Infanticide: il jazz noir dei Sudoku Killer

infanticide Sudoku Killer

infanticide artOgnuno potrebbe scrivere il suo film immaginario sulle note di Infanticide, il suggestivo album dei Sudoku Killer, quartetto jazz che propone i brani sperimentali della compositrice romana Caterina Palazzi,  al contrabbasso in formazione.

La casa discografica Auand mette in circolo una scheggia impazzita, un radicale libero che ingloba tutto ciò che incontra nel suo percorso senza, tuttavia, legarsi ad esso: il sound della band è unico,  magnetico e appare sinceramente difficile attribuirgli una definizione precisa.

Quattro gli strumenti a creare un incanto che tesse una sorta di “psichedelia noir” nella mente del fruitore: un sassofono tenore (Antonio Raia), una chitarra elettrica (Giacomo Ancillotto), un contrabbasso e una batteria (Maurizio Chiavaro).

Molteplici, invece, le suggestioni che inducono in chi “vive” quella musica: si possono immaginare  flauti o gamelan di metallo venir fuori da questa suite al sapore di grunge e post-rock venato di acid jazz.

Ho avuto modo al Jarmush Club di Caserta  di intervistare e conoscere questi meravigliosi musicisti che faranno sicuramente parlare di sé negli anni a venire.

Nel panorama musicale contemporaneo italiano ci sono più esecutori che compositori. Come vivete il rapporto con i colleghi e cosa pensate della loro scelta?

Ci approcciamo ai colleghi che “fanno il mestiere” con massimo rispetto e ammirazione. È molto difficile essere dei bravi musicisti e i pezzi jazz di repertorio non sono per nulla di facile esecuzione. Ci vogliono anni di studio per raggiungere un livello di preparazione adeguato. I nostri sono solo percorsi diversi. Abbiamo l’esigenza di raccontare qualcosa di nostro, raccontare il nostro tempo prendendo ispirazione da quello che sentiamo nel nostro momento storico piuttosto che imitare. Del resto, quando nacque il jazz si trattava di una forma di avanguardia. Adesso è diventato un “classico”.

 Il titolo dell’album, “Infanticide”, è fortemente evocativo. Perché questo titolo?

Infanticide vuol dire “infanticidio” ma non vogliamo suggerire con questo nessuna pratica violenta. Vogliamo solamente raccontare il disincanto che caratterizza il passaggio ad una dimensione adulta, che si conclude con la perdita dell’innocenza. È un avvenimento che tocca chiunque quando si realizza, si è pervasi da un sentimento di angoscia, dalla consapevolezza di non essere più dei bambini.

Infanticide è inoltre un voluto richiamo ad “Incesticide” dei Nirvana che amiamo molto e mette di comune accordo le nostre differenti radici musicali.

Colpisce la struttura dei brani per le geometrie che disegnano. Caterina, quanta importanza ha per te il rapporto con la matematica nell’atto compositivo?

Per me la matematica è follia, astrazione, non mera logica. È molto vicina al concetto di “libertà” : vissuta come atto poetico è un mettersi al mondo, essere quello che sei.

In ambito di giochi matematici, i contenuti di questo album erano stati già anticipati (nel titolo) dal lavoro precedente, “Sudoku Killer” .

Esattamente. Con “Sudoku Killer” (Zone di Musica, 2010) è stato anticipato il contenuto dell’album successivo, “Incesticide”. Il prossimo lavoro sarà sui “villain” Disney.

Dietro le cinque le tracce di “Incesticide”,

Sudoku  Killer ( 11.08)

Hitori (11.01)

Nurikabe (4.38)

Futoshiki ( 10.26)

Masyu (12.13)

brulica un mondo affascinante,  di una matericità ineffabile, come di fluido non newtoniano che si liquefa alla ammirata contemplazione e prende forma, incarnandosi, quando si imprime una volontà alle sue molecole.

Reduce dal road tour in Italia, Norvegia e negli Stati Uniti,  la band ha in programma un tour estivo, le cui date saranno aggiornate sul sito ufficiale www.sudokukiller.it

Premi e riconoscimenti di rilievo:

Caterina Palazzi “Sudoku Killer” (Premio miglior compositrice italiana Jazzit Award 2010; segnalata dai Top Jazz 2010, 2011, 2012 e 2013; “Sudoku Killer” quarta migliore formazione al Jazzit Award 2010)

– Album d’esordio:  “Sudoku Killer” (Zone di Musica, 2010)

“Sudoku Killer”: secondo premio come migliore album di musica italiana (Jazzit Award 2010)

Infanticide: il jazz noir dei Sudoku Killer

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