I Deftones sono una band alternative metal formatasi a Sacramento nel 1988, considerata tra le più innovative e influenti del panorama rock contemporaneo. Spesso associati agli esordi del genere nu-metal, hanno saputo trascendere ogni etichetta grazie a un’evoluzione sonora costante, che fonde la potenza del metal con le atmosfere sognanti dello shoegaze e del dream pop. La formazione storica comprende Chino Moreno (voce, chitarra), Stephen Carpenter (chitarra), Abe Cunningham (batteria) e Frank Delgado (tastiere), a cui si aggiunge il ricordo indelebile del bassista Chi Cheng, la cui tragica scomparsa ha segnato profondamente la storia del gruppo.
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La storia dei Deftones: dal nu-metal all’art rock
La storia della band inizia in modo singolare: a 15 anni, il chitarrista Stephen Carpenter fu investito da un’auto mentre andava in skateboard. Con i soldi del risarcimento, acquistò la strumentazione per sé e per i suoi amici, dando vita al nucleo originale del gruppo. Il nome “Deftones”, ideato da Carpenter, unisce lo slang hip-hop “def” (eccellente) con il suffisso “-tones”, tipico delle band anni ’50, per creare un termine volutamente ambiguo che riflettesse la loro volontà di non essere incasellati in un unico genere.
Dopo gli esordi con album potenti come Adrenaline e Around the Fur, che li posizionarono nell’olimpo del nu-metal, i Deftones realizzarono il loro capolavoro con White Pony (2000). Questo album, vincitore di un Grammy Award, segnò una svolta decisiva, introducendo elementi elettronici, melodie complesse e atmosfere rarefatte. Una tragedia ha colpito la band nel 2008, quando il bassista Chi Cheng rimase coinvolto in un grave incidente stradale che lo lasciò in coma fino alla sua morte nel 2013. L’album Diamond Eyes (2010) è considerato una potentissima reazione a questo dolore, un’opera che celebra la vita e la resilienza.
L’evoluzione sonora dei Deftones: album e brani chiave
| Album (anno) | Brano rappresentativo e perché è importante |
|---|---|
| Around the fur (1997) | My own summer (shove it): il manifesto del loro sound iniziale. Un concentrato di rabbia nu-metal e riff iconici che li ha resi famosi. |
| White pony (2000) | Change (in the house of flies): la svolta artistica. Il brano che ha dimostrato la loro capacità di creare atmosfere cupe e melodiche, andando oltre il metal. |
| Diamond eyes (2010) | Sextape: la rinascita dopo la tragedia. Un pezzo etereo e sensuale che rappresenta la loro anima più shoegaze e la loro capacità di creare bellezza dal dolore. |
| Koi no yokan (2012) | Entombed: la maturità compositiva. Un brano che bilancia perfettamente pesantezza e melodia, dimostrando la piena padronanza del loro sound unico. |
La classifica delle 6 canzoni più belle dei Deftones
1. Change (In the House of Flies)
È la canzone che ha definito un’intera generazione e ha consacrato i Deftones a livello mondiale. Tratta dal capolavoro White Pony, questa traccia è un viaggio ipnotico in un’atmosfera oscura e inquietante, sorretta da un riff memorabile e dalla voce quasi sussurrata di Chino Moreno. Il testo, metaforico, parla di una trasformazione profonda e irreversibile, un tema che spaventa e affascina allo stesso tempo.
2. My Own Summer (Shove It)
Questo è il brano che ha fatto esplodere i Deftones sulla scena musicale. Con il suo riff di chitarra iconico, potente e dissonante, e l’urlo liberatorio di Chino, “My Own Summer” è un inno di rabbia e frustrazione. È la perfetta rappresentazione del sound grezzo e aggressivo dei loro primi anni, un pezzo fondamentale della cultura musicale degli anni ’90, spesso citato da riviste come Kerrang! tra i loro migliori di sempre.
3. Sextape
Tratta dall’album Diamond Eyes, “Sextape” mostra il lato più etereo e sensuale della band. La canzone è un flusso sonoro avvolgente, quasi liquido, che evoca l’immagine delle onde del mare. È un brano profondamente romantico, che rappresenta l’impatto emotivo dell’amore e la capacità del gruppo di creare paesaggi sonori sognanti e immersivi. Un punto d’ingresso perfetto per chi ama le loro sonorità più atmosferiche.
4. Be Quiet and Drive (Far Away)
Un classico intramontabile e uno dei brani più amati dai fan. Questa canzone, tratta da Around the Fur, è un perfetto equilibrio tra la malinconia adolescenziale e un’urgenza esplosiva. La struttura del pezzo, che alterna strofe melodiche a ritornelli potenti, è diventata un marchio di fabbrica del loro stile. Parla del desiderio di fuggire, di lasciarsi tutto alle spalle, un sentimento universale catturato con una perfezione sonora disarmante.
5. Entombed
Dall’album Koi No Yokan, “Entombed” è un esempio della loro maturità artistica. Il titolo dell’album è un’espressione giapponese che descrive la sensazione di innamorarsi a prima vista, e la canzone ne è la colonna sonora perfetta. È un brano che cresce lentamente, costruendo una tensione emotiva che esplode in un ritornello maestoso e struggente. Qui la pesantezza delle chitarre si sposa magnificamente con la melodia vocale.
6. Cherry Waves
Questa canzone, da Saturday Night Wrist, esplora il tema della fiducia totale in una relazione. Il testo, come spiegato da Chino Moreno, parla della promessa di seguire la persona amata anche negli abissi (“If you’d sink, I’d swim down”). Il sound, con chiare influenze goth rock anni ’80, crea un’atmosfera malinconica e avvolgente, dimostrando ancora una volta la capacità dei Deftones di tradurre emozioni complesse in musica potente e raffinata.
Articolo aggiornato il: 11/10/2025

