Scritto da Fred Uhlman, scrittore tedesco, L’amico ritrovato è un libro che viene pubblicato, per la prima volta, nel 1971.
L’amico ritrovato: la trama
L’amico ritrovato narra la storia di due ragazzi sedicenni, compagni di classe nella stessa scuola media: Hans è ebreo, mentre Konradin è un ricco aristocratico, membro di una delle più antiche famiglie d’Europa. Tra i due nasce un’intensa amicizia e diventano inseparabili. Tuttavia, un anno dopo, tutto sarà finito tra loro. Siamo nella Germania del 1933 e, dopo l’ascesa al potere di Hitler, Konradin entra a far parte delle forze armate naziste mentre Hans si reca in esilio. Solo molti anni dopo, già installato negli Stati Uniti, dove cerca di dimenticare l’episodio sinistro che li aveva separati amaramente e, in principio, per sempre, Jonradin «ritrova» Hans, in un certo senso, l’amico perduto, l’amico ritrovato. Questo piccolo capolavoro risplende ancora oggi, caratterizzato dalla stessa capacità di commuovere il lettore come quando è stato pubblicato per la prima volta. Il suo improvviso, inaspettato ed enorme successo ha assunto, negli anni, un carattere internazionale: il libro di Fred Uhlman è stato, infatti, tradotto in tantissime altre lingue.
Recensione del libro
L’amico ritrovato, nella sua brevità, trasmette una profondità implacabile che fa sentire il lettore vicino alla storia e che plasma i sentimenti dei personaggi come se appartenessero anche a lui. Descrive, inoltre, molto bene la situazione di tensione che esisteva allora nella società tedesca, le umiliazioni che soffrivano gli ebrei e il rancore con cui persone prima apparentemente pacifiche si accanivano contro di loro. Oltre alla situazione che intende mostrare, Uhlman ci fa vedere anche quanto sia straordinario l’essere umano sia nel bene che nel male, il libro ci induce a non giudicare e criticare e ad avere pazienza con gli altri. Hans e Konradin forgiano un’amicizia simile a quella tra due amanti; un ideale romantico pieno di ammirazione, fiducia e abnegazione. La loro grande dedizione va oltre il sentimento di lealtà o comunione, perché li unisce la purezza dell’inesperienza. La loro relazione non è un mezzo, ma un fine in sé; un cammino da percorrere insieme, dove ogni scontro e scoperta suppongono una crescita continua. Nemmeno le idee su Dio spezzano questo legame, anche se sono opposte. Sebbene l’amicizia tra questi due giovani costituisca la base de L’amico ritrovato, i temi trattati sono incredibilmente diversi e abbondanti: l’ascesa dell’antisemitismo e il suo riconoscimento sociale, gli atteggiamenti differenti nei confronti dell’altro, la percezione dell’altro, la questione della responsabilità per le azioni dei membri del gruppo a cui si ritiene di appartenere, l’importanza di conoscere il passato e, al tempo stesso, quale tipo di storia viene tramandata, l’importanza di non imporre le proprie idee, le credenze religiose o la propria identità sugli altri. Questi sono solo una parte dei temi che generano, all’interno del libro, degli spunti di riflessione interessanti, che rendono L’amico ritrovato un libro dalla lettura scorrevole e particolarmente piacevole, ma, al contempo, ricca di pensieri e spunti argomentativi.
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