi a ognuno di loro come dovrebbe essere non perché giusto ma per fare giustizia.

La Zail, attraverso Hanna, la sua famiglia e gli altri personaggi del romanzo, aggiunge un altro pezzo a un puzzle di grandi dimensioni e che, forse, rimarrà incompleto malgrado gli sforzi di storici, autori e sopravvissuti che come lei vorrebbero poterlo completare per lasciare una testimonianza che sia da monito al genere umano.

La pianista di Auschwitz è un romanzo che descrive con dovizia di particolari agghiaccianti e terribili, le condizioni e gli stati d’animo delle vittime di una tra le follie peggiori che siano mai state concepite da mente umana. La storia, però, è anche portatrice di speranza: una speranza alimentata dal coraggio, dall’amore e dalla voglia di vivere della protagonista che, nonostante le tante avversità, non dimentica e rinnega la propria identità, non si lascia piegare da niente e da nessuno e prosegue lungo l’oscuro tunnel che ha di fronte a sé con la determinazione di arrivare alla fine per poter tornare a rivedere la tanto agognata luce simbolo di libertà.

A proposito di Francesca Melis

Calabrese di nascita e sarda di origine sono laureata in Lingue e ho molte passioni: i viaggi, la musica, la fotografia, la scrittura e la lettura. In attesa di insegnare, coltivo il mio sogno nel cassetto di diventare una scrittrice.

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