Notte della Tammorra Napoli tanti ospiti e non solo musica

Notte della Tammorra Napoli tanti ospiti e non solo musica

Torna l’atteso appuntamento con la Notte della Tammorra a Napoli, sabato 8 settembre in Piazza del Plebiscito alle ore 21. Tradizionalmente la notte della Tammorra si svolge a Ferragosto, ma quest’anno per motivi legati al crollo del ponte di Genova, si è preferito rimandare l’evento. Tanti gli ospiti che parteciperanno alla famosa Notte della Tammorra: Carlo Faiello Ensemble con Saverio Coletta, Fulvio Gombos, Francesco Manna, Gianluca Mercurio, Pasquale Nocerino e Francesco Sicignano. A seguire, Marcello Colasurdo, Antonella Morea, Patrizia Spinosi e Fiorenza Calogero.
In occasione della sua partecipazione alla Notte della Tammorra, Fiorenza Calogero, ha risposto ad alcune domande circa l’importanza della musica folkloristica e sulle caratteristiche proprie della tradizione musicale napoletana, alla quale rivela di essere emotivamente legata.

Notte della Tammorra, intervista a Fiorenza Calogero

Sicuramente è risaputo che il folk è una delle tradizioni più antiche di Napoli, cosa rappresenta per te e quanto conta nel tuo repertorio?

Il repertorio folk  mi è appartenuto, sin da quando ho iniziato a lavorare da professionista con il maestro Roberto De Simone; la mia è stata una scelta,  seguire un unico ramo che fosse quello della tradizione, della musica folk appunto e del cantare nella mia lingua. Ho scelto di seguire un’unica strada, costruendo poi una sorta di percorso di ricerca, di rivalorizzazione della musica della mia città e della lingua della mia terra.
Personalmente ho scelto di seguire una coerenza per uno stile che amo tanto e che mi intriga da sempre. Nonostante lo faccia da 25 anni, non passa un giorno che io non scopra nuove cose, nuovi repertori, brani, e artisti. Dunque, si può dire che io stessa mi ritenga “fedele nei secoli” per quanto riguarda la musica napoletana e quindi la musica folk.

La musica Folk, è un’espressione musicale che metonimicamente “significa” e rappresenta una città. La musica tradizionale è il fulcro della Notte della Tammorra, durante la quale ogni artista può esprimersi con canti, balli, deliziando sinfonicamente i presenti, dando sfogo alla propria voce interiore.
La canzone napoletana può essere considerata un bene culturale, in quanto “testimonianza di civiltà”, una vera e propria incursione di suoni, ritmi, canti e danze in riva al mare, un raduno di tamburi, percossi per scacciare via i demoni che giornalmente possono tormentare, una serie di canti che spaziano tra amore e poesia, dediche e metafore devozionali, ma anche danze dinamiche, portatrici di bellezze celate e spesso dimenticate: tutto questo caratterizzerà la Notte della Tammorra di Napoli.

La notte della Tammorra sarà una grande notte di festa con tanta musica e tanti artisti, cosa si prova a prendere parte ad un evento di tale portata e così tanto coinvolgente?

La notte della Tammorra è un evento a cui sono molto legata, non è la prima volta che partecipo; l’evento nasce dall’intelligenza e dalla grande passione di Rachele Cimmino, quindi dall’Associazione Il Canto di Virgilio, Carlo Faiello, perché è giusto che a Napoli come in Puglia si possa inneggiare la taranta. È giusto che a Napoli si possa dare spazio a quello che rappresenta il nostro battito musicale, la nostra identità culturale, che è la Tammurriata. Anzi mi auguro che la Notte della Tammorra possa avere lo stesso richiamo che ha in Puglia la Notte della Taranta. Anticipazioni? Tanti ospiti Fausta Vetere, Marcello Colasurdo, diverse paranze, una grande festa per onorare la nostra identità culturale.

La Notte della Tammorra è diventata nel corso del tempo, un appuntamento fisso a cui non si può rinunciare. Una serata dove lo spettatore non è elemento passivo ma protagonista vero e proprio di ciò che avviene sul palco. Negli anni, la Notte della Tammorra ha radunato migliaia di persone, curiosi, appassionati, napoletani, turisti, artisti, tutti legati da un filo comune, la musica che accende i cuori di tutti.

Che cosa rappresenta per te la musica?

La musica rappresenta la mia passione che è diventata il lavoro grazie al quale  vivo, nonostante le difficoltà di un paese dove la cultura viene sempre messa in secondo piano. Non ho intenzione di lasciare questo lavoro, anzi, uno dei miei scopi è quello di valorizzare la figura dell’artista, del cantante,  del musicista, come normale attività lavorativa, cosa che ancora non avviene. Tutto ciò è considerato una semplice passione, senza capire che invece è un lavoro.

La musica sarà la grande protagonista della serata, ma ci saranno anche mostre ed esposizioni sempre sul tema dei balli e delle danze della tradizione popolare. La Paranza Ballerine e maschere composta da Paola Maria Cacace, Angela Esposito, Antonio Faiello, Antonella Natale ed Enzo Stendardo farà ballare tutti i presenti.
La Notte della Tammorra è l’evento di Napoli, l’evento per eccellenza, nel corso del quale, l’arte della musica, del ballo, della condivisione e della partecipazione, viene inneggiata all’ennesima potenza, caricandola di sentimenti ed emozioni.

Sei emozionata? Come ci si sente ad esibirsi in presenza di tante persone?

Per me Fiorenza ogni evento è un evento a sé, un evento importante, dove la mia emozione è sempre alle stelle. Mi capita ancora dopo 25 anni di attività di avere le stesse paure, emozioni, adrenalina di quando avevo sedici anni e ho iniziato a fare questo mestiere.

Nel corso della Notte della Tammorra si alterneranno sonorità ancestrali realizzate grazie a strumenti acustici oramai in disuso e che sono però tornati alla ribalta come zampogne e chitarre battenti, ciaramelle e nacchere ed, ovviamente, immancabili le tammorre. I partecipanti saranno coinvolti in tarantelle e ballarelle, tammurriate e pizziche tarantate, saltarelli e canti a distesa, dando spazio anche alle inedite forme sonore di giovani musicisti che, utilizzando gli archetipi dell’arte popolare, offrono nuovi spunti per la musica contemporanea.

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