April Come She Will | Recensione

April Come She Will | Recensione

April Come She Will (in giapponese 四月になれば彼女は – Shigatsu ni nareba kanojo ha) è un film sentimentale del 2024 diretto da Tomokazu Yamada e basato sull’omonimo romanzo dell’autore Genki Kawamura. È una pellicola che cattura la fragilità dei sentimenti umani, dell’amore e delle scelte, utilizzando una fotografia ampia e suggestiva che trasmette perfettamente il senso di ricerca che ogni personaggio intraprende nel corso della storia.

La trama di April Come She Will 

Shun Fujishiro (Takeru Sato) è uno psichiatra in procinto di sposarsi con la sua compagna Yayoi Sakamoto (Masami Nagasawa), ma nel momento in cui Shun riceve una lettera da parte di una donna con cui aveva avuto una relazione ai tempi dell’università, Haru Iyoda (Nana Mori), la sua futura moglie scompare senza lasciare traccia. Shun comincia così un viaggio per ritrovarla, finendo per dover fare i conti con il trovare prima se stesso.

Le tematiche del film

«Qual è il modo per evitare che l’amore finisca?» È questa la domanda che Yayoi, la veterinaria futura moglie di Shun rivolge a quest’ultimo nei primi minuti del film, ed è un interrogativo che rimarrà costante per l’intera durata della storia. Il tema principale del film è la relazione amorosa con la sua fragilità e difficoltà, ma il tema della scelta e della fotografia regnano allo stesso modo. 

Le relazioni amorose (contiene spoiler)

La storia è ambientata in un momento storico in cui tra le persone regna la completa sfiducia verso l’amore e le relazioni, infatti il film comincia con un riflessione sulle percentuali di persone giovani e adulte che non possiedono un partner, oppure che lo posseggono ma non vogliono sposarsi. L’amore può sembrare eccitante all’inizio ma poi si rischia di cadere nelle abitudini e nella freddezza, nell’incapacità di prendere delle decisioni nel momento in cui si realizza cosa potrebbe essere meglio per sé stessi e per la coppia. 

Il film segue diverse linee temporali: il presente di Shun, il suo passato con la ex e, nel finale, il presente di Yayoi. In alcuni momenti è la stessa Haru, la ex del ragazzo, a prendere la parola, soprattutto nel momento in cui legge le proprie lettere indirizzate al protagonista. In ognuna di queste linee temporali si tratta di un amore diverso: l’amore giovane, timido ed inesperto di Shun e Haru, l’amore maturo e adulto tra il protagonista e Yayoi, e la sfiducia ed il disagio che questo crea quando insorgono i problemi (nel film, l’amico barista di Shun, Tasuku, interpretato da Taiga Nakano, rappresenta il conforto e la voce della coscienza del protagonista). Il punto centrale attorno al quale le relazioni amorose del film girano è sempre lo stesso: l’amore sfiorisce, perché? E come evitare che accada? È meglio scappare, lasciare perdere o farsi andare bene la situazione così com’è? 

Shun e Haru in una scena del film

Nel momento in cui Yayoi sparisce senza lasciare traccia, Shun quasi non sembra turbato e pare che in un primo momento preferisca che sia così: non doversi più sposare e convivere con la sua amata sembra una soluzione piacevolmente comoda. Anche quando Shun parlerà con la sorella di Yayoi in un altro giorno di ricerca, quest’ultima le dirà che Yayoi in qualche modo sapeva già che lui non la amasse davvero abbastanza da sposarla e che andar via senza più avere nessun tipo di contatto con il fidanzato, era una cosa che Yayoi aveva già fatto in passato. In uno dei flashback che mostrano i due protagonisti nelle prime fasi della conoscenza Yayoi confida allo psichiatra che sta per sposarsi con un brav’uomo ma che in fondo non si sente felice e sente su di sé il peso delle aspettative oltre che a sentirsi in colpa per non sentirsi affatto felice. Era bello all’inizio ma poi all’improvviso non è più poi così coinvolgente.

