Good Omens 2, la serie TV di Prime Video | Recensione

Good Omens 2, la serie TV di Prime Video | Recensione

Good Omens 2: ritorna la serie di Neil Gaiman con un’imperdibile seconda stagione! La recensione che segue non presenta spoiler inerenti alla trama

Good Omens, di marchio Amazon Prime Video, è una serie basata sul romanzo di Terry Pratchett e Neil Gaiman del 1990 che prende il titolo di Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch (in italiano Buona Apocalisse a tutti!).
Per anni i due autori avevano pianificato di adattare il libro in un film, ma dopo la morte di Pratchett, Gaiman ha inizialmente rifiutato di lavorare a qualsiasi adattamento da solo. Tuttavia, riceve poi una lettera dallo stesso Pratchett, il quale aveva dato istruzione di farla recapitare dopo la sua morte, dove esorta l’amico a finire il progetto che avevano iniziato insieme.
Così nel 2019 nasce la serie tv di Good Omens, la quale riceve un successo enorme, sia grazie alla sceneggiatura di Gaiman che alla presenza di attori di altissimo livello: Michael Sheen, nelle vesti dell’angelo Aziraphale, e David Tennant, che interpreta il demone Crowley.
La serie appare autoconclusiva, così come succede nel libro. Tuttavia, Gaiman e Pratchett avevano sempre avuto l’idea di un seguito che potesse continuare a raccontare le vicende inerenti ai due protagonisti tanto amati. La scomparsa di Pratchett ha purtroppo impedito la realizzazione di questo seguito su carta, ma Gaiman è intenzionato a portare avanti i loro progetti grazie proprio alla serie televisiva. Ed è grazie al riscontro del pubblico che il 28 luglio 2023 Good Omens 2 è finalmente stato reso disponibile su Amazon Prime Video.

Nuove tematiche all’interno di Good Omens 2

La seconda stagione non rappresenta però l’idea che i due autori avevano del seguito. Questo perché Gaiman ha ritenuto che fosse necessario una serie di passaggio, che andasse a costruire la situazione adatta per poi evolversi nell’effettivo seguito ideato da entrambi.
Ciò è chiaro all’interno di Good Omens 2. La trama non è forte e ricca di situazioni intriganti come vediamo nella prima, dove l’angelo e il demone cercano di salvare il pianeta Terra dall’imminente Armageddon, l’Apocalisse, andando contro i piani delle loro stesse fazioni, Paradiso e Inferno. Una trama che viene portata avanti in modo eccellente, evitando momenti di stallo, ma prendendosi comunque il proprio tempo per raccontare la storia.

Ciò non rende Good Omens 2 meno appetibile. I suoi punti forti rimangono presenti anche in questa seconda stagione: dialoghi arguti e ironici, ambientazioni fantastiche che vanno dai giorni moderni fino alla creazione dell’universo, temi profondi e soprattutto una chimica perfetta tra i due protagonisti. Aziraphale e Crowley sono l’anima di Good Omens, due opposti che si attraggono e nelle loro differenze riescono a trovare un equilibrio perfetto.
Come Gaiman ha sempre detto, la storia di Aziraphale e Crowley è una storia d’amore. Un amore che va al di là di concetti umani ed etichette, essendo loro due esseri soprannaturali. La forza che li lega è alla base di Good Omens, una chimica perfetta che riesce a tenere tutti incollati allo schermo. E insieme riescono a dimostrare qualcosa di estremamente importante al giorno d’oggi: non esiste qualcosa che sia del tutto bianco o del tutto nero.

Le zone d’ombra o grige, che siano esse «grigio chiaro o grigio scuro», riprendendo le parole della serie, sono ciò che danno equilibrio al mondo. Se si cerca di incastrare tutto nell’ipocrita visione di bianco o nero si rischia di avere una visione limitata e, in entrambi i casi, sbagliata. Aziraphale e Crowley, invece, mostrano perfettamente come lo stare in equilibrio tra i due mondi è la strada giusta per loro, la strada per la loro felicità. Ciò è forse dato anche dall’influenza della Terra e degli umani, da loro tanto amati e che in Good Omens 2 si avvicinano ancora di più ai due protagonisti. Il loro modo di pensare e di agire si avvicina sempre di più a quello terrestre nel corso dei secoli, seppur non abbandonando mai il loro lato celeste o demoniaco. D’altronde gli umani sono esseri imperfetti, ma è proprio nella loro imperfezione che Crowley e Aziraphale trovano il loro posto nell’universo.

In merito a ciò, un tema importante in Good Omens 2, seppur non trattato direttamente, è quello della disabilità. Difatti, in molte scene sono presenti personaggi, prettamente angeli, con delle disabilità. In particolare l’arcangelo Saraqael utilizza una sedia a rotelle, sia in Paradiso che sulla Terra. In Paradiso la sedia ha la capacità di fluttuare, mentre sulla Terra, con un piccolo miracolo, l’arcangelo è in grado di far apparire delle rampe adatte per il suo spostamento quando necessario.
La presenza di disabilità in Paradiso è qualcosa che può destare confusione in un primo momento. Ma è un elemento estremamente importante per la visibilità di queste persone e per la retorica secondo la quale chi ha una disabilità sia rotto o da aggiustare. Ancora una volta si tende a racchiudere tutto in una visione bianca o nera. Gli angeli sono esseri perfetti nella concezione cristiana, ciò dimostra che anche la disabilità può rientrare nel concetto di perfezione.
L’idea che più riesce a unire le considerazioni in merito a ciò è che in Paradiso ognuno mostri il suo vero io, la sua vera natura, sia questa libera dalle disabilità sia in pace con quest’ultime, a seconda di ciò che si trovi all’interno della nostra anima.

Il finale di Good Omens 2 e il futuro della serie

La stagione si conclude con un finale decisamente aperto, che lascia spazio alle domande su cosa accadrà in futuro ai due protagonisti. Un finale dolceamaro, che mette in dubbio il futuro del rapporto tra l’angelo e il demone.
L’intenzione di realizzare una terza stagione per concludere la seria è ben chiara, ma starà al riscontro del pubblico decidere le sorti di Good Omens. Ma una cosa è certa: Neil Gaiman non intende abbandonare il suo lavoro, dovesse questo non continuare sotto forma di serie. L’autore ha infatti dichiarato che, nell’eventualità che Good Omens 2 non venga fatta seguire da una terza stagione, scriverà di propria mano una novel per concludere il progetto da lui e da Terry Pratchett tanto amato.

Fonte immagine in evidenza: Prime Video

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A proposito di Silvestri Alessia

Alessia Silvestri (2001) studia Coreano e Giapponese presso l'Università di Napoli L'Orientale.

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