All’anagrafe è Domenico Colletta, classe 94’, orgoglioso partenopeo che da qualche anno tappezza le strade di Napoli con le sue poesie, firmandosi “sefossipoeta”.
Chi è Domenico Colletta in arte sefossipoeta?
Sarà successo a chiunque abita a Napoli di imbattersi prima o poi in una poesia di Domenico Colletta. Un modo innovativo di far poesia che in qualche maniera sposa la street art. Colletta, infatti, per divulgare le sue poesie un giorno decide di lasciarle sparse per alcune zone di Napoli, firmandosi col nome di Sefossipoeta.
Applicato nel campo dell’oreficeria familiare, il giovane partenopeo trascorre le sue giornate tra la scrittura di nuove poesie e la lettura di libri sociologici e spirituali. Le sue giornate sono scandite dalle letture di Zygmunt Bauman e Alda Merini. Con quest’ultima egli si sente molto affine nella sensibilità e nella sofferenza.
L’ispirazione per Domenico Colletta arriva quando meno lo si aspetta: essa lo coglie quando è indaffarato in un appuntamento, o sta per addormentarsi. L’idea per una nuova composizione arriva dal niente, come una scintilla. Foglio e penna accanto al comodino sono per lui un must have imprescindibile.
La poesia che salva
La poesia per Domenico Colletta ha un’azione salvifica. È stata ed è una terapia, una cura per lasciare le tensioni o mettere in ordine. È un decifrare un sentimento che non riesce a parlare. Essa ha donato all’artista la meraviglia e la sensibilità per vivere la vita ancora con gli occhi da bambino, avvicinandolo alle piccole cose semplici.
Una potenza che sembra riversarsi tra i vicoli di Napoli, una potenza che riesce a salvare anche un amore che sta per naufragare. La poesia di Domenico Colletta infatti unisce i cuori, anche quelli mezzi rotti. Alla domanda: Cosa è riuscita a fare la tua poesia? La risposta arriva semplice e diretta: Ero seduto su una panchina tra i vicoletti di Napoli, di fianco a me c’era un ragazzo che piangeva, gli chiesi se andasse tutto bene e lui mi confessò che aveva litigato con la ragazza ed era preoccupato, perché la loro relazione era in bilico, io cercai di rincuorarlo. Quando si calmò, mi raccontò che era un appassionato di poesia, così gli chiesi se volesse ascoltare qualche mio componimento. Il ragazzo apprezzò molto e decise di aggiungermi sui social.
Molti anni dopo mentre prendo un caffè a piazza Dante sento una mano sulla spalla e sento recitare:
Si fosse musicante te sunasse quacche nota,
si fosse cantante te cantasse ‘na canzone,
si fosse pueta t’ ‘o dicesse cu ‘e pparole…
ca tu me fai impazzì, me faie vivere e murì.
Si fosse pueta t’ ‘o dicesse cu ‘e pparole
ma nun t’ ‘o ssaccio dì, e pe te ‘o fa capì
te dongo chistu sciore
pe’ te dicere na vota e ciento vote ancora:
Si tu, chella d’ ‘o core.
Mi giro e mi commuovo e lo ringrazio per avermi fatto questo regalo immenso di aver imparato la mia poesia, inizialmente non l’avevo riconosciuto perché erano passati anni ma era proprio il ragazzo che conobbi piangendo sulla panchina. Di fianco a lui c’era la sua ragazza, mi disse che erano tornati assieme e che i giorni successivi, per fare pace lui le regalò un mazzo di rose con la mia poesia stampata. Credo che sia stato il più bel regalo che potessi ricevere perché proprio in quel periodo stavo pensando di mollare tutto e dedicarmi solo al pragmatismo, ma si vede che i semi che gettiamo portano i loro frutti anche dopo tanti anni.
Ecco l’intervista esclusiva a Sefossipoeta, che ci ha aperto le porte del suo meraviglioso universo in versi
Qual è la prima poesia che tu abbia mai scritto? A chi era indirizzata? E invece l’ultima?
