Nel verde nascosto del Museo della Moda di Napoli, sabato 10 maggio dalle 15:00 alle 20:00, prende vita un appuntamento che unisce stile, etica e relazione: la presentazione della collezione Primavera/Estate 2025 firmata da Federica De Angelis, fondatrice del brand “Stravàga”. Una giovane designer napoletana che ha scelto di fare moda a modo suo, partendo dalle domande giuste.
Federica, da dove parte il tuo progetto?
Da un’urgenza creativa, ma anche da un bisogno di senso. Ho sempre osservato molto, disegnato, cucito. Ogni collezione è una riflessione. Il mio stile? Femminile, funzionale, pensato per tutte le fisicità. Un’estetica originale ma concreta, che gioca con le forme senza perdere di vista chi dovrà indossarle.
Quando immagini un capo, cosa viene prima?
Il materiale. Penso subito alla resa, alla funzione. Se creo un corsetto, cerco un tessuto che abbia struttura. Evito i sintetici usa-e-getta. Preferisco fibre naturali, materiali rigenerati o rimanenze di produzione: una scelta estetica ma anche politica.
Quanto è centrale per te la sostenibilità?
Totalmente. Fare sartoria oggi è un gesto etico. Significa rallentare, scegliere consapevolmente, creare pezzi che durino. Il mio obiettivo è proporre un’alternativa reale al fast fashion: un prodotto artigianale, accessibile, ma con valori solidi.
Che tipo di approccio serve per iniziare un progetto come il tuo?
Realismo e visione. Questo non è un passatempo: è impresa, con costi, rischi, strategia. Bisogna sapere chi si vuole essere, che storia si vuole raccontare, in un mercato dove c’è tutto. L’identità fa la differenza.
Che direzione vuoi dare oggi al tuo lavoro?
Mi sto chiedendo come unire creatività, sostenibilità e impatto sociale. La moda è un linguaggio che tutti usiamo ogni giorno: non è solo immagine, è cultura materiale. Voglio che i miei capi dicano qualcosa, che generino consapevolezza.
Che ruolo ha il dialogo con chi compra i tuoi capi?
È fondamentale. Le mie clienti sono il mio punto di partenza. Le ascolto molto: mi aiutano a migliorare, a progettare davvero. Non creo per me stessa, ma per loro. Il 10 maggio sarà proprio l’occasione per conoscersi meglio, dal vivo, senza filtri.
Pierluigi Fusco