Linee metropolitane di Napoli: orari, prezzi e curiosità

Linee metropolitane di Napoli

La rete di linee metropolitane di Napoli è composta da due linee urbane: la linea 1 di tipo pesante e la linea 6, una metropolitana leggera sotterranea. Entrambe sono gestite dall’Azienda Napoletana Mobilità (ANM).

Si tratta della terza rete metropolitana più estesa d’Italia, preceduta da Milano e Roma.

Tratte, interscambi, orari e prezzi delle linee metropolitane di Napoli

La linea 1 – detta gialla – percorre la tratta Garibaldi-Piscinola e si estende per 18 km, con ben 21 fermate. Il tempo di percorrenza tra un capolinea e l’altro è di 33 minuti circa. Si tratta di un mezzo molto utilizzato per gli spostamenti in città: nei giorni festivi si registra l’utilizzo di circa 60.000 persone, nei feriali oltre il doppio.

Ogni giorno sono programmate 242 corse in totale: dalle ore 6:20 alle 23:02 da Garibaldi e dalle ore 6:00 alle ore 22:30 da Piscinola. Per entrambe le direzioni gli intervalli tra una corsa e un’altra variano a seconda della stagione ma, in media, sono di circa 12 minuti.

Il costo del biglietto per la linea 1 è di 1.20€.

La linea 6 – azzurra – collega invece Mostra a Mergellina. Essendo stata inaugurata recentemente (2007), i lavori per la sua estensione sono ancora in corso e la metro è ancora chiusa. La riapertura è prevista per l’anno in corso. Al momento la Linea 6 collega 4 stazioni.

Ovviamente nelle diverse stazioni sono presenti percorsi per i disabili e non vedenti.

La linea 1 è connessa a tre funicolari cittadine – Chiaia, Centrale, Montesanto – e possiede diversi nodi di interscambio con la linea 2 di Trenitalia, con la Circumvesuviana, con la linea Arcobaleno. Collega il capolinea nord Piscinola/Scampia con la stazione Garibaldi per la connessione alle ferrovie nazionali e l’Alta Velocità. A questo link sono consultabili tutti gli interscambi, anche con gli autobus.

Quando e come sono state costruite le linee metropolitane di Napoli?

Correva l’anno 1925 quando a Napoli fu inaugurato il primo passante ferroviario urbano d’Italia, gestito dalle Ferrovie dello Stato. La linea tutt’oggi continua ad essere molto importante come punto di collegamento tra la periferia ovest (Bagnoli) ed est (San Giovanni Barra). La nota “metropolitana FS” collegava i principali punti di Napoli: ancora oggi passa per Fuorigrotta, Mergellina, piazza Amedeo, piazza Cavour, Piazza Garibaldi. Dal 1997 il servizio è stato chiamato “Linea 2”. È una storica linea affidata a Trenitalia ed è un mezzo molto utilizzato ma non propriamente assimilabile alla metropolitana.

La prima vera tratta delle linee metropolitane di Napoli nasce negli anni ’60 con il progetto di una quinta funicolare che collegasse Piazza Matteotti con i Colli Aminei. Il progetto della funicolare passò poi a quello di metropolitana pesante che, in seguito ai lavori fu denominata “Linea 1”.

I lavori iniziarono nel 1976, con lungo stop per il terremoto dell’Irpinia del 1980. Da quel momento in poi la prosecuzione fu più lenta, sia per motivi geologici che per ragioni economiche.

Nel 1993 la Linea 1 entra in funzione nella tratta che collega il Vomero con la zona ospedaliera, fino a Piscinola. La metropolitana sarà poi progressivamente ampliata e, in base ai progetti, diventerà una sorta di anello ferroviario. L’anello si chiuderà a Piscinola passando per piazza Garibaldi, Centro Direzionale e aeroporto di Capodichino. La lunghezza finale prevista è di 25 km.

Questa linea metropolitana è anche chiamata “gialla” perché è il colore con cui è indicata nelle mappe ed è il colore più ricorrente nelle stazioni e nei treni.