La scelta

La questione dello scegliere cosa è meglio per sé e per la relazione è la base sulla quale si fondano le relazioni del film. Poco prima che Shun dichiari il suo amore per Haru ai tempi dell’università, i due si confidano sui loro passati e nel momento in cui Shun parla della scelta di diventare medico a discapito della propria passione per la fotografia (i due fanno parte dello stesso club di fotografia) il ragazzo risponde «È andata com’è andata», mostrando un’incapacità di scegliere per il proprio futuro, una passività che contraddistingue un po’ tutti i personaggi di questo film. I due si innamorano e decidono di esplorare il mondo insieme alla rincorsa dello scatto perfetto, ma quando i due si ritrovano in aeroporto per il loro primo viaggio, Haru si presenta senza valigie, annunciando che non sarebbe partita con lui. In un secondo momento, quando verrà letta la lettera che Haru invia a Shun, si scoprirà che la ragazza per paura di fare un passo così importante e per paura che prima o poi Shun non l’avrebbe amata più, ha preferito evitare di vivere quell’amore che tanto stavano progettando con entusiasmo insieme. Con il tempo, a seguito della scoperta di una malattia mortale di Haru, questa inizia a decidere per davvero di cosa farne della sua vita, prendendola in mano e partendo per vedere il mondo, scattando foto meravigliose che alla fine si intrecceranno con la vita della stessa Yayoi. 

April Come She Will | Recensione
Haru in viaggio per il mondo

Shun ripercorre i momenti passati con Yayoi e ricorda di quando i due, nello zoo in cui lei lavorava, si danno una sorta di addio in quanto lei non seguirà più la terapia indicatagli da Shun (suo psichiatra) ma quest’ultimo decide di tornare indietro, rincorrerla e dirle che la ama. Questo è il punto di snodo della storia perché è qui che Shun si rende conto che quella scelta fatta tempo prima, aveva portato i due a vivere una delle storie di amore più belle ed intense che avessero mai vissuto. Alla fine, riconoscendo la sua incapacità di comunicare, Shun si farà forza e dimostrerà il proprio interesse e sincero affetto per Yayoi, trovandola e riuscendo a riportarla a casa con sé.

Gli elementi di April Come She Will

La storia prende vita attraverso le lenti di una macchina fotografica, e la voce narrante di lettere d’amore e di addio, oltre che alle rivelazioni che avvengono nella camera oscura

La macchina fotografica racconta la vita e cattura i sentimenti delle persone in una meravigliosa relazione tra lo strumento e l’anima di chi la usa (in questo caso è Haru a creare la magia con i suoi scatti).

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Haru che scrive dei suoi viaggi a Shun

Le lettere scritte da Yayoi ed Haru hanno un modo di raccontare dolceamaro significativo per le due donne e per Shun, che attraverso di esse, realizza ciò che prova e ciò che avrebbe dovuto fare in passato oltre che nel futuro.

La camera oscura è quel luogo di silenziosa riflessione e di riscoperta davanti allo sviluppo delle fotografie che racchiudono gli attimi più importanti di storie di vita lunghe ed intense.

In conclusione

April Come She Will (letteralmente Ad Aprile, lei…) è un film sentimentale fatto di fragilità, riscoperta ed accettazione. Esattamente come in uno scatto fotografico, il film cattura l’essenza delle relazioni moderne, fragili e difficili, composte da personaggi altrettanto sfiduciati e passivi. 

Il lieto fine non manca anche se lascia un retrogusto di amarezza, ma qual è la risposta alla domanda «Qual è il modo per evitare che l’amore finisca?»? Forse è proprio quella di accettare che l’amore funziona così: nasce con una scintilla di passione intensa e continua nel tempo attraverso la comunicazione, l’affetto e la complicità che hanno costruito quella relazione mattoncino dopo mattoncino. Scegliendo.

Fonte immagine: Casa di produzione Toho

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