Fenomeno Karoshi: la tragica morte per superlavoro

Fenomeno Karoshi: la tragica morte per superlavoro

La cultura giapponese affascina per le sue arti e tradizioni, ma nasconde anche lati molto più oscuri: uno di questi è il fenomeno Karoshi, nato nel Sol Levante ma lentamente diffusosi in varie parti del mondo.

Cos’è il Karoshi: una definizione precisa

Il fenomeno Karoshi (過労死 in kanji), traducibile letteralmente come «morte per eccesso di lavoro», è un termine giapponese che indica la morte improvvisa causata da un carico