Julia Ducournau in Titane: anteprima a Napoli

Julia Ducournau

Il 23 settembre è stato proiettato in anteprima all’Institut Français Napoli Titane, ultimo lavoro della regista francese Julia Ducournau e vincitore della Palma d’oro al 74ª edizione del Festival di Cannes. 

In occasione della 22 ª edizione del Napoli Film Festival, che riparte nel segno delle anteprime internazionali, l’Institut Français apre le sue porte per accogliere gli spettatori con una fitta e interessante programmazione di cinque giorni. Il Grenoble continua a seguire la sua vocazione principale, quella di fare da ponte tra il paesaggio culturale napoletano e francese.

Titane, il lungometraggio di Julia Ducournau, è ricco di riflessioni nuove e giovani, difficili da comprendere ad un primo sguardo e che parla della e alla nostra generazione.

Il film inizia con la scena della protagonista Alexia ancora bambina che, affascinata dai suoni meccanici della macchina in cui si trova, incomincia ad imitarla infastidendo talmente tanto il padre alla guida che la gita finisce con un incidente.
Alexia riuscirà a sopravvivere al colpo grazie all’applicazione di una placca in titanio nel cranio e da quel momento in poi sembra che il suo percorso di vita prenderà una strada molto particolare.

Alexia (Agathe Rousselle) crescendo diventa una donna affascinante, con una carica sessuale estrema e conturbante. La sua bellezza è liquida, discontinua e in balia delle emozioni che accendono il suo sguardo. A tratti è elegante, cupa e misteriosa, in altri momenti è rude, grezza e mascolina. Anche il suo corpo sembra cambiare tra le rotondità voluttuose e l’austerità.
Questa sua natura ibrida è al centro della narrazione del film, diventando simbolo di un interrogativo che diventa mano a mano sempre più grande all’interno del dibattito generazionale: come riuscire a percepire la propria sessualità, l’amore, il proprio genere?

Il film non sembra voler dare una risposta, ma piuttosto descrive quello che è il percorso verso la scoperta di se stessi. Questo percorso, per la maggior parte delle volte solo interiore, è effettivamente violento, caotico e solitario.
La scelta del genere horror ha permesso alla regista di dare una forma corporea e concreta alla forza distruttrice che pervade l’animo di chi è in scoperta e conoscenza di sé e del proprio corpo, essendo ancora molto invadente la presenza di tabù del passato.

I toni della pellicola incominciano ad ammorbidirsi quando avviene l’incontro tra Alexia e Vincent (Vincent Lindon), il quale la accoglie nella sua vita per disperazione. Alexia infatti per sfuggire alla polizia, si presenta a Vincent come Adrien, il figlio da lui mai più trovato. Anche in questo caso il gioco sottile della percezione dell’identità di genere torna a giocare un ruolo importante nella narrazione, rendendo ancora più sottile il confine tra uomo-donna.
La comprensione e la tenerezza dell’uomo avranno un impatto fortissimo su Alexia/Adrien, la quale sembra trovare un posto di pace dopo tanto inferno personale.

Dopo la visione di questo film sono moltissime le sensazioni che rimangono, un groviglio turbato di inquietudini risvegliate, la pelle accapponata ma anche la consapevolezza che dall’incontro tra rabbia e amore, è quest’ultimo a generare altro amore e la potenza di questo “contagio” è ciò che alla fine di tutto, indipendentemente dalle differenze, porta ad un processo di accettazione, perdono e cura della propria persona e di chi ci circonda.

Altri articoli da non perdere
Lezioni di piano: un film tra desiderio e norme sociali
Lezioni di piano: un film tra desiderio e norme sociali

Jane Campion con Lezioni di piano (The Piano), film del 1993 vince tre premi Oscar e la Palma d’Oro a Scopri di più

Serie tv fantasy anni 90: le 3 da recuperare
Serie tv fantasy anni 90:le 3 da recuperare

Negli anni 90 sono stati prodotti film e serie TV che potremmo definire iconici e per i quali si prova Scopri di più

Everything Everywhere All at Once, The Daniels | Recensione
Everything Everywhere All At Once | Recensione del film dei The Daniels

Everything Everywhere All At Once: l'antidoto al nichilismo secondo i The Daniels Il multiverso è un termine usato per riferirsi Scopri di più

Jean Renoir e il suo Partie de campagne | Analisi
Jean Renoir e il suo film Partie de campagne

Jean Renoir è stato un regista e sceneggiatore francese, figlio del noto pittore Pierre-Auguste Renoir. Il suo lavoro come regista Scopri di più

Mangia Prega Ama, il film di Ryan Murphy che celebra l’essenziale ricerca della felicità | Recensione
Mangia Prega Ama, il film di Ryan Murphy che celebra l’essenziale ricerca della felicità. Recensione

Mangia Prega Ama di Ryan Murphy esordisce nelle sale cinematografiche nel 2010, e finalmente riproposto da Netflix dal 2021. Tratto Scopri di più

Frances Ha: gli esordi di Greta Gerwig da attrice indie | Recensione
Frances Ha

Il successo di Barbie ha messo sotto i riflettori Greta Gerwig come regista, se non bisogna dimenticare che lo hanno Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Jessica Muca

Vedi tutti gli articoli di Jessica Muca

Commenta