José Saramago è stato uno scrittore portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998 “perché con parabole sostenute da immaginazione, compassione e ironia rende costantemente comprensibile una realtà fugace”, come si legge nelle motivazioni ufficiali dell’Accademia Svedese. La sua composizione letteraria è vasta e riconoscibile per uno stile unico: periodi lunghi, uso non convenzionale della punteggiatura e dialoghi integrati nel flusso narrativo che sfidano il lettore. Le tematiche di cui trattano i romanzi di Saramago vanno dall’ambito familiare alla sua infanzia, dal senso di solitudine del vivere umano, alla ricerca di sé stessi e alla critica della società moderna.
Indice dei contenuti
I romanzi di Saramago a confronto
| Titolo del romanzo | Riflessione principale |
|---|---|
| Le intermittenze della morte | Una riflessione sul significato della morte per la vita, la società e l’amore, mostrando come la sua assenza crei un’agonia peggiore. |
| Oggetto quasi | Un’analisi del rapporto tra umanità e mondo materiale, mettendo in discussione la nostra dipendenza e il controllo che crediamo di avere sugli oggetti. |
| L’uomo duplicato | Un’indagine sulla crisi dell’identità, sulla solitudine e sulla perdita del senso di unicità dell’individuo nella società contemporanea. |
| Cecità | Un’allegoria della fragilità della civiltà umana e della cecità morale, che mostra come la perdita di una facoltà possa svelare la vera natura delle persone. |
Le intermittenze della morte
Ci capita spesso di imbatterci in antropomorfizzazioni del concetto di morte. Questo è ciò che accade nel libro. Un giorno il sindaco di una città riceve una lettera dalla signora morte che ha deciso di “prendersi un periodo di pausa”. Il primo pensiero è ovviamente di sollievo, ma ben presto la mancanza della morte si trasforma in un’agonia. Gli anziani e i malati terminali si ritrovano in un limbo perenne di dolore. Come in tanti romanzi di Saramago, non può mancare la componente catastrofista. Si crea una vera e propria emergenza sanitaria e si sollevano questioni morali complesse. In parallelo seguiamo la vita della signora morte, che allontanatasi dal suo mestiere diventa sempre più umana. Il libro è pieno di allegorie che portano a riflettere sul senso della vita e sulla responsabilità, una riflessione sull’amore e su quanto questo possa cambiare chiunque.
Oggetto quasi
In questo libro ci troviamo di fronte a una specie di “epidemia” che stavolta non riguarda l’uomo ma gli oggetti. Improvvisamente automobili e articoli della casa iniziano a prendere vita e a funzionare senza il controllo di nessuno. Questa vicenda surreale ci fa riflettere sulla dinamica di causa ed effetto. Perché ci aspettiamo che il mondo funzioni in un certo modo? Gli oggetti iniziano ad avere una loro personalità e si ribellano, portando i proprietari ad agire in modo bizzarro. Tra i romanzi di Saramago questo è senza dubbio il più singolare. Trasferisce emozioni perturbanti: gli oggetti a cui attribuivi fiducia possono portarti alla morte. Sotto questo punto di vista si può trovare un’analogia con il progresso tecnologico che, secondo Saramago, un giorno potrebbe determinare la fine del genere umano. “La cosa più strana è che sia scomparso il palazzo intero, perfino le fondamenta. Sono rimasti solo gli scavi”.
L’uomo duplicato
Si tratta di un libro dalla trama intrigante. Seguiamo la vita di un insegnante di storia, Tertuliano Máximo Alfonso, un uomo solo e un po’ depresso. Un giorno noleggia un film e nota che uno dei personaggi è interpretato da un uomo identico a lui, come un sosia. Incuriosito e leggermente impaurito, inizia una ricerca ossessiva per scoprire l’identità di quell’attore. La sua esistenza viene travolta da questa scoperta, immergendosi in una rete di paranoie che lo portano a dubitare di ogni cosa. I romanzi di Saramago hanno spesso un sapore dolce-amaro e questo non è da meno. Il libro esplora la crisi dell’identità individuale in un mondo che ci rende tutti uguali. Dalla storia è stato tratto il film Enemy, diretto da Denis Villeneuve. Per approfondire il tema, l’enciclopedia Treccani offre un’eccellente biografia dell’autore e della sua poetica.
Cecità
Considerato da molti il suo capolavoro, questo libro narra di una cittadina colta da un’epidemia di cecità. Non una cecità tradizionale, ma una “cecità bianca”, un mare lattiginoso che ricopre gli occhi, metafora del male della società. Uno dei romanzi di Saramago più letti al mondo, senza tempo né luogo, dove protagonista è l’umanità, simboleggiata da una donna, l’unica a rimanere immune. La scelta linguistica di Saramago trasmette il terrore di chi non vede più e il progressivo decadimento della morale.
Tutti gli infetti vengono rinchiusi in un ex manicomio. Il concetto di tempo scompare e si lotta solo per la sopravvivenza. La privazione della vista fa emergere gli istinti più brutali: i rinchiusi iniziano a farsi del male, a violentare e a uccidersi. Quando tutto sembra perduto, si intravede una speranza: quella di ripartire da zero e ricostruire una civiltà più sana, guidata dalla protagonista. Ma prima, l’umanità dovrà toccare il fondo. I romanzi di Saramago sono famosi per la critica sociale e la visione distopica, ma Cecità è di sicuro il libro in cui tutto questo raggiunge il suo vertice.
Fonte immagine in evidenza: archivio di stampa
Articolo aggiornato il: 19/09/2025

