La Figura di Auerbach: studio e analisi della Divina Commedia

La figura di Auerbach nella Divina Commedia

Il saggio Figura di Erich Auerbach, critico e filologo tedesco, è uno dei punti di riferimento fondamentali per l’interpretazione della Divina Commedia. Pubblicato nel 1938, questo testo offre una chiave di lettura potentissima per comprendere come Dante concepisce i suoi personaggi, legandoli indissolubilmente alla loro realtà storica. L’interpretazione figurale, come vedremo, è un concetto chiave per svelare la profondità del poema dantesco.

Cos’è la “figura” per Auerbach? Definizione e origine

Auerbach parte da un’analisi storica del termine latino figura. Egli nota che nel mondo cristiano, specialmente nell’esegesi biblica, la parola assume un significato specifico e potente: l’interpretazione figurale. Secondo questa visione, un evento o una persona reale e storica dell’Antico Testamento (la figura) è una prefigurazione di un altro evento o persona, altrettanto reale e storica, del Nuovo Testamento (l’adempimento).

  • Esempio Biblico: Mosè che guida il suo popolo fuori dall’Egitto è una figura; Cristo che libera l’umanità dal peccato è il suo adempimento.

Il punto fondamentale è che entrambi gli eventi sono considerati reali e storici. La figura non perde la sua concretezza storica, ma viene arricchita di un significato ulteriore alla luce del suo adempimento.

Figura, allegoria e simbolo: le differenze fondamentali

Per capire a fondo il concetto di figura di Auerbach, è essenziale distinguerlo da altri termini critici che vengono spesso confusi.

Concetto Descrizione e natura
Figura Un evento o persona reale e storica che ne prefigura un’altra, altrettanto reale e storica. Entrambi i poli sono concreti.
Allegoria Un’immagine o personaggio fittizio che rappresenta un concetto astratto (es: una donna bendata che rappresenta la Giustizia). Il primo polo è concreto, il secondo è astratto.
Simbolo Un elemento che evoca un’idea o un’emozione astratta in modo non univoco (es: il fuoco può simboleggiare passione, distruzione, purificazione).

L’interpretazione figurale nella Divina Commedia: esempi pratici

Auerbach sostiene che Dante applica questo metodo di interpretazione biblica alla sua opera, creando un ponte tra la storia terrena e la realtà ultraterrena. I personaggi della Divina Commedia non sono semplici allegorie, ma figure storiche il cui destino eterno rappresenta l’adempimento della loro vita terrena.

Personaggio La sua “Figura” (vita terrena) Il suo “Adempimento” (vita ultraterrena)
Catone Uticense Il politico romano che si suicidò per non cedere alla tirannia di Cesare, diventando un simbolo storico di amore per la libertà politica. Posto da Dante come custode del Purgatorio, diventa il simbolo universale della libertà dal peccato. Il suo ruolo nell’aldilà completa e svela il significato ultimo della sua vita.
Virgilio Il poeta latino, autore dell’Eneide, considerato il massimo esponente della ragione umana e (nel Medioevo) un profeta inconsapevole di Cristo. Nella Commedia è la guida che rappresenta la Ragione. Il suo ruolo nel poema è l’adempimento della sua funzione storica e culturale.
Beatrice La donna fiorentina realmente esistita, amata da Dante e simbolo di bellezza e virtù nella Vita Nova. Nel Paradiso, diventa l’incarnazione della Teologia e della Rivelazione divina. La Beatrice ultraterrena non annulla quella storica, ma ne compie il significato.

Perché il concetto di figura è essenziale per capire Dante

Comprendere il concetto di figura di Auerbach è fondamentale per un motivo: ci aiuta a capire che, per Dante, la vita terrena e l’aldilà sono due facce della stessa medaglia. L’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso non sono mondi separati, ma il luogo in cui l’esistenza storica di una persona trova il suo significato ultimo e definitivo. I personaggi non perdono la loro identità storica; al contrario, il loro destino eterno la conferma e la svela pienamente. Per questo motivo, nello studio della Divina Commedia non è possibile slegare i personaggi dalla loro esistenza concreta. Farlo significherebbe privare il poema della sua più profonda e radicale intuizione: la storia umana ha un senso ed è orientata verso un fine voluto da Dio.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

Data di aggiornamento: 21 agosto 2025

Altri articoli da non perdere
Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder | Recensione
Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder | Recensione

Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder è molto più di un semplice libro: fonde narrativa e filosofia, diventando un'avventura Scopri di più

A proposito di Maria Russo

Vedi tutti gli articoli di Maria Russo

Commenta