“Eco Trip”, il primo progetto rap sull’ecologia di Fabio Musta e Doc Domi

Eco Trip, il primo progetto rap sull'ecologia

Eco Trip è il frutto della collaborazione tra Doc Domi, Domenico D’Alelio per chi lo incontra alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, e Fabio Orza, in arte Fabio Musta.

Il primo album rap per la scienza parla di ecologia, di evoluzione e del rapporto tra scienza e società. Doc Domi riesce a raccontarci del mondo che ci circonda senza risultare didascalico, cosa che purtroppo spesso accade utilizzando il rap come stile narrativo.

Eco Trip è soprattutto il lavoro di uno scienziato che ritorna a fare rap per poter divulgare in modo diverso, sintetico e completo un pensiero.

Domenico D’Alelio ci ha raccontato come mai il rap è divenuto il suo nuovo mezzo di divulgazione.

«Eco Trip non è la mia prima esperienza rap. Ho imparato a scrivere in rime prima di scrivere di scienza. Io e Musta collaborammo per realizzare un altro progetto musicale, ma dopo un periodo incerto durante il quale purtroppo scomparì anche mia madre, non riuscimmo a chiudere l’album. Era il 2005 e “presi una pausa” dal mio lato creativo».

Domenico D’Alelio, lo scienziato, prevalse sull’artista rap Doc Domi. Sono trascorsi poco più di dieci anni da quando decidesti di lasciare la strada che stavi intraprendendo, perchè hai deciso di tornare nel mondo della musica rap?

«Torno a fare rap perché sì. Punto. Personalmente gli devo molto, anzi, devo tanto soprattutto alla cultura hip hop. Scrivere in linguaggio rap, mi ha insegnato la sintesi, fondamentale per scrivere di scienza. Esibirmi, invece, mi ha insegnato a parlare al pubblico, catturandone l’attenzione soprattutto nelle mie conferenze. Non ho mai smesso di fare rap».

Domenico D’Alelio si definisce uno scienziato abbastanza atipico, la sua storia è fatta di bivi e di ritorni di fiamma. Eco Trip non è l’unico progetto che va oltre gli schemi della convenzionale divulgazione scientifica.

Leggendo la tua bio si nota subito che la tua carriera da “semplice” scienziato ha avuto una svolta particolare legata alla bicicletta, come mai hai intrapreso questo percorso divulgativo?

«Nel 2015, ho cominciato trasformando la mia passione per i cicloviaggi in esperienze lavorative. Le tappe divennero luoghi d’incontro tra scienziati e cittadini. Con Mesothalassia eravamo in sella ad una bici. Tra una pedalata e l’altra i ciclisti non scienziati potevano “mettere le proprie mani” nel lavoro degli ecologi. Con i miei amici “cicloscienziati” abbiamo organizzato tre viaggi, dalle Alpi al mar Ionio. Ho raccontato l’esperienza vissuta nel primo viaggio in un libro dal titolo “Uno scienziato a pedali”, Ediciclo Editore, scritto in “tandem letterario”, con Emilio Rigatti, uno dei miei autori preferiti, che ho avuto la fortuna di coinvolgere nel team degli scienziati a pedali».

Il libro porta il lettore a vivere con te quell’esperienza riuscendo a far comprendere le motivazioni di quel viaggio, ma tornando ad Eco Trip, come mai hai pensato di reindossare i panni di Domi al tempo di  dei SangAmaro?

«Qualcosa durante quel viaggio era cambiato. Nella primavera del 2016 partecipai a Famelab, una competizione nella quale scienziati si sfidano a raccontare in tre minuti un argomento scientifico senza ausili multimediali. Mi ero preparato malissimo per uno sketch teatrale che non mi convinceva proprio. A metà della mia pessima esibizione dissi, rivolgendomi al ragazzino che stava davanti a me tra il pubblico che “In verità sto qua perché voglio fare il rap!” chiudendo la mia performance con una strofa. Non vinsi. La mia esibizione risultò troppo sbilanciata, inoltre gli altri concorrenti erano troppo più bravi. Io però ero contentissimo, perché mi ero, finalmente, “sbloccato”».

Plasticology è l’urlo soffocato dall’oceano di plastica che ci circonda, è il singolo con il quale avete deciso di lanciare Eco Trip.

«L’ispirazione per quel brano  mi venne dalla reclame del Moplen, una bellissima serie di Carosello interpretata da Gino Bramieri. Cercavo un riferimento culturale forte, che desse l’idea della positività dell’innovazione tecnologica, proprio per creare il contrasto con la sensazione di “perdizione non prevedibile” generata quando la tecnologia sfugge di mano e crea disastri. Com’è successo con la plastica usa e getta, delizia e croce degli ultimi sessanta anni di storia umana. Il brano è riuscito benissimo e il video di Elio De Filippo, per Studio Nubes, è la sua trasposizione per immagini».

«Il mio rap non è intellettuale, né impegnato». Dichiara Doc Domi. «Il mio rap parla della mia vita. Ovvero di scienza».

Eco Trip in pre-order su iTunes, sarà disponibile dal tre febbraio su tutte le piattaforme digitali. I proventi delle vendite saranno interamente destinati a promuovere analoghi progetti di comunicazione della scienza e, nello specifico, alla fondazione di una “Italian Science Rap Academy”, devota all’impiego del rap per finalità educative, con il supporto dell’associazione di promozione sociale ERMES – Eco-evo Research Messengers

Fabio Musta e Doc Domi, plasticology

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A proposito di Cosimo Di Giacomo

Affronto la collaborazione con Eroica Fenice con tanta voglia di raccontare il mondo che mi circonda unendo la passione per la fotografia al piacere di scrivere.

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