La mia primissima poesia l’ho scritta in quarta elementare, quando la maestra di Italiano ci diede come compito quello di scrivere una poesia sulla pace. La mia in particolare era una poesia dedicata alla pace nel mondo, che ripeteva spesso ‘’E la pace è”. Una poesia molto semplice e banale con metafore e ripetizioni, ma che non piacque alla maestra di italiano che era molto severa, la quale con una penna rossa mi cancello tutte le ‘’ è ‘’ prima del soggetto, dicendo che fosse sbagliato scrivere in questo modo, ma io non seppi spiegare che volevo la mia poesia esattamente così. Il voto non raggiunse la sufficienza, ci rimasi molto male perché non riuscivo a spiegare quella che poi ho scoperto si chiamasse ‘’licenza poetica’’.
L’ultima poesia invece l’ho scritta per omaggiare l’ultima relazione che ho avuto, e si intitola proprio ‘’ l’urdema poesia’’ dove descrivo la felicità di aver vissuto una splendida storia celebrandola ma con l’amarezza che sia finita, giurando che questa sarebbe stata l’ultima delle tante poesie che ho scritto per lei. Paradossalmente poco dopo è uscita una canzone di Ultimo e Geolier intitolata ‘’l’ultima poesia’’ e questa cosa mi è stata fatta notare da parecchie persone ma sono cose e coincidenze che accadono nel mondo dell’arte.
Quando è nata l’idea di tappezzare Napoli con le tue poesie? Avevi timori? Lo fai ancora oggi?
Avevo circa 20 anni quando ero stufo di leggere da solo le mie stesse poesie e tenerle nel cassetto, così ho cominciato a scriverle con il pennarello sui fogli, lasciando in fondo il mio tag @SEFOSSIPOETA, per un periodo ho tappezzato Napoli ed il riscontro è stato ottimo, le persone leggevano le mie poesie, facevano la foto e taggavano la mia pagina, ma spesso anche la loro dolce metà, ed è così che la gente capitando sul mio profilo, rimane incuriosita e acquista anche il mio libro che si intitola ‘’Si fosse pueta’’ disponibile su Amazon. All’inizio credevo che nessuno le avrebbe notate le mie poesie in giro per la città, invece per fortuna le persone si guardano ancora attorno; oggi lo faccio di meno perché mi sto dedicando ad un nuovo progetto musicale e a cercare di sfornare un nuovo libro.
Nel corso degli anni hai scritto un libro” Si fosse pueta” com’è nata l’idea? Ci parli un po’ del tuo libro?
Scrivere un libro è stata un’esigenza personale per vedere compiuto un decennio di poesie conservate nel mio cassetto, avevo una voglia enorme di mettere questa bandierina personale tra le cose che ho sempre voluto realizzare nella mia vita, e finalmente sono riuscito a sbloccarmi e piano piano, passo dopo passo, ho scelto quelle che per me erano le poesie più significative. Il libro si intitola appunto ‘’SI fosse pueta’’ quasi come a dire se fossi un poeta riuscirei ad esprimere al meglio le mie sensazioni, le mie emozioni, ma le parole stesse non bastano ed è così che anche il mio nome d’arte è Sefossipoeta.
Il libro si divide in tre capitoli: ‘’Posillipo’’ il capitolo dell’amore idilliaco, ‘’Nisida’’ il capitolo degli amori struggenti e ‘’ Piazza Ferrovia’’ dove si trovano le poesie dedicate alle scorribande, riflessioni sulla vita, sulla città e sull’amicizia. Il nome dei capitoli sono denominazioni dei quartieri di Napoli. Essi rispecchiano il tema delle poesie che puoi trovare all’interno, ma attenzione nessuno esclude l’altro, non è detto che a Posillipo non ci sia un po’ di Piazza Ferrovia e viceversa.
Cosa ne pensi dei social? Ne fai un buon uso? Può la poesia fondersi con il mondo digitale? O una esclude l’altra?
