Arca – Emporio solidale: quando la valuta è il volontariato

emporio solidale

Si chiama “Arca, Emporio della Solidarietà”, e non è soltanto un supermercato: al confine tra i comuni di Monte di Procida e Bacoli, infatti, è stato recentemente realizzato un lodevole e ambizioso progetto, volutamente ideato per rispondere alle esigenze di coloro che abbiano difficoltà a “passare alla cassa”, per pagare l’indispensabile spesa familiare. Si tratta di un supermercato sociale, unico in Campania, nato dalla collaborazione fra l’associazione flegrea «La Casetta Onlus» e la «Fondazione Progetto Arca Onlus» di Milano, allo scopo di supportare le famiglie indigenti dell’area flegrea, superando la logica dell’assistenzialismo: giacché l’organizzazione dell’emporio incoraggia chi si trovi in situazioni di difficoltà ad uscire dall’isolamento, a porsi in gioco e a creare relazioni nuove, mettendo a frutto  le competenze e appagando l’individuo, il quale sente di poter donare in cambio le proprie capacità.

Il progetto del social market “Arca” si inserisce nel complesso discorso sulla povertà, offrendo un servizio di supporto ai più bisognosi: secondo i recenti dati Istat, infatti, sarebbero 4,6 milioni le persone povere in Italia, mentre secondo il VII Atlante dell’infanzia a rischio” presentato da Save The Children, i bambini di quattro famiglie povere su dieci si trovano in condizioni precarie, soprattutto nel Sud d’Italia. Cosi si esprime in merito Anna Gilda Gallo, presidente della Onlus flegrea: «In Italia 1 milione e 582.000 a famiglie vivono in povertà assoluta; non si tratta di un disagio economico, ma della forma più grave di indigenza, quella di chi non riesce ad accedere a quei beni e servizi necessari per una vita dignitosa. Ancora una volta è il Mezzogiorno a vivere la situazione più difficile, dove si concentra il 45,3% dei poveri di tutta la nazione». L’emporio solidale intende, appunto, essere presente per aiutare le famiglie in difficoltà, che hanno  il diritto di riprendersi e ricominciare a vivere, non soddisfacendo meramente i bisogni materiali, benché primari, attraverso l’esclusiva fornitura di beni alimentari, ma superando l’idea stessa di assistenza, costruendo un futuro di integrazione sociale per tutti, nell’ossequioso rispetto della dignità individuale.

Struttura e funzioni dell’Emporio solidale 

Dal punto di vista sociale, l’iniziativa permette alle famiglie di non gravare sulle comunità con l’ausilio di fondi pubblici: il progetto, infatti, è stato finanziato dai contributi privati della Fondazione e dalla “Casetta”. Progressivamente si sono associati vari piccoli imprenditori, che hanno “adottato” uno scaffale da arricchire mensilmente con i prodotti di base: così, anche grazie alla generosità di tanti sostenitori, l’Emporio della ​ Solidarietà offre un paniere di circa una dozzina di prodotti fissi e sempre disponibili, prodotti essenziali come pasta, riso, olio, latte, tuttavia l’auspicio è di poter ampliare l’offerta, dilatando sempre più la rete solidale con i commercianti del territorio. 

Parteciperanno al progetto quaranta famiglie, venti residenti nel Comune di Bacoli e venti nel Comune di Monte di Procida, selezionate appositamente dai Servizi Sociali dei due Comuni flegrei, con i quali è stato siglato uno specifico protocollo d’intesa. I clienti riceveranno una tessera a punti, che impiegheranno per effettuare la propria spesa; una volta esauriti i punti a disposizione, i beneficiari potranno ricaricare la propria tessera donando alcune ore della propria giornata per prestare del volontariato, secondo le proprie possibilità, competenze e predisposizioni. A tale scopo, le famiglie coinvolte seguiranno un apposito corso di formazione, nel quale impareranno a relazionarsi con il prossimo e con le diverse situazioni di disagio. Non si tratta, pertanto, di una semplice distribuzione di beni, ma di un modo per mettere in circolo la solidarietà, attraverso una nuova dimensione di scambio che gratifichi la persona, rendendola utile al prossimo. Un impegno consistente sostiene tale progetto, così singolare quanto laborioso, che mira a contenere una situazione di difficoltà alquanto diffusa a livello nazionale, soprattutto nel Mezzogiorno. Per questo l’emporio solidale, fondato sulla lotta alla povertà e sul conseguente miglioramento della vita sociale, si configura indubbiamente come un’iniziativa da perfezionare e protrarre negli anni; frattanto, pare che esso abbia già registrato un riscontro più che positivo, stimolando un considerevole interesse da parte di gruppi ed attività commerciali locali. 

Ebbene, si tratta certamente di un’iniziativa coraggiosa e stimolante, cui guardare quale modello per una futura estensione ad ogni provincia d’Italia, al fine di supportare le necessità primarie delle famiglie maggiormente bisognose e, conseguentemente, di decostruire l’inveterata tendenza alla sfiducia e al sospetto reciproci, che purtroppo contraddistingue sempre più i nostri tempi

A proposito di Adele Migliozzi

Laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico, coltivo una grande passione per la scrittura e la comunicazione. Vivo in provincia di Caserta e sono annodata al mio paesello da un profondo legame, dedicandomi con un gruppo di amici alla ricerca, analisi e tutela degli antichi testi dialettali della tradizione locale.

Vedi tutti gli articoli di Adele Migliozzi

Commenta