Chiese barocche di Napoli: un tour guidato delle 4 principali

Alla scoperta delle chiese barocche di Napoli

Napoli nel XVIII secolo era chiamata la città delle cupole, in virtù delle numerose chiese che la popolano.

Le chiese barocche di Napoli sono molte, tra le più note troviamo: la certosa di San Martino, la chiesa del Gesù Nuovo e quella del Gesù Vecchio, la Reale cappella del Tesoro di San Gennaro e la chiesa di San Gregorio Armeno.  
Ho girato la città in cerca delle chiese barocche meno note per mostrarne alcune foto e far conoscere Napoli nella sua interezza. Nel visitarle potresti, non solo immergerti nell’arte baroccca, ma anche incontrare piacevoli sorprese che ti aiuteranno a scoprire la storia che ognuna delle chiese cela.   

1. Basilica di Santa Maria della Sanità, prima delle chiese barocche di Napoli

Chiesa di Santa Maria della Sanità
Parte presbiteriale con scale che riprendono il moto ellittico della Terra

Sorge nel rione Sanità, che prende il nome dalla chiesa, sopra le catacombe di San Gaudioso. Costruita in meno di 10 anni, dall’architetto e frate domenicano Giuseppe Nuvolo, fu completata nel 1617. Prende il nome di Santa Maria della Sanità perché lo scopo era assicurare la salute del popolo, è anche nota come Santa Maria antesaecula, poiché presso il sito delle catacombe fu trovata la madonna più antica della regione Campania.
Nella foto si  vede la parte presbiteriale, sopraelevata, con scale ellittiche che vogliono rendere omaggio alla scienza. Al di sotto del presbiterio c’è la cripta ch’era una basilica paleocristiana. 

È possibile ammirare nella basilica degli elementi che sono in contrasto rispetto al resto: 

  • una tela di Giovanni Pisani, pittore napoletano, che rappresenta la madonna col bambino, datata 2003;
  • un’installazione artistica che rappresenta San Gaudioso, parte del progetto Santi Migranti.

2. Chiesa di San Giorgio Maggiore 

 

Sorge nel IV secolo, inizialmente come chiesa paleocristiana, voluta dal vescovo di Napoli San Severo, infatti ne conserva le spoglie. Fu poi concessa ai Padri pii operai e ristrutturata dopo un incendio da Cosimo Fanzago nel 1640. Particolarità di questa chiesa, è la pianta che invece di avere tre o cinque navate, caratteristiche tipiche delle chiese barocche, ha solo due navate: una centrale e una laterale. L’altra è stata eliminata nel periodo del Risanamento per allargare Via Duomo.
Un’altra peculiarità è l’abside paleocristiano conservato che si scontra col resto dell’architettura. Infine sul retro dell’altare maggiore vi è un affresco segreto, nascosto da una tela di Alessio D’Elia.
La storia è stata una piacevole sorpresa raccontatami dal signor Andrea, si tratta di un affresco di Aniello Falcone e si dice sia stato nascosto perché il pittore faceva parte della Compagnia della Morte, un gruppo che faceva agguati alle guardie spagnole e quindi per evitare che venisse distrutto dagli spagnoli fu coperto. L’affresco rappresenta San Giorgio che uccide il drago per proteggere una fanciulla, la lettura dell’epoca tramandata fino ad oggi vede il drago personificare gli spagnoli, San Giorgio è Masaniello e la fanciulla è Partenope.

3. Chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci

Alla scoperta delle chiese barocche di Napoli
Altare chiesa di Santa Maria alle Croci

È una delle più belle chiese barocche a Napoli, situata alle spalle dell’orto botanico, ristrutturata anch’essa dall’architetto Cosimo Fanzagodeve il suo nome alla via crucis che veniva percorsa dai credenti sulla salita di Via Michele Tenore. Il segreto di questa chiesa ha a che fare con l’ultima chiesa descritta sopra, infatti nell’atrio sono presenti delle colonne di granito che provengono dalla chiesa di San Giorgio Maggiore.

4. Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella

Altare di Santa Maria Egiziaca

Anch’essa tagliata durante il Risanamento, per allargare il Corso Umberto I. Nasce nel 1342 per volere della regina Sancha d’Aragona, allo scopo di ospitare nel monastero delle prostitute pentite. L’interno è rivestito di marmi policromi tipico dello stile barocco, che la rende un tesoro in miniatura.

Fonte Immagini: Archivio personale 

A proposito di Marika Burani

Mi chiamo Marika, sono nata a Napoli il 13 Aprile del 2000. Ho frequentato il Liceo delle Scienze Umane ''Eleonora Pimentel Fonseca''. Attualmente studio Mediazione Linguistica e Culturale all'Università degli studi di Napoli ''L'Orientale''. I miei interessi sono la Storia, la Musica, il Cinema e la Politica. Nel mio tempo libero creo vestiti all'uncinetto e ai ferri e gioielli in alluminio e rame.

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