Zeng, esordio dei Clowns From Other Space

Zeng

Zeng degli Clowns From Other SpaceI Clowns From Other Space sono una band abruzzese formata da Cesare Di Flaviano (voce, chitarra acustica e synth), Stefano Castellano (chitarra e cori), Federico Camillini (chitarra, delay analogico), Matteo Sulpizi (basso/ cori) e Lorenzo Di Carlantonio (batteria). Nel novembre del 2015 hanno fatto il loro esordio discografico con l’album Zeng prodotto da Boleskine House Records. Il disco è stato anticipato dal video del singolo Eze’s Story, uscito il 9 settembre 2015 e realizzato con uno stop-motion interamente analogico.

Zeng: l’album dei Clowns From Other Space

L’album offre molte chiavi di interpretazioni e spazia tra le più svariate tematiche. Come affermano i CFOS : “Zeng non è una porta che si fa aprire da molte chiavi, ma una chiave che apre molte porte”. Emblematico, quindi, l’eclettismo della band che ci guida in veri e propri voli pindarici attraverso sonorità che passano dal rock all’acustico, dallo psichedelico all’indie, mantenendo sempre una certa freschezza e una certa vivacità nel loro sound.

La scelta di un approccio volto ad abbracciare molti ambiti si rispecchia già nel titolo. Zeng è infatti il nome del generale cinese della dinastia Qing, Zeng Guofan: spietatissimo signore della guerra dalle raffinate abilità letterarie. Personaggio scelto ad hoc per rappresentare il carattere duplice e molto spesso contraddittorio dei temi dei loro brani.

Il disco si apre con Shifted, critica alla società moderna sempre più immersa in una futile spirale di inutilità, all’insegna dello spreco del tempo. Il tema viene ripreso in Postmodernism and Corn.

C’è poi ampio spazio per l’amore. Si passa dalla spensieratezza di Walled World, fatta di corse e danze sui prati, alle sfumature cupe di un amore non corrisposto come in In The Presence Of The Lady Truth e Verve.

Molto caro agli artisti anche il tema dell’incomunicabilità di pensiero e intenti trattata in ben tre canzoni, in Wall Of Tzu, How To Become A Foll e Scenes. Il titolo del primo brano è inoltre una chiara citazione de “L’arte della Guerra” di Sun Tzu. Impossibilità di comunicazione dettata dalla nostra incapacità ad aprirci mentalmente, rinchiusi sempre più nei nostri bisogni artificiali e nel nostro cieco egoismo.

Zeng è tutto questo: un lavoro eclettico, ma unico e costante nella sua carica di introspezione.

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A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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