Ad ognuno di noi dà sicuramente fastidio qualcosa. C’è chi odia camminare sulle grate in ferro, chi non sopporta un determinato odore, o le zanzare, o… gli errori grammaticali.
No, non si tratta di essere grammar nazi né maestrine dalla penna rossa. Semplicemente, la grammatica è sexy. Perché a scuola non ci insegnano che la grammatica, così come l’ortografia, oltre ad essere importante, è sexy? Questo tra un “la seconda persona singolare dell’indicativo passato remoto di espellere è tu espellesti” e un “prendete il diario per segnare i compiti” non lo dicono. Voi con uno che scrive “se io avrei la possibilità di dirti che ai degli occhi bellissimi” ci uscireste? Ma nemmeno 9 secondi in un incubo notturno. È un po’ come inserire un cd pensando sia Battisti, e invece parte Justin Bieber.
Ebbene, nella speranza che l’uso corretto delle forme verbali, delle virgole e della lingua italiana diventi come l’ebola (contagioso, non mortale), abbiamo preparato un prontuario da usare in casi di estrema emergenza, come, ad esempio, scrivere un messaggio alla vostra morosa/al vostro moroso.
Indice dei contenuti
Non ha controindicazioni. Tenere vicino alla portata dei bambini.
Accenti e apostrofi: le regole base
Questi sono tra gli errori ortografici più diffusi. Ecco un ripasso veloce per non sbagliare più.
- Po’ vs Po vs Pò: Po’ si scrive con l’apostrofo perché è l’abbreviazione (troncamento) di “poco”. Basta ricordare che l’apostrofo è come una lacrima: si mette quando qualcosa va via. Po senza accento è il fiume. Pò con l’accento non esiste in italiano.
- Qual è: non si apostrofa mai. Si scrive qual è. Rappresenta un troncamento di “quale”, non un’elisione. Errore gravissimo.
- Dà vs Da vs Da’: Dà con l’accento è la terza persona del verbo dare («Luca ti dà un libro»). Da senza accento è la preposizione («Vengo da casa»). Da’ con l’apostrofo è l’imperativo («Da’ retta a me!»). Su “va”, “sta” e “fa” l’accento non va mai.
- Sì vs Si: Sì come particella affermativa vuole sempre l’accento. Si senza accento è la particella pronominale.
- Sé vs Se: quando indica la persona, vuole l’accento (sé), tranne quando è seguito da “stesso”. In questo caso, come indica anche l’Accademia della Crusca, l’accento è superfluo, quindi si scrive se stesso. Quando ha valore ipotetico, si scrive se.
- Qui, qua, lì, là: la filastrocca non mente. “Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci sta”.
- Perché, poiché, affinché: si scrivono sempre con l’accento acuto finale. Ci vuole poco, devi solo premere shift.
La punteggiatura, questa sconosciuta
- Dopo ogni segno di punteggiatura (virgola, punto, punto e virgola, due punti) si inserisce lo spazio. Dopo il punto, il punto interrogativo e quello esclamativo va la lettera maiuscola.
- Lo spazio va sempre dopo il segno di punteggiatura, mai prima. Unica eccezione sono i trattini e le lineette usate per gli incisi, dove lo spazio serve sia prima sia dopo.
- I puntini di sospensione sono tre. Non due, non quattro. Esattamente tre…
Parole che creano dubbi: unite o separate?
Alcune espressioni comuni generano incertezza sulla grafia. Facciamo chiarezza.
- A fianco vs Affianco: “Affianco” è la prima persona singolare del verbo affiancare («Io ti affianco in questa scelta»). Per esprimere una posizione, si scrive sempre staccato: a fianco («La sedia è a fianco del tavolo»).
- D’accordo vs Daccordo: si scrive sempre con l’apostrofo, d’accordo. La forma unita non esiste.
- A posto vs Apposto: si scrive a posto quando significa “in ordine”, “risolto” («Ho messo tutto a posto»). Apposto è il participio passato del verbo apporre («Ho apposto una firma»).
Tabella riassuntiva degli errori più comuni
Errore Comune | Forma Corretta |
---|---|
qual’è | qual è |
un pò | un po’ |
accelerare | accelerare (con una sola L) |
daccordo | d’accordo |
obbiettivo | obiettivo (forma preferibile) |
Altre perle da evitare
Infine, un paio di errori che riguardano il lessico e la sintassi.
- Accelerare: si scrive sempre con una sola L. Sempre.
- Uscire: è un verbo intransitivo, quindi non regge il complemento oggetto. Non puoi “uscire le cose” dalla borsa o “uscire il cane”. Le cose si tirano fuori, il cane si porta fuori. Ergo, #escile evitatelo.
Errori grammaticali e ortografici, questi erano i più comuni!
Scrivere bene in italiano è forse la cosa più sexy del mondo: fallo anche tu. Evita gli errori grammaticali!
Fonte immagine per l’articolo Errori grammaticali e ortografici: come evitare di farne: Immagine senza copyright
Leggi anche:
- Errori ortografici: i più comuni e la rispettiva correzione
- Imparare una lingua mentre si dorme: mito o realtà?
- Quando si usa la maiuscola? Quando la minuscola?
- Errori di grammatica: come evitare quelli più comuni
- I 9 errori grammaticali più comuni: quali sono
Nunzia Serino