Tv spazzatura: cosa si intende, esempi e perché ci piace

Tv spazzatura

Tv spazzatura, una breve disamina

Giungono per tutti, anche nel corso di una giornata strapiena di impegni, momenti “da coma”, vuoti, ciechi, che è necessario riempire con qualcosa.
E capita a tutti, più o meno frequentemente, di dare una sbirciata a quella che è spesso definita “tv spazzatura” proprio in queste fasi fisiologiche di noia immota.
C’è chi lo fa vergognandosene, chi lo fa consapevolmente attratto, chi salta da un programma all’altro aspettando solo il momento della cena.

Non sono in molti a chiedersi il significato dell’espressione “tv spazzatura”

Anzi, sono sempre meno quelli che lo fanno. Nell’ultimo periodo, infatti, simultaneamente all’imperare di internet, dei social network e delle serie TV, i cui astri sono in repentina ascesa, il dibattito sulla tv spazzatura si è decisamente mitigato. Sparito dal baricentro delle tendenze più diffuse e quindi più allarmanti.

L’espressione tv spazzatura è stata ideata dai media, dalla critica, dalla stampa, e traduce la parola di matrice statunitense trash che significa immondizia o scarto. Infatti molti ritengono che i programmi televisivi etichettati come “spazzatura” o “trash” possano essere descritti come autentici scarti immateriali, prodotti grezzi, gretti, dal valore quasi nullo.

La tv, in un’era che si evolve (o involve) a ritmi vertiginosi, è seguita meno ossessivamente di un decennio fa. Oggi si tenta di tenere bambini e adolescenti non tanto distanti da essa quanto dalla dimensione narcotizzante e letale di tablet, pc, smartphone. Nonostante questo, il problema non può ritenersi risolto, ma solo temporaneamente archiviato.

È ancora necessario chiedersi cosa rende un programma televisivo “spazzatura” e perché si è ugualmente, o a maggior ragione, indotti a seguirlo con avidità?

Dal momento che continuiamo a bombardare i nostri sopracitati momenti da coma, vuoti e cechi con il rumoreggiare assordante del trash, con reality show miseramente privi di qualsiasi contenuto, in cui troneggia fieramente l’assenza di essenza, talento e libero pensiero, è ancora assolutamente necessario chiederselo.

Per citare un esempio tra tanti, lunedì 11 settembre è andata in onda la prima puntata del Grande fratello Vip 2, che ha tenuto incollati al piccolo schermo 4,5 milioni di telespettatori, soprattutto giovanissimi. Un tristissimo tripudio di luoghi comuni, sfacciata esibizione e povertà di valori che continua ad attrarre inspiegabilmente.

Ma in realtà, una spiegazione per la tv spazzatura c’è

Quello che attrae è l’anestesia: si guardano programmi che non richiedono il faticoso atto del pensare. Ci si deve solo far trascinare comodamente da mode effimere, dal sistema di pensiero dominante, da un genere di tv messo lì appositamente per distogliere le persone. Distoglierle da cosa? Da quello che non si può dire. Da problematiche reali, da loro stesse, da un mondo impegnativo perché bisognoso di cure.

È facile piantarsi dinanzi al trash, sgranocchiare patatine e lasciarsi “drogare” da un circo coloratissimo di personaggi narcisisti, stereotipati e truccatissimi. C’è poco da fare: i “vip” piacciono proprio per il loro essere “very important person” grazie a nessun motivo al mondo.

Una trappola ordita sapientemente dagli dèi della comunicazione, del commercio, del marketing a discapito dei telespettatori.

Pomeriggio 5, Uomini e donne, Geordie shore, Ciao Darwin… pochi nomi in una costellazione di programmi-spazzatura che mortificano l’intelletto, che annichiliscono serate potenzialmente impiegabili in attività più stimolanti. La tv spazzatura, un vero e proprio coma farmacologico cui ci sottoponiamo più o meno consenzienti.

Ciò non significa demonizzare la visione di questa categoria televisiva: conoscere è la conditio sine qua non per una critica sana e una selettività oculata. Chi ripudia la tv spazzatura per sentito dire, e non sulla base di analisi empiriche, è una stolta pedina esattamente come chi si lascia plagiare dal narcotizzante e subdolo trash.

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A proposito di Duilia Giada Guarino

Il mio nome è Duilia e sono laureata in Filologia moderna. La mia vocazione più grande è la scrittura, in tutte le sue forme.

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One Comment on “Tv spazzatura: cosa si intende, esempi e perché ci piace”

  1. da anni ho smesso di vedere la tv . Per me, indipendentemente dal gestore, almeno per il 75% è solo spazzatura. Piuttosto che guardare la tv preferisco la lettura di un buon libro.
    Persino i cronisti sportivi riescono, con i loro stupidi commenti, a rovinare lo sport. Le più belle trasmissioni sportive sono quelle senza commento (sciopero dei cronisti)

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