Il cinema d’avanguardia è un movimento di pura sperimentazione artistica che ha attraversato gli anni ’20 del Novecento. Questi film non nascono per raccontare una storia o per generare profitto, ma per esplorare le potenzialità del mezzo cinematografico, in stretta connessione con le correnti artistiche del tempo come il Dadaismo, il Surrealismo e l’Astrattismo. Si tratta di un cinema puro, che rifiuta i compromessi narrativi e commerciali per liberare la forza ipnotica delle immagini, delle luci e delle ombre.
Il concetto di fotogenia, ovvero il potere intrinseco dell’immagine cinematografica, viene spinto al suo estremo. L’obiettivo non è mostrare qualcosa, ma scatenare un’emozione, un’associazione, un’energia visiva autonoma rispetto a qualsiasi significato logico.
Indice dei contenuti
| Corrente artistica | Caratteristiche e obiettivi principali |
|---|---|
| Dadaismo | Rifiuto totale della logica e dell’arte tradizionale. Uso del caso, del nonsense e dell’irrazionalità per scioccare e provocare. (es. Man ray, marcel duchamp) |
| Surrealismo | Esplorazione dell’inconscio, del sogno e della psiche. Uso dell’automatismo e delle libere associazioni per rivelare una “sur-realtà”. (es. Luis buñuel, salvador dalí) |
Il surrealismo: l’inconscio sullo schermo
La corrente più influente del cinema d’avanguardia è senza dubbio il surrealismo, teorizzato nel celebre manifesto di André Breton del 1924. L’obiettivo era esplorare il funzionamento reale del pensiero, attingendo direttamente all’inconscio e al mondo dei sogni, liberi dal controllo della ragione. Il surrealismo promuoveva l’automatismo psichico, una trascrizione diretta e senza filtri dei contenuti interiori.
Sebbene i surrealisti disprezzassero la psicoanalisi di Freud, considerandola uno strumento borghese, il legame è innegabile. Il loro approccio, tuttavia, non era interpretativo ma creativo. Utilizzavano il cosiddetto metodo paranoico-critico, sfruttando le associazioni mentali libere per creare arte anziché delirio. Le figure chiave di questo movimento nel cinema sono Salvador Dalí e Luis Buñuel.
Un chien andalou: il capolavoro del cinema surrealista
Il film manifesto del movimento è Un Chien Andalou (1929), opera di Buñuel e Dalí finanziata autonomamente. Il film, conservato anche nella collezione del MoMA, è una sequenza di immagini oniriche e scioccanti, apparentemente sconnesse ma unite da una logica interna legata al desiderio, alla violenza e alla repressione.
- Il prologo: la celebre scena del taglio dell’occhio è una dichiarazione d’intenti. Lo spettatore deve abbandonare la visione “normale” per abbracciare quella surrealista.
- Le formiche sulla mano: un’immagine potentissima che simboleggia il formicolio del desiderio represso, probabilmente legato alla masturbazione.
- Il pianoforte con gli asini: rappresenta la carica erotica maschile frenata dal peso morto della cultura borghese e della religione, una società in putrefazione.
- Il finale: i protagonisti intrappolati nella sabbia simboleggiano come il desiderio, se non sublimato, non porti alla pienezza ma all’insoddisfazione e alla morte. L’orgasmo, in francese “*la petite mort*” (la piccola morte), segna questo legame indissolubile tra eros e thanatos.
Un Chien Andalou mette in scena la caoticità del tempo interiore, dove passato, presente e futuro convivono, esattamente come descritto da Freud.
L’eredità del cinema d’avanguardia
Con il surrealismo, il cinema d’avanguardia diventa una macchina per mettere in scena l’interiorità stessa: la psiche, la sfera onirica, l’inconscio. Questa rottura con la narrazione tradizionale ha avuto un’influenza enorme sul cinema futuro. Registi come Alfred Hitchcock nelle sequenze dei sogni di *Spellbound* (Io ti salverò), David Lynch con la sua logica onirica, e molti altri cineasti sperimentali hanno attinto direttamente alla libertà espressiva e alla potenza visiva inaugurate da questi pionieri.
Fonte immagine di copertina: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 03/10/2025

