Steven Allan Spielberg nasce nel 1946 a Cincinnati, figlio di un ingegnere e di una pianista. Come documentato da fonti autorevoli come l’Enciclopedia Treccani, la sua passione per il cinema nasce in giovanissima età. Nel 1958, come boy scout, vince una medaglia per un cortometraggio western di nove minuti, “The Last Gunfight”. A sedici anni, nel 1963, convince il padre a investire 500$ per realizzare un ambizioso film di fantascienza di 140 minuti, “Firelight”, proiettato per una sola serata in un cinema di Phoenix. Quella fu la scintilla che accese la carriera di uno dei più grandi registi della storia del cinema. Presentiamo una selezione di 3 film fondamentali della sua filmografia.
Indice dei contenuti
| Film e anno | Genere e impatto culturale |
|---|---|
| Lo squalo (1975) | Thriller: ha inventato il concetto di “blockbuster estivo” e ha terrorizzato una generazione |
| The terminal (2004) | Commedia drammatica: una riflessione sull’identità, la burocrazia e l’umanità in un non-luogo |
| Schindler’s list (1993) | Dramma storico: considerato uno dei più importanti film sull’olocausto, vincitore di 7 premi oscar |
Lo squalo (1975)
A trent’anni, la carriera di Steven Spielberg subisce una svolta epocale. Il 20 giugno 1975 esce nelle sale quello che è universalmente riconosciuto come il primo “blockbuster estivo” della storia. Basato sul romanzo di Peter Benchley, questo thriller marino si trasforma in uno dei più grandi cult della storia del cinema. Bastano due note del compositore John Williams, unite all’immagine di una pinna che si avvicina, per generare terrore puro. Un autentico capolavoro di regia, capace di superare enormi ostacoli produttivi e di segnare per sempre la carriera del giovane regista.
The terminal (2004)
Il film “The Terminal”, con un magistrale Tom Hanks, merita di essere menzionato tra i migliori film di Steven Spielberg. La storia segue la vicenda di Viktor Navorski, un cittadino della fittizia nazione di Krakozhia. Mentre è in volo per New York, un colpo di stato nel suo paese d’origine lo rende apolide e il suo passaporto perde ogni validità. Impossibilitato a entrare negli Stati Uniti e a tornare a casa, Viktor è costretto a vivere nel terminal internazionale dell’aeroporto JFK. “The Terminal” trae ispirazione dalla storia vera di Mehran Karimi Nasseri, un rifugiato iraniano che visse per 18 anni nell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi.
Schindler’s list (1993)
“Schindler’s List – La lista di Schindler” è un capolavoro premiato con sette Oscar, inclusi Miglior Film e Migliore Regia per Steven Spielberg. Con le interpretazioni straordinarie di Liam Neeson, Ralph Fiennes e Ben Kingsley, il film si configura come un’opera monumentale. L’affresco sull’Olocausto, girato quasi interamente in un potente bianco e nero, rinuncia a ogni artificio per privilegiare un realismo quasi documentaristico. L’unico, straziante tocco di colore è il cappotto rosso di una bambina nel ghetto di Cracovia, un simbolo dell’indifferenza del mondo di fronte all’orrore. Il film non è solo cinema, ma una testimonianza viscerale che ha lasciato un’impronta indelebile, spingendo Spielberg a fondare la USC Shoah Foundation per preservare le memorie dei sopravvissuti.
Fonte immagine: Wikimedia Commons.
Articolo aggiornato il: 23/09/2025