La mia opinione riguardo i social è contrastante, in passato non ho avuto un buon rapporto con questi, anzi li ripudiavo, ma ho dovuto accettare il progresso e che per condividere i miei progetti, e creare coinvolgimento sono essenziali. Può la poesia fondersi con il mondo digitale? O una esclude l’altra? Beh, bella domanda, è proprio quello che ho tentato di fare attaccando le poesie per strada e lasciando in fondo il mio nickname Instagram @sefossipoeta. La gente si fermava a leggere la poesia e dopo la condivideva creando quindi un legame tra la realtà e la realtà digitale, i social sono pieni di spazzatura ma se si seguono i giusti profili e se ne fa il giusto utilizzo possono essere un modo per scoprire, imparare e informarsi, anche se è molto difficile porsi dei limiti.
Che rapporto hai con la tua famiglia? Loro cosa pensano della tua ambizione?
La mia famiglia mi ha sempre sostenuto sui miei progetti e sono i miei primi fan, mio padre nel periodo iniziale non era molto convinto perché pensava che con la poesia non si potesse mangiare, ed è vero con la poesia non si mangia, ma io nutro la mia anima, lui non lo capì così il giorno dopo scrissi una poesia intitolata proprio ‘’A te papà’’ gliela misi sotto il piatto e lui la notò, la lesse e si commosse, piangendo mi abbracciò e da quel giorno è diventato il mio fan numero uno.
Si ‘o pate ‘e na famiglia crisciuta int’ ‘a semplicità,
si nu diamante dint’ ‘a sta città
chine ‘e prete ca se atteggene a zircune,
si ‘o sole ‘e sta famiglia
pecchè faje luce
pure quanno tutto se fa scuro,
Sarrà pecchè tiene vicino
na figlia, e na mugliera
ca fanno ‘mmiria a tutto ‘o munno,
sarrà pecchè verenno a te
me so’ ‘mparato a cammenà
a te…ca ce dai sempe a forza pe’ campà.
Criscienno aggio capito pecchè spisso t’aize int’ a nuttata
chiammanne ‘e nomme nuoste,
te scite…
pe sentì sta chitarra ca sona pure si nun so’ musicante
pe sentì stu pianefforte ca sona pure si nun saccio sunà
te scite,
pe sentì sta voce ca canta sulo quanno vede a te
te scite…
pecchè nu vuo perdere manco nu minuto ‘e chesta vita
ca tu e mammà avite dato a me.
A cosa stai lavorando oggi?
Adesso sto lavorando ad un progetto musicale, dove riprendo le mie poesie e le unisco in modo da creare una canzone e le sto riportando in chiave hip-hop, non sono un cantate ma ho presentato il progetto ad un etichetta discografica di Pozzuoli ‘’Red Studio’’ ed è proprio lì che ho conosciuto il mio produttore e mentore musicale Luis Grieco, che mi ha seguito fin dall’inizio, dandomi consigli e tecniche su come andare a tempo e intonare la voce e ha fatto sì che potessi pubblicare ‘’Tarantella Moderna’’, un singolo che parla di Napoli in tutti i suoi molteplici colori. Ho avuto un riscontro molto positivo, tanto che ho deciso di creare una canzone d’amore intitolata ‘’Dichiarazione d’ammore’’ una canzone in chiave dance che è una vera e propria dedica d’amore, sono su tutti i digital store e ovviamente anche YouTube con il mio canale Sefossipoeta. La musica sta diventando una passione e ho voglia di sperimentarmi studiando anche canto. Credo non mi fermerò qui e che quest’anno usciranno nuove canzoni di diverse tematiche.
Perché il tuo nome d’arte è “Sefossipoeta”? Non ti ci senti già?
Il mio nome d’arte è Sefossipoeta perché sentivo così troppo lusinghiero autodefinirmi poeta che decisi di chiamarmi così, ma anche un po’ per precauzione come a dire perdonatemi se non riesco ad esprimermi correttamente o se magari sbaglio qualche poesia, ma come dico nella prefazione del mio libro ‘’ si fosse pueta scrivesse e n’ata manera ma ‘e penziere e ll’anema nun teneno grammatica’’ un po’ in modo ironico cerco insomma di far capire che accetto le regole ma che non sono un accademico, cercando di essere accessibile a tutti e paradossalmente nella mia zona la gente mi riconosce come poeta, scherzosamente alla mia vista dicono: ‘’oilloc ‘o poet’’.
