Under Paris | Recensione (con spoiler)

Under Paris | Recensione

Under Paris è un nuovo film sugli squali uscito il 5 giugno 2024 sulla piattaforma di Netflix, scritto e diretto da Xavier Gens. Gli squali sono un tema molto trattato nella cinematografia, assistiamo spesso nei film a questo dibattito: sono pericolosi oppure no?

Under Paris: trama 

Under Paris è ambientato nella città di Parigi nell’anno 2021, quando degli scienziati studiano gli squali facendo anche delle immersioni, in particolare sono interessati a Lilith, uno squalo mako che pare abbia delle dimensioni superiori a quelle standard. Non era solito trovare Lilith, quando si presentava era un’occasione da non perdere per prelevare un campione e, quel giorno del 2021, è proprio il marito di Sophia ad occuparsene, ma finisce male: vengono tutti uccisi, tutti tranne Sophia, interpretata da Bérénice Bejo, che dovrà portare questo peso dentro di se per sempre. Era stata proprio lei a chiedergli di avvicinarsi e prendere un campione. Il film ci trasporta 3 anni dopo, quando oramai Sophia aveva accettato ciò che era successo, senza, però, perdonarsi. Viene cercata da un’attivista ambientalista Mika, una ragazza giovanissima che le riferisce la posizione di Lilith: si era spostata, era riuscita a risalire nella Senna di Parigi e si era adattata benissimo. Per Sophia fu scioccante, non era possibile per uno squalo mako navigare in acqua dolce e al più presto doveva tornare nel suo habitat, o ci sarebbe stato un mare di sangue. La tensione inizia a salire quando arriva la conferma del Campionato di triathlon, in questo caso si aziona anche la squadra di polizia con a capo Adil, interpretato da Nassim Si Ahmed. Dopo il tentativo di Mika di attirare Lilith nelle catacombe di Parigi, facendo un video di invito per tutti per dimostrare che Lilith è uno squalo buono, solo spaesato, succede l’impossibile: sangue, parti di corpi che galleggiano, urla e shock.

 

Under Paris: il finale (SPOILER)

Sophia e Adil arrivano a scoprire che Lilith è capace di riprodursi da sola ed è la prima di una nuova specie. Doveva essere eliminata o avrebbe riempito gli oceani di squali all’infinito. Mettono su un piano per attirare gli squali lontano dal luogo del Campionato, ma non funziona e succede ciò che temevano: una carneficina da parte degli squali “figli” di Lilith e quest’ultima. L’ultima scena lascia spazio a molte interpretazioni, ma quasi sicuramente ci sarà un sequel. Sul finale Adil e Sophia sono nella Senna piena di squali, tutti gli altri sono probabilmente morti e Parigi è sottosopra.

Under Paris: messaggio ambientalista

Rispetto a tutti gli altri film a tema squali, Under Paris di Xavier Gens ha un obiettivo più profondo, non vuole rendere l’immagine degli squali pericolosa o altro, ma rendere l’idea di un mondo ormai inabitabile per gli animali, gli squali ne sono un esempio. Lilith non si è adattata ad un altro habitat perché voleva o perché era un semplice caso, ma è stata obbligata dall’uomo, il quale ha reso il suo di habitat non più sicuro. Quindi, Lilith è stata minacciata e i cambiamenti climatici l’hanno resa ciò che è diventata. Under Paris è un avviso al nostro mondo, bisogna salvaguardare gli altri e di conseguenza noi stessi. Non è da considerare un film horror, infatti il regista si è equilibrato molto sulle scene di sangue, proprio perché il messaggio non era quello, ma: iniziare a cambiare atteggiamento o potrebbe finire molto male.

 

Fonte dell’immagine: Copertina ufficiale di Netflix

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