Arthur Miller (1915-2005) è stato uno dei più grandi drammaturghi del Novecento e una delle coscienze critiche più importanti d’America. La sua opera ha esplorato le crepe del Sogno Americano, la responsabilità individuale e le pressioni della società moderna.
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Biografia di Arthur Miller: tra teatro, Marilyn Monroe e Maccartismo
Nato a New York da una famiglia benestante colpita dalla crisi del 1929, Arthur Miller scoprì la sua passione per il teatro mentre studiava. La sua carriera, come riportato nella sua biografia sulla Treccani, è segnata da un profondo impegno civile. Durante il periodo del Maccartismo, Miller fu convocato dalla Commissione per le attività antiamericane. Si rifiutò di fare i nomi di presunti simpatizzanti comunisti e per questo fu condannato per oltraggio al Congresso (sentenza poi annullata). La sua risposta a quella caccia alle streghe fu il dramma “Il Crogiuolo” (The Crucible, 1953), un’allegoria del Maccartismo ambientata durante i processi alle streghe di Salem.
La sua vita privata fu altrettanto intensa, segnata dal celebre matrimonio con Marilyn Monroe (1956-1961), un periodo che lui stesso definì uno dei più difficili della sua carriera. Nella sua autobiografia, descrisse la fragilità dell’attrice e le pressioni della fama.
“Morte di un commesso viaggiatore”: analisi del capolavoro
Considerata una pietra miliare del teatro americano e vincitrice del Premio Pulitzer per la Drammaturgia nel 1949, quest’opera racconta la tragica storia di Willy Loman, un commesso viaggiatore ormai anziano. Willy si rende conto di aver fallito: non ha raggiunto il successo che sognava, né come professionista né come padre. La grandezza di Miller sta nell’innovativa tecnica narrativa: la scena fonde costantemente presente e passato, con i flashback e le allucinazioni di Willy che materializzano il suo crollo psicologico.
Il finale è tanto commovente quanto tragico: Willy, sentendosi un fallito, si suicida in un incidente d’auto per lasciare alla famiglia i soldi dell’assicurazione sulla vita, convinto che il suo valore come uomo possa essere monetizzato solo nella morte. È l’ultimo, disperato tentativo di realizzare il Sogno Americano per i suoi figli.
I temi chiave in “Morte di un commesso viaggiatore”
| Tema | Analisi nel dramma |
|---|---|
| La critica al Sogno Americano | Miller smonta la retorica del successo a ogni costo, mostrando come il Sogno Americano possa diventare un incubo per chi non riesce a realizzarlo. |
| Il conflitto padre-figlio | Il rapporto tra Willy e i figli, in particolare Biff, è al centro del dramma. Le aspettative deluse del padre si scontrano con il desiderio dei figli di trovare la propria strada. |
| Realtà contro illusione | Willy vive in un mondo di ricordi e illusioni, incapace di accettare la mediocrità del suo presente. La sua tragedia è l’incapacità di distinguere la realtà dal sogno. |
Con questo dramma, Arthur Miller ci insegna quanto sia inutile affannarsi per raggiungere ricchezze e fama secondo i dettami di una società competitiva, senza accorgersi che la bellezza della vita sta nelle piccole cose e negli affetti autentici.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 21/09/2025

