Che cos’è il Polly Pocket core? La Polly Pocket è una bambola dalle dimensioni tascabili, concepita nel 1983 dalla mente di Chris Wiggs per sua figlia Kate e originariamente affiancata dalla sua casetta dalle dimensioni di un portacipria. Dopo essersi accorta del potenziale di vendita del prodotto, nel 1998 la Mattel ha acquistato il marchio e l’anno dopo apporta delle migliorie: ne aumenta le dimensioni a tre centimetri, i tratti cartooneschi del viso lasciano il posto a lineamenti più delineati e curati, ma cosa più importante, alla Polly Pocket vengono affiancati una gamma di accessori più disparati, i più popolari sono proprio quelli di moda. Ciò la consacra alla categoria delle fashion dolls a cui appartiene anche la stella di punta di Mattel fino a quel momento, Barbie.
Per quanto riguarda il suffisso -core, originariamente indicava un genere musicale associato all’hardcore; per estensione si è iniziato ad utilizzarlo per delineare un qualsiasi genere, movimento o sottocultura e ad oggi lo si usa anche per indicare una certa estetica inerente ad un concetto specifico.
A questo punto la domanda sorge spontanea, cosa ha a che fare il Polly Pocket core con il mondo dell’alta moda? Scopriamolo assieme.
Quando il mondo dei balocchi e l’haute couture si incontrano
Quello dei giocattoli e il mondo dell’alta moda sembrano troppo lontani tra loro, eppure si incontrano in diversi momenti della storia: durante il dopoguerra, ad esempio, per necessità. A quel tempo era difficile rimettere in piedi un qualsiasi tipo di industria e nel campo della moda in particolare, i costi dietro la produzione di una sfilata erano elevatissimi. Ecco allora che Robert Ricci, dell’omonima casa di moda, ha l’idea di presentare una sfilata in miniatura che prese il nome di Théâtre de la Mode, inaugurata al Louvre il 28 marzo 1945 e a cui parteciparono numerose case di alta moda tra cui Balenciaga, Balmain e Schiapparelli, per citarne alcune.
Per sopperire ai costi dei tessuti, le modelle vengono sostituite da bamboline dalle fattezze umane e curate nei minimi dettagli per trasmettere un senso, seppur illusorio, di realtà. In questo caso è il ludico che si presta al reale, infatti siamo ancora lontani dai modelli cartooneschi del Polly Pocket core.
Polly Pocket core: dove sta andando la moda oggi
Sono diversi anni che il mondo della moda prende ispirazione da quello dei balocchi e ad oggi si possono contare vari esempi. La borsa Truffle Shuffle a forma di cuore, stella o libro, ma rigorosamente in rosa pastello, della tascabile Polly ha ispirato varie borse come le coloratissime Petit Chiquito microbag presentate da Jacquemus nella collezione Primavera Estate 2019. Altri brand di lusso hanno poi iniziato ad optare per tinte pastello e forme tondeggianti e rassicuranti, che abbracciano a pieno l’universo del Polly Pocket core: nella collezione Primavera Estate 2023 un esempio sono le Mini Hobo Wander bag di Miu Miu.
Per quanto riguarda le calzature invece non si possono non citare le Medusa Aevitas Platform Pumps indossate da Bella Hadid nella collezione Autunno Inverno 2021 di Versace. Materiali raffinati, come il charm d’oro del cinturino alla caviglia, ben lontani dai tacchi in gomma della piccola Polly, ma le fattezze esagerate quasi goliardiche delle Medusa Aevitas fanno pensare a delle scarpe da indossare per gioco, per “giocare a fare le grandi” appunto.
Una chicca della collezione Autunno Inverno 2023 di Louis Vuitton sono gli Optical Illusion Boots. Lo stivale in pelle è dipinto a mano in modo da creare l’illusione di un polpaccio con un calzino bianco in un semplice tacco nero: un trompe-l’oeil che strizza l’occhio all’arte surrealista.
Tra tutte però la collezione Primavera Estate 2023 della casa di moda spagnola Loewe sembra aver stretto la mano alla piccola Polly Pocket in persona: tinte pastello, linee distorte, stravolte, amplificate attraverso l’uso del pannier negli abiti ad esempio e scarpe a palloncino.
In conclusione, ciascuno di questi capi di alta moda incarna il Polly Pocket core e dimostra come la moda oggi senta la necessità di abbandonare forme e canonicità di una realtà boriosa, per rifugiarsi in quelle bizzarre e chimeriche di un mondo di fantasia che permette ancora di stupire.
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