Il Ritorno di Dalì: il surrealismo al Teatro Marconi di Roma

Il ritorno di Dalì Copyright free @ufficiostampa Teatro Marconi

«Il ritorno di Dalì» è lo spettacolo surreale di Demian Antonio Aprea, presentato dalla compagnia teatrale Filoni d’Acciaio, che ha aperto il festival de «L’oasi dell’arte nell’estate di Roma» al teatro Marconi il 17 luglio. Il palco del Teatro Marconi si è trasformato in un mondo onirico, capace di trasportare gli spettatori in un viaggio tra realtà e fantasia, tra il conscio e l’inconscio, caratteristico delle opere del grande maestro «paranoico e critico» spagnolo.

Il Ritorno di Dalì: lo spettacolo di Demian Antonio Aprea

La produzione, ispirata alla vita e all’opera del celebre artista surrealista Salvador Dalì, ha affascinato il pubblico raccontandone il suo mondo interiore in modo istrionico, eccessivo, surreale e anche ironico, con una messa in scena ricca di immaginazione e profondità.

Demian Antonio Aprea ha saputo cogliere l’essenza del surrealismo di Dalì, intrecciando momenti biografici con esplosioni di creatività pura; ne esplora la mente ed il processo creativo, offrendo una prospettiva intima e suggestiva e, come afferma l’attore stesso, «se non ci capite niente non siete degli sciocchi, siete degli artisti.»

Il ritorno di Dalì Copyright Annamaria Pieri @ufficiostampa teatro marconi
Il ritorno di Dalì Copyright Annamaria Pieri @ufficiostampa teatro Marconi

L’interpretazione intensa del protagonista, che veste i panni di Dalì, è stata in grado di incarnare l’eccentricità e la genialità dell’artista. Le scenografie, realizzate con cura maniacale per i dettagli, hanno ricreato alcune delle atmosfere più iconiche dei quadri di Dalì, dai paesaggi desertici punteggiati dai famosi orologi molli alle stanze sospese nel tempo.

Il Ritorno di Dalì: la magia del Surrealismo in scena

«Il Ritorno di Dalì» è un’opera che si distingue per la sua audacia visiva. Utilizzando una combinazione di effetti luminosi e scenografie dinamiche, la compagnia Filoni d’Acciaio ha creato un’esperienza immersiva che cattura lo spirito del surrealismo. Gli spettatori sono stati coinvolti in un flusso continuo di luci, scene e suoni, anche grazie al tocco sapiente della chitarra flamenca di Francesca Turchetti, rappresentando l’instabilità e la fluidità dei sogni.

Il ritorno di Dalì Copyright Annamaria Pieri @ufficio stampa teatro marconi
Il ritorno di Dalì Copyright Annamaria Pieri @ufficiostampa teatro Marconi

Lo spettacolo è un esempio lampante di come l’importanza di sperimentare altre forme di narrazione teatrale riesca a creare un dialogo continuo tra gli attori e gli spettatori, tanto che il pubblico del Teatro Marconi ha risposto con entusiasmo, rimanendo affascinato dalla capacità dello spettacolo di stimolare la riflessione sul rapporto tra arte e realtà, tra il visibile e l’invisibile.

Demian Antonio Aprea ha risvegliato l’immaginazione e la meraviglia portando lo spettatore in un viaggio surreale tra paranoia e criticità del grande artista e maestro del surrealismo Salvador Dalì.

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Il primo di un ricco programma di eventi al Teatro Marconi

Lo spettacolo surrealista «Il Ritorno di Dalì» inaugura una serie di otto eventi che si terranno al Teatro Marconi. Il programma è ricco e variegato, includendo teatro, musica, danza e letteratura. Di seguito, le prossime date e spettacoli in programma alle ore 21:00:

  • 19 luglio: “Naufraghi da marciapiede”;
  • 20 luglio: “Serenate e stornelli romani”;
  • 21 luglio: “Ti racconto Anna mia”;
  • 23 luglio: “L’uomo che volò oltre sé stesso”;
  • 24 luglio: “Sei personaggi in cerca di autore”;
  • 25 luglio: “Compagnia Echoes Gala”;
  • 26 luglio: “Maria Callas”.

«Il Ritorno di Dalì» si è rivelato un successo che ha abbracciato in maniera indiscussa il surrealismo, confermando il talento di Demian Antonio Aprea e della compagnia Filoni d’Acciaio nel creare produzioni teatrali cariche di creatività coinvolgente. Il Teatro Marconi si è dimostrato ancora una volta un luogo di eccellenza culturale, capace di ospitare spettacoli di alto livello che arricchiscono il panorama teatrale romano.

 

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