Spazio Schengen: cos’è e quali paesi ne fanno parte?

Spazio Schengen: Cos'è e quali Paesi ne fanno parte?

Conosciuto anche come Area Schengen, lo Spazio Schengen è una zona di libera circolazione senza controlli alle frontiere interne. Questo progetto europeo permette a più di 400 milioni di persone di viaggiare liberamente tra i Paesi membri senza sottoporsi ad alcun tipo di controllo. Lo Spazio Schengen facilita ogni giorno, gli spostamenti di circa 3,5 milioni di persone che attraversano le frontiere interne ogni giorno per motivi di lavoro, studio o visita a famiglie e amici mentre 1,7 milioni di persone risiedono in un paese Schengen mentre lavorano in un altro.

Quando nasce lo Spazio Schengen e quali sono i Paesi che ne fanno parte?

Il progetto europeo nasce il 14 giugno del 1985 in seguito all’accordo tra cinque Paesi dell’Unione Europea – Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. L’Italia ha sottoscritto l’accordo solo nel 1990 e in seguito, nel 1995 entrano a far parte dello Spazio Schengen altri 22 Paesi dell’Unione Europea e 4 Paesi membri dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Oggi 23 dei 27 Stati membri dell’UE fanno parte dell’Area Schengen, tra i Paesi Europei che non ne fanno parte invece vi è l’Irlanda, Cipro, la Romania e la Bulgaria. Il 1° Gennaio 2023 anche la Croazia è diventata una dei Paesi membri dello Spazio Schengen.

L’accordo prende il nome di un villaggio in Lussemburgo in cui viene firmato il progetto nel 1985 e in seguito la Convenzione di Schengen nel 1990.

Cosa significa far parte di uno Spazio Schengen?

I Paesi che fanno parte di quest’area, non effettuano controlli alle frontiere interne salvo in caso di minacce specifiche, al contrario vengono effettuati controlli minuziosi alle frontiere esterne. Infatti se far parte dello Spazio Schengen da un lato garantisce libertà di movimento interna, dall’altro assicura l’impenetrabilità dei suoi confini esterni. I flussi migratori che interessano le frontiere esterne sono controllate dall’Agenzia Europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e lo sviluppo del sistema d’informazione Schengen (SIS) che è uno strumento utilizzato per segnalare cose o persone ricercate o scomparse.

Come si entra a far parte dello Spazio Schengen?

Per diventare uno dei Paesi dell’area Schengen, vi sono delle condizioni da rispettare:

  • Applicare «l’acquis di Schengen» cioè l’insieme di norme che riguardano i controlli alle frontiere, il rilascio dei visti, la cooperazione di polizia e la protezione dei dati personali
  • Collegarsi e utilizzare il sistema d’informazione Schengen (SIS)
  • Prendersi la responsabilità di controllare le frontiere esterne per conto di altri Paesi dello Spazio Schengen e rilasciare visti Schengen uniformi
  • Collaborare con le autorità di contrasto di altri Paesi Schengen per garantire sicurezza

Come viene gestita una minaccia nello Spazio Schengen?

In presenza di una circostanza eccezionale, il Consiglio, sulla base di una proposta della Commissione Europea, può sollecitare uno o più Stati membri a ripristinare i controlli alle frontiere. I controlli introdotti in circostanze eccezionali, devono ricevere l’approvazione del Consiglio. Quando vi è una minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna, gli Stati membri possono reintrodurre i controlli, lo Stato membro interessato però deve informare la Commissione e agli altri Paesi dell’UE almeno quattro settimane prima di ripristinare i controlli o in tempi più brevi se le circostanze non sono note in anticipo. Il ripristino dei controlli interni non richiede l’approvazione del Consiglio. Tra il 2020 e il 2022 a causa del Covid-19, diversi Paesi dell’Unione Europea hanno ripristinato i controlli alle frontiere interne dello Spazio Schengen e questi ultimi si sono intensificati anche nel 2015 a causa di diversi attacchi terroristici e dell’aumento dei flussi migratori verso l’Unione Europea. 

L’Unione Europea sta attualmente lavorando a un aggiornamento del codice frontiere Schengen per affrontare al meglio i flussi migratori, le crisi sanitarie e il ripristino dei controlli interni.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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