Il termine j-pop include generalmente tutta la produzione musicale nipponica (che ovviamente si ramifica in numerosi altri generi e sottogeneri). A differenza del cugino k-pop, che negli ultimi anni ha conosciuto un’esplosione di popolarità in tutto il mondo che non conosce precedenti, il j-pop non vede al di fuori del Giappone una diffusione così ampia, complice anche un certo disinteresse per il mercato estero e l’ascesa della Corea del Sud a leader dell’industria musicale in Asia. Detto ciò, è interessante osservare come in realtà il panorama musicale del paese del Sol Levante sia tutt’altro che in crisi, sia da un punto di vista commerciale che artistico, e di come anche l’ambiente non mainstream sia colmo di artisti validi e pieni di idee. Il j-pop, infatti, è un universo musicale vastissimo e variegato, che spazia dal pop più commerciale alle sperimentazioni elettroniche, dal rock all’indie, passando per il folk e il jazz. Molto forte è anche l’influenza delle idol, ragazze che cantano, ballano e recitano, e delle colonne sonore di anime e videogiochi, che spesso raggiungono un enorme successo di pubblico. In questo articolo ci concentreremo su tre band di musica j-pop meno conosciute dal grande pubblico, ma che meritano sicuramente di essere scoperte per la loro originalità e qualità musicale.
yonige: dall’indie rock all’introspezione
yonige (letteralmente “fuga notturna”) è una band formatasi nel 2013 e composta da Ushimaru Arisa (voce e chitarra, nonché nipote di Larry Van Kriedt, iniziale bassista degli AC/DC) e Gokkin (basso e cori). Dopo un primo periodo di discreta popolarità (il loro brano di punta Avocado raggiunse nell’anno di uscita le due milioni di visualizzazioni su YouTube, 17 milioni ad oggi) caratterizzato da brani energici e orecchiabili di stampo indie rock/pop, la band ha conosciuto un completo cambio di rotta nel 2020 con la pubblicazione dell’album Kanzen na Shakai, abbandonando la produzione di canzoni più leggere, prodotte con in mente la necessità di vendere, e composto invece da brani più maturi sotto ogni aspetto, al prezzo però di una riduzione del bacino di ascoltatori.
Ushimaru Arisa e Gokkin: due anime, un sound unico
Le canzoni prodotte da Kanzen na Shakai in poi sono infatti caratterizzate da testi studiati e da melodie semplici ma di impatto, che riescono a trasmettere stati d’animo in modo non banale, diretto e conciso. La voce di Ushimaru Arisa, a tratti graffiante e a tratti più dolce e malinconica, si sposa perfettamente con le linee di basso di Gokkin, creando un sound unico e riconoscibile.
Canzoni consigliate degli yonige
– Akarui Mirai: Un brano energico e positivo, che infonde speranza e voglia di guardare avanti.
– November 24th: Una ballad intima e riflessiva, caratterizzata da un testo poetico e da una melodia coinvolgente.
– deus ex machina: Un brano più sperimentale, che mescola sonorità indie rock con elementi elettronici.
Uchū Nekoko: sognando ad occhi aperti con il dream pop
Caratterizzata da brani dalle melodie oniriche, ascrivibili al genere del dream pop, e dalla morbida voce della vocalist Kano, Uchū Nekoko (letteralmente “Gatto spaziale”) è una band formata nel 2012 da Nemuko Yamanaka, bassista e compositrice, e dalla stessa Kano. Le cover degli album sono invece disegnate dall’illustratrice Tomoko Ōshima (il cui manga in volume unico Secchan è stato pubblicato in Italia da J-pop, omonima della nota etichetta discografica, ma in questo caso con il significato di “Edizioni BD”).
Nemuko Yamanaka e Kano: un duo etereo
Dopo il rilascio del primo album Hibi no Awa, la band raggiunge il massimo della popolarità e dell’affermazione stilistica con Kimi no Youni Ikiretara pubblicato nel 2019, seguito poi nel 2021 dall’album Hino Ataru Basyo Ni Kiteyo. I brani realizzati dalla band proiettano l’ascoltatore in una dimensione quasi serafica, impregnati di un mood affascinante e caratterizzato da una atmosfera nostalgica e rappacificante. Le sonorità eteree e sognanti degli Uchū Nekoko sono perfette per chi cerca una musica rilassante e suggestiva.
Canzoni consigliate degli Uchū Nekoko
– Heya: Un brano delicato e sognante, che evoca immagini di paesaggi onirici e atmosfere rarefatte.
– Timeless: Una canzone caratterizzata da un ritmo incalzante e da una melodia ipnotica.
– Skirt: Un brano più energico, che mantiene comunque le sonorità sognanti tipiche della band.
Sōtaisei Riron: la sperimentazione incontra il pop
L’espressione “fuori dagli schemi” è forse quella che meglio si presta a descrivere la variegata produzione musicale della band Sōtaisei Riron (letteralmente “Teoria della relatività”), formata nel 2006 a Tokyo da Etsuko Yakushimaru (voce, chitarra e illustratrice delle copertine degli album), Shūichi Manabe (basso), Kensuke Nishiura (batteria) e Yoshinori Yoshida (chitarra).
Etsuko Yakushimaru: voce e anima della band
Le canzoni dei Sōtaisei Riron, appartenenti al genere j-pop, fanno spesso perno su giochi di parole, riferimenti vari, e in particolare sull’esaltazione della musicalità della lingua giapponese: molti dei testi, infatti, non perseguono tanto una logica precisa quanto il raggiungimento di un accostamento di suoni che risultino piacevoli ed orecchiabili. Ciò che traspare da ogni singola nota è un profondo amore per la musica, inteso come piena libertà e divertimento. La band sperimenta con diversi generi musicali, dal pop al rock, dall’elettronica al jazz, creando un sound unico e inconfondibile.
Canzoni consigliate dei Sōtaisei Riron
– Vermont Kiss: Un brano pop orecchiabile e divertente, con un testo ricco di giochi di parole.
– Sawayaka Kaishain: Una canzone ironica e dissacrante sulla vita del salaryman giapponese.
– Miss Parallel World: Un brano più sperimentale, che mescola sonorità pop, rock ed elettroniche.
La scena j-pop oggi: tra idol e nuovi talenti
Queste sono solo tre delle tante band j-pop che meritano di essere scoperte. La scena musicale giapponese è in continua evoluzione e offre una varietà di proposte per tutti i gusti. Oltre alle band citate in questo articolo, vale la pena ascoltare anche artisti come Lamp, maestri di un pop sofisticato e raffinato, Kinoko Teikoku, band alternative rock con influenze shoegaze e post-rock, e tricot, gruppo math rock tutto al femminile. Che siate appassionati di lunga data o semplici curiosi, esplorare il mondo del j-pop vi riserverà sicuramente piacevoli sorprese.
Fonte immagine in evidenza: sito ufficiale yonige