Nomikai: tradizione della cultura aziendale giapponese

Nomikai: tradizione della cultura aziendale giapponese

Nomikai, nella cultura giapponese, significa letteralmente “incontro per bere” (dal verbo nomu che significa bere unito al kanji di kai, incontro). In una società come quella giapponese, in cui si tende molto a valorizzare l’importanza degli aspetti collettivi e della società, in molte occasioni e contesti a discapito del singolo individuo, il nomikai diventa una tradizione culturale che è sì volta a rafforzare il legame tra lavoratori della stessa azienda e a cercare di “abbattere” le gerarchie, ma è anche, per molti giapponesi, fattore di stress.

Come funziona il nomikai?

Finito l’orario standard di lavoro, l’impiegato giapponese potrebbe doversi recare a cena, tipicamente in un izakaya, insieme ai suoi colleghi di lavoro e ai suoi superiori. L’izakaya è una specie di bar giapponese, un locale informale dove vengono serviti ai tavoli snack e pietanze da essere accompagnati da alcolici e soft drink. In questo ambiente disteso, scelto dall’organizzatore del nomikai, ci sono sottili regole non dette che vanno rispettate e che ogni giapponese conosce.

Regole non scritte 

Un tipico nomikai giapponese – Wikipedia, Josh Berglund

Sebbene non siano strettamente obbligatori, non partecipare ai nomikai può indurre i colleghi di lavoro a pensare che una persona non sia molto rispettosa e che sia poco interessata, rendendo la partecipazione quasi un obbligo sociale. Ciò ovviamente è un grande fattore di stress per molti giapponesi che si sentono sempre in dovere di accettare proposte fuori dall’orario lavorativo per non destare antipatie in azienda e per non deludere le aspettative che gli altri si creano.

Durante queste serate volte al rafforzamento dei legami professionali, tuttavia, vi sono altre regole da rispettare: non bisogna riempire il proprio bicchiere e, se si è più giovani, bisogna servire prima i colleghi più maturi come forma di rispetto per le gerarchie.

Il brindisi iniziale “kanpai” può essere scandito solo dal superiore, e solo dopo quel momento è concesso bere anche agli altri di brindare.

Tra gli studenti

Gruppo di giovani che brindano durante il nomikai – Freepik

Il nomikai è una sottile linea tra libertà e il dovere sociale: dovrebbe essere un’occasione distesa, per rilassarsi e per poter conoscere meglio il proprio team anche al di fuori dell’ufficio ma finisce per diventare un impegno che pesa su ciascun individuo e sullo spazio personale. I giapponesi prendono parte ai nomikai sin da quando sono più giovani, in contesto scolastico e universitario e parteciparvi diventa un momento di svago. Non hanno la stessa rigidità tipica dei nomikai degli impiegati ma anche qui, vi sono regole implicite. Ad esempio, gli studenti appena entrati a far parte di un club scolastico servono da bere ai senpai, ragazzi di qualche anno più grandi che ricevono le matricole appena arrivate.

Al giorno d’oggi, molte aziende giapponesi, avendo riconosciuto lo stress che i nomikai possono generare, hanno cambiato approccio: in alcuni casi questi incontri sono stati resi davvero facoltativi, e in altri addirittura sostituiti da attività di team building svolte durante l’orario lavorativo. Tuttavia, nelle aziende ancora molto legate alla tradizione, la pressione a partecipare rimane tuttora forte.

Fonte Immagine in evidenza: Freepik

Altri articoli da non perdere
Il Don Chisciotte fra labirinti e arabeschi compositivi
Don Chisciotte

Il Don Chisciotte (il cui titolo originale completo è El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha) è fra le Scopri di più

La storia di Ashoka: da sanguinoso imperatore a Chakravartin
La storia di Ashoka: da sanguinoso imperatore a Chakravartin

Ashoka (304 a.C − 232 a.C) è stato uno dei più importanti sovrani dell’Impero Maurya. In breve tempo riuscì a Scopri di più

Formentera, tra sogno e realtà

Formentera, chiamata a ragion veduta, la perla delle Baleari, è una piccola isola che ben rappresenta l’ideale di libertà. Facilmente Scopri di più

Patrimoni Unesco: cosa sono e i criteri per essere scelti
Criteri UNESCO: cosa rende un sito patrimonio dell’umanità

Fondata nel 1945, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) è una delle agenzie dell’ONU Scopri di più

Essere introversi: un pregio o un difetto?
Essere introversi: un pregio o un difetto?

Com'è essere introversi in una società che richiede all'individuo esattamente il contrario? L'introversione e l'estroversione sono caratteristiche fondamentali della nostra personalità. Indice Scopri di più

Il complesso di Elettra: la teoria di Jung e il mito greco
Complesso di Elettra: mito e analisi di Freud

Il Complesso di Elettra, introdotto da Carl Gustav Jung, rappresenta la controparte femminile del complesso di Edipo elaborato da Sigmund Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Miriam Monaci

Vedi tutti gli articoli di Miriam Monaci

Commenta