L’eleganza del riccio, di Muriel Barbery | Recensione

muriel barbery

L’eleganza del riccio è un romanzo di Muriel Barbery edito da E/O nel 2007 e ripubblicato nel 2012 in edizione economica grazie all’enorme successo ottenuto. Nel 2009 Mona Achache ha realizzato l’adattamento cinematografico Il Riccio (Le Hèrrison) ispirandosi al romanzo.

«Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l’intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida.» – Muriel Barbery

Muriel Barbery, biografia

Muriel Barbery, nata a Casablanca il 28 maggio 1969, è una scrittrice francese. Dopo aver frequentato l’École Normale Supérieure ha insegnato filosofia in un Institut universitaire de formation des maîtres (Istituto universitario di formazione degli insegnanti). Il suo primo romanzo “Une gourmandise” è stato pubblicato in Francia nel 2000 e in Italia nel 2008 con il titolo “Estasi culinarie”. Nel 2006 ha pubblicato “L’Élégance du hérisson” (L’eleganza del riccio), uno dei successi editoriali più grandi del primo decennio degli anni duemila che ha ricevuto ben cinquanta ristampe e venduto ben cinque milioni di copie in tutto il mondo. Muriel Barbery ha ricevuto numerosissimi premi come: il Prix Georges Brassens, il Prix Rotary International, il Prix des libraires, il Prix des Bibliothèques pour Tous, il Prix Vivre Livre des Lecteurs de Val d’Isère, il Prix de l’Armitière, il Prix «Au fil de mars» e il Prix littéraire de la Ville de Caen. Attualmente risiede da diversi anni in Giappone.

L’eleganza del riccio, trama

Il romanzo di Muriel Barbery è ambientato in un palazzo a Parigi, in un palazzo di Rue de Grenelle numero 7 abitato da personaggi appartenenti all’alta borghesia francese. A narrare le peculiarità di questi personaggi troviamo le due voci narranti: la portinaia Renèe Michel e Paloma Josse, figlia di una famiglia di inquilini. Le due si alternano nei capitoli ricostruendo una storia molto più profonda di quella che sembra ad un primo sguardo. Renèe infatti, nonostante l’aspetto da donna rozza, sciatta e scorbutica, è in realtà una donna molto colta, che ama leggere ed imparare e si sforza da tutta una vita di nascondersi dietro la maschera stereotipata della portinaia dipendente da squallidi programmi televisivi. Paloma invece è una tredicenne che rifiuta gli schemi imposti dalla famiglia elitaria e si rifugia nei libri divertendosi a prendere in giro chiunque la circondi con citazioni colte. È proprio Paloma, con l’aiuto del signor Ozu, ad intravedere che nella squallida portinaia c’è in realtà molto di più.

«Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti

La penna di Muriel Barbery, attraverso una scrittura lineare ma ricca di citazioni filosofico-letterarie, descrive la lotta tra l’identità e quello che permettiamo agli altri di conoscere. “L’eleganza del riccio” è un testo talvolta impegnativo ma ricco di spunti di riflessione, ma soprattutto, è un’ode a tutto ciò che si nasconde dietro le apparenze.

Fonte immagine: Edizioni E/O

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A proposito di De Fenzo Benedetta

Benedetta De Fenzo (1995) studia Coreano e Giapponese presso l'Università di Napoli L'Orientale. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni principali: la cucina, la musica, gli animali e la letteratura.

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