A Smile from Godzilla debutta con Monday Morning

A Smile from Godzilla debutta con Monday Morning

A smile from Godzilla e il suo Monday Morning | Recensione

Pubblicato l’8 Novembre 2018, Monday Morning è il primo album del musicista napoletano Daniele Montuori, in arte A smile from Godzilla, realizzato grazie alla collaborazione della Vipchoyo Sound Factory di Giacomo Salzano. L’album si compone di 10 brani in inglese che si muovono tra il britpop e la spigolosità acustica dell’anti-folk, creando un prodotto musicale di notevole fattura e di ampio respiro.

Monday Morning, l’album di A smile from Godzilla

Daniele Montuori definisce A smile from Godzilla «Un cratere pieno di delicata violenza, un equilibrio che sta per vacillare, una hit arrangiata male, una band senza dinamiche, una chitarra e una batteria, la storia del caso, una lucertola in uno skate park, tristezza gioia rabbia e dintorni».

Il “vacillare” e l’incertezza evocate da Daniele ci vengono immediatamente restituite dal nome del progetto e dell’album: cosa c’è di più incerto- e anche tenero se vogliamo- del sorriso di un mega mostro giapponese o del tedio del lunedì mattina?

Convenzionalmente ci sarebbe imposto di fugare subito tale stato d’incertezza, prendendo immediatamente controllo di noi stessi e delle nostre attività; il disco e il suo autore sono però di parere diverso, fin dall’incipit del disco che inizia con un brano che è un po’ un inno ad abbandonare una certa condizione di sicurezza: Control Goodbye.

Sopra un delicato arpeggio di chitarra eretto sopra un’essenziale linea di basso, prende forma un invito a riappropriarsi del proprio tempo, ad abbandonare un controllo fin troppo artificiale per liberare le proprie energie. Un brano che fa un po’ da manifesto teorico a tutto l’album, introducendo l’ascoltatore nell’immaginario leggero e sognante del lavoro.
A seguire troviamo Daisy, brano musicalmente più ricco con l’introduzione degli archi e molto vicino alle tipiche sonorità britpop, seguito a sua volta da un brano dall’attitudine simile Dark.

La quarta traccia è Forget your call, singolo, con annesso videoclip targato Alessandro Freschi, pubblicato il 22 Ottobre 2018 su YouTube in anteprima al disco. Continua così il racconto di A Smile from Godzilla, immaginoso e un po’ visionario, tra quadri di Van Gogh, divani verdi, stanze in fiamme, musica Lo-Fi, clown e sirene della polizia. Un vortice confusionario di immagini che l’autore lascia scorrere su di sé, perché non interessato alle cose superficiali ma ad aderire ad un qualcosa di più sincero e sentito:

«It doesn’t matter/ my cigarette falls in the ground/ cos’ i don’t know why/ a police siren rings into the night» (Forget your call).

Musicalmente coerente, oscillando tra il britpop e il più verace anti-folk, il disco prosegue con Green Monster, In The Garden, Letters from the Sky, Maya (brano nel quale c’è anche spazio per una strofa in italiano), Precious, per concludersi con T-Rex.
T-Rex è un degno finale che conferma le atmosfere sfumate e sognanti dell’intero lavoro. Fuggendo dal feroce predatore dalle corte zampine anteriori, l’autore guarda al suo passato con serenità nonostante sia addobbato da vecchi giocattoli sbiaditi. Un punto di partenza per un nuovo sogno, una nuova fantasia, una nuova direzione: nessuna direzione.

«There’s one direction, no direction/ a kick to a ball, in a electric field/ son of a star, who am i/ many people feel energized» (T-Rex)

 

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A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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