Qual è la poesia a cui sei più legato? C’è qualcuno a cui devi tanto?
La poesia alla quale sono più legato è ‘’ Lettera pe Napule’’
Ammore mio…
chistu ciao nunn è n’addio
ma è sultanto ‘na preghiera
ca te a sentere ogni sera
primm’ ‘e t’addurmì,
nun penzà si t’aggio fatto suffrì
ma a quanti vvote ce ammo miso a sunnà
incopp’ a nu prato che pareva ‘na nuvola
dint’ a sti viche che m’hanno crisciuto.
Tu me incantato
tu me stregato
tu…quanti vvote me ‘ngannato
Cu chill’uocchie ‘e ‘na fata,
tu nun si ianca o nera
tu si n’arcobaleno
che m’ha crisciuto e m’ha fatto bene e male.
Nun si faveza
tu si reale…
…si a casa ‘e ciento favole!
Purtroppo e pe’ furtuna…
so’ nato ccà, so’ figlio ‘e Napule.
È stata la poesia che ha riscosso più successo e che spesso recito nei teatri, l’ultima volta proprio al ‘’Teatro ‘O rione’’ dell’associazione Arte Flegrea della quale faccio parte. L’associazione si trova nel Rione Traiano un quartiere di Napoli con tantissime difficoltà. Devo tanto certamente a Gaetano Esposito, in arte Gagà, capo dell’associazione. Lui mi ha accolto con affetto, e mi ha permesso di crescere a livello artistico, dandomi uno spazio in cui esibirmi, dove le persone ai nostri spettacoli possono ascoltare poesie, emozionarsi e divertirsi allo stesso tempo, perché tra una poesia e l’altra spesso amiamo fare cabaret e giochi in cui il pubblico viene coinvolto.
Sei mai stato vittima di bullismo a casa di Sefossipoeta?
Non sono mai stato vittima di bullismo, ma durante il periodo del covid, organizzai dei meeting di poesia, dove vari poeti entravano e declamavano poesie e ci confrontavamo. In quell’occasione, è capitato che entravano ragazzi che insultassero. All’inizio ci sono cascato arrabbiandomi in diretta, ma poi ho capito che facevo il loro gioco, da lì ho cambiato atteggiamento ricordandomi che la migliore arma contro gli ignoranti è l’indifferenza. Per il resto non mi è mai capitato nulla, anzi la poesia ed in particolar modo il fatto che fosse spesso in Napoletano mi ha aperto tante strade e mi ha fatto voler bene dalla gente.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Dal futuro non so cosa aspettarmi ti direi di vivere della mia arte, ma per ora rimane un sogno ….Allora mi godo il cammino e ringrazio Dio per ogni singolo giorno, cercando di godermi ogni momento e scovare la bellezza in qualsiasi cosa.
Il piccolo Domenico Colletta sembra essere proprio lì accanto all’adulto. Uno spiffero, un sogno che sembra diventare realtà, perché da bambino, il giovane partenopeo ha sempre sognato di diventare uno scrittore, e ancor di più un poeta. Un bambino sensibile, giocoso, chiassoso, e con la testa tra le nuvole, mai irrispettoso nei confronti del prossimo. Una valanga di domande per una curiosità senza fine. E alla domanda: Cosa farebbe il piccolo Domenico se potesse vederti oggi? Sefossipoeta risponde così: Se il piccolo Domenico potesse guardarmi credo che mi abbraccerebbe e mi farebbe un bel sorriso, ho sempre seguito la mia più grande passione, esprimere i miei sentimenti attraverso l’arte, quindi credo proprio che lui sarebbe fiero di me.
Un fenomeno straordinario quello di Sefossipoeta, una stella accecante, un esponente letterario in una città bella che fa piangere coloro i quali decidono di partire lontano. Sefossipoeta è sulle panchine, sui pali della luce, sui muri, nel tratto finale del lungo pontile di Bagnoli. È nell’aria, è nell’amore, è la poesia che riprende fiato e guarda al futuro, attraverso la penna di uno strabiliante artista.
Contatti autore: https://www.sefossipoeta.it/
Immagini by Domenico Colletta