Byakuya Kuchiki: Il capitano della sesta divisione

Byakuya Kuchiki: Il capitano della sesta divisione

Nobile, severo, calmo, Byakuya Kuchiki incarna la figura del capitano ideale nella Soul Society. Alla guida della sesta divisione del gotei 13, non è soltanto un comandante, ma l’erede e attuale capo, di una delle Quattro Grandi Famiglie Nobili: la casata Kuchiki. Un nome che da secoli porta con sé un’eredità di autorità e rispetto assoluto per le leggi. Fin da giovane il suo percorso è stato segnato da un’educazione rigida e raffinata, cresciuto tra i giardini della residenza Kuchiki, Byakuya ha appreso presto che l’apparenza, il controllo e la disciplina non erano solo virtù. Un personaggio che non si è mai lasciato sopraffare dalle emozioni, e per chi lo osserva da fuori, può sembrare quasi privo di umanità. Dotato di straordinarie capacità spirituali e intellettive, è entrato nella sesta divisione come giovane talento, dimostrando fin da subito abilità fuori dal comune. Per i sottoposti è un punto di riferimento e per gli altri capitani, una figura di equilibrio, anche se non sempre compresa. Ogni sua scelta è quindi il riflesso di un peso che pochi possono comprendere: quello di rappresentare non solo sé stesso, ma anche l’onore di un’intera dinastia.

Il suo ruolo all’interno della Soul Society

Con i suoi subordinati mantiene sempre una certa distanza, quasi a voler ricordare a tutti, e forse anche a sé stesso, che un capitano non può permettersi debolezze. Eppure, chi lavora al suo fianco sa bene che dietro quello sguardo freddo, si nasconde una dedizione assoluta al proprio ruolo: Renji Abarai, suo vice, lo conosce meglio di chiunque altro e anche se tra loro non mancano scontri, il rispetto è profondo. Il momento più rappresentativo della sua storia resta quello dove, per far rispettare la legge, mette a rischio la vita di Rukia, sua sorella adottiva. Una decisione che lo spezza dentro, ma che rivela quanto sia disposto a sacrificare perl’equilibrio del sistema. Quando Rukia entra nella casata Kuchiki, lui la guarda da lontano, la tratta con freddezza, eppure dietro quel muro c’è una promessa: Hisana, la donna che ha amato e perso, aveva chiesto di proteggerla. Con la sua condannata a morte, non riesce ad opporsi, ormai prigioniero di se stesso e delle aspettative. Rukia si sente tradita ma anche questo dolore, in fondo, nasce dall’amore; inoltre, arriverà il momento dove Byakuya cede, metterà da parte l’orgoglio e per una volta sceglierà lei.

La Senbonzakura

Il potere di Byakuya Kuchiki è preciso, quasi come se stesse danzando. Con l’aiuto della Senbonzakura, la sua estensione di volontà, è capace di ferire nel profondo, procurando al nemico ferite inguaribili. Quando attiva la Senbonzakura, ovvero la sua spada, la lama si frantuma in centinaia di petali luminosi, quasi invisibili. Ogni petalo è in realtà una lama che non lascia scappare il nemico: uno scenario di pura bellezza ma allo stesso tempo di completo terrore.

Ma se questa è una tecnica raffinato, il Bankai è qualcosa di ancora più mozzafiato.

Quando Byakuya attiva il suo Bankai, Senbonzakura Kageyoshi, lascia cadere la spada in un silenzio mortale: due file infinite di spade si innalzano dal terreno per poi frantumarsi in milioni di petali. Ogni centimetro attorno a lui può diventare un colpo mortale. Ad ogni modo, usa il suo Bankai solo quando è necessario, quando capisce che l’avversario lo merita davvero. C’è un rispetto implicito nel modo in cui lo affronta, niente è casuale. Ci sono diverse forme del suo Bankai: con la Senkei i petali si ricompongono in una corona di spade attorno al nemico, con la Gōkei, tutto si avvolge in una spirale di morte e infine la forma finale della Senbonzakura, Shūkei Hakuteiken. Un’unica spada, accompagnata da ali bianche, inalzata con un’eleganza disarmante. La Senbonzakura è la voce di un capitano tanto rispettato quanto temuto.

Bleach: Thousand-Year Blood War

Nel capitolo finale di Bleach: Thousand-Year Blood War, Byakuya Kuchiki è costretto a cadere. Äs Nödt, uno degli avversari, non solo è forte, ma il suo potere è in grado di piegare la mente con una precisione crudele; qui infatti Byakuya viene distrutto e il suo Bankai gli viene strappato. Un momento brutale, tanto per lui quanto per chi lo guarda da lontano, eppure, nonostante tutto, non molla, ma anzi ritorna più forte, e quando affronta di nuovo Äs Nödt, la scena è opposta. Nella battaglia contro Yhwach, invece, Byakuya Kuchiki non è al centro della scena, ma il suo ruolo è tutt’altro che marginale. Non è sicuramente il personaggio più forte ma è uno di quelli che rallenta l’avanzata del nemico e crea opportunità per gli altri. La sua figura calma e composta, ricorda a tutti che, anche quando sembra tutto perduto, c’è ancora chi non molla, nonostante abbia già vissuto diverse sconfitte. In fondo, il suo ruolo è proprio essere quella colonna che sostiene tutti.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia (di Alexdevil)

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