Nel 2007 entra invece in funzione la Linea 6, metropolitana leggera che collega Fuorigrotta – ad ovest – con Mergellina. La linea segue la tratta della “Linea Tranviaria Rapida” progettata negli anni ’80 e che avrebbe dovuto collegare Fuorigrotta al quartiere Ponticelli, ad est di Napoli. I lavori che non furono mai portati a termine furono traslati, invece, in linea metropolitana. La linea, oggi, termina a piazza Municipio, nodo di interscambio con la linea 1.

I lavori sono ancora in corso. La linea si estenderà sia verso est che verso ovest: attualmente è in corso il prolungamento verso est.

Linee metropolitane di Napoli, la nostra classifica delle “stazioni dell’arte” di una delle linee metropolitane più belle d’Europa!

Napoli, si sa, è una delle città più belle del mondo, dalle stazioni della metro al suo lungomare, con il Vesuvio che fa da sfondo ad ogni cartolina, e le piazze e i vicoletti del centro storico in cui, alzando la sguardo, si viene pervasi dall’odore di bucato e dal bianco delle lenzuola che fluttuano sotto il cielo azzurro. È la città di San Gennaro, di Partenope, di Maradona, la città in cui convivono sacro e profano. Napoli è la casa del teatro e, a sua volta, è un teatro a cielo aperto, impregnata di storia, mito, arte e cultura.

Secondo i dati presentati dal Centro Studi Turistici di Firenze e da Confesercenti, Napoli è al secondo posto delle “100 Città d’Arte” che trainano il boom del turismo in Italia. In soli sette anni, la presenza di turisti in città è cresciuta del 91 per cento. Questa crescita è ormai palese e sotto gli occhi di tutti, e sta lentamente trasformando proprio il centro storico partenopeo, sempre più “a misura di turista”, con tutte le implicazioni positive e negative che questo boom comporta.

Le stazioni della metropolitana, da anni, ormai, in tutto il mondo, sono diventate centri di espressione d’arte moderna e contemporanea. E, tra le attrazioni consigliate da tutte le guide turistiche, troviamo anche le stazioni della linea 1 della metropolitana, denominata “Collinare”, poiché unisce il centro con la zona del Vomero e quella ospedaliera, fino ad arrivare alla periferia di Piscinola/Scampia. Non solo mezzo di trasporto pubblico, ma vero e proprio museo, grazie alle 180 opere di 90 artisti e architetti di fama internazionale.

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Attualmente, Metro Napoli serve 18 stazioni (di cui 15 quelle artistiche) in un percorso di 18 chilometri, ma con diversi ulteriori prolungamenti in costruzione e in progetto, che in futuro dovrebbero collegare il centro della città fino all’aeroporto di Capodichino. 

Linee metropolitane di Napoli:  quali sono le “stazioni dell’arte” più belle?

1. Toledo

Al primo posto non può che esserci la metro Toledo, sulla storica strada commerciale, progettata dallo spagnolo Oscar Tusquets Blanca e dominata dall’azzurro del mare e del cielo, ma anche dal nero e dell’ocra (la terra e il tufo). Usando le scale mobili si passano diversi livelli d’immersione marina tra la rifrangenza luminosa e i mosaici di William Kentridge che fanno riferimento ai miti mediterranei, al Vesuvio e all’iconografia napoletana. Infine, il suggestivo e gigantesco cono “Crater de Luz”, che attraversa tutta la metropolitana dal basso verso l’alto, regala una vista senza pari della città. Prendendo la seconda uscita in direzione Quartieri Spagnoli verso Largo Monte Calvario è possibile, inoltre, vedere l’opera Razza Umana di Oliviero Toscano.

2. Duomo

Inaugurata nell’agosto del 2021, la metro Duomo ha da subito assunto una posizione privilegiata tra le “metro dell’arte”.  In quest’area è stato infatti rinvenuto un complesso monumentale realizzato in onore dell’imperatore Augusto, testimonianza dei Giochi che si svolsero a Napoli intorno al I secolo d.C. Il progettista, l’arch. Massimiliano Fuksas, l’Amministrazione comunale, la Società Concessionaria e la Soprintendenza Archeologica hanno sviluppare l’ipotesi progettuale di una Stazione-Museo, in cui procedere all’allestimento museografico dei resti emersi, garantendo nel contempo la funzionalità della stazione metropolitana. La stazione ha una profondità di circa 40 metri e si sviluppa su 4 livelli. Il primo livello, di 7700 mq, ospita il Tempio ed è visibile dall’esterno, attraverso una copertura vetrata. Il percorso verso le banchine è caratterizzato da pannelli di acciaio che mutano colore a seconda delle ore della giornata, accompagnando i viaggiatori in un percorso che sfuma dal celeste chiaro del giorno all’arancio del tramonto fino al crepuscolo della notte, senza perdere mai il contatto con la luce. 

3. Università

La fermata Università, che prende il nome dalla zona in cui è collocata (circondata dalle storiche sedi universitarie della “Federico II” e “L’Orientale”) è stata progettata da Karim Rashid, architetto e designer anglo-egiziano, ispiratosi ai linguaggi digitali e alle reti della comunicazione globale per trasmettere un’idea di innovazione e di mobilità. Nell’atrio della stazione troviamo: quattro pilastri cilindrici che riflettono le luci del soffitto mentre, nei due centrali, sono riconoscibili dei grandi volti di profilo, metafora del dialogo e della comunicazione tra gli esseri umani; una sinuosa scultura, realizzata dall’artigiano di Rua Catalana Corrado Tamborra, che rappresenta le sinapsi, importantissimi collegamenti per la comunicazione tra le cellule del nostro tessuto nervoso. Sui gradini delle scale fisse, inoltre, sono riprodotti i ritratti di Dante e Beatrice.

Metro Napoli

4. Museo

La stazione richiama nei materiali e nei colori il vicino Museo Archeologico, che negli ultimi tempi sta scoprendo un’enorme trasformazione e rilancio, e che ospita anche “Stazione Neapolis” (raggiungibile attraverso un corridoio di collegamento) con l’esposizione dei reperti archeologici rinvenuti durante i lavori di scavo delle fermate Municipio, Toledo, Università e Duomo. All’interno della stazione, oltre alle opere dei fotografi Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Antonio Biasucci e Mimmo Jodice, il calco dell’Ercole Farnese realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e il calco della Testa Carafa, che fu donata da Lorenzo il Magnifico a Diomede Carafa e trasferita al M.A.N.N. nei primi anni dell’ ‘800.

5. Materdei

La stazione della metro di Materdei, progettata da Alessandro Mendini (autore anche della riqualificazione urbanistica della zona circostante la stazione), è caratterizzata dalla presenze di alcune delle opere d’arte più belle di tutto il percorso come “Carpe diem”, una scultura in bronzo di Luigi Serafini, e il mosaico raffigurante Pulcinella, un gruppo di scugnizzi e un’infinita distesa marina, realizzato da Luigi Ontani. La stazione, a differenza di tutte le altre, non è situata in una strada di grande comunicazione, ma si trova nel rione Materdei, a poca distanza dal quartiere Arenella e del rione Sanità.

Bellissime sono anche le stazioni “Municipio”, affidata agli architetti portoghesi Àlvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura, la cui sistemazione urbanistica di superficie valorizzerà l’asse prospettico dalla Stazione Marittima al Palazzo del Municipio fino alla collina di San Martino; “Dante”, progettata da Gae Aulenti e sormontata dai versi iniziali della Divina Commedia; “Vanvitelli”, realizzata da Lorenzo e Michele Capobianco con la peculiare spirale in neon azzurro di Mario Merz e le stelle in acciaio di Gilberto Zorio.

Insomma, il viaggio nella linea della metropolitana di Napoli è un vero e proprio tour culturale da non perdere.

Fonte immagine: Pixabay 

A proposito di Maria Laura Amendola

Nata a Potenza il 28 giugno 1993, madre australiana e papà Irpino. Impegnata, per diversi anni, in organizzazioni a carattere sociale e culturale, ho prediletto come ambito il femminismo e le battaglie contro le disuguaglianze di genere. Nel 2021, è nata la mia prima opera letteraria, "Una donna fragile", Guida Editori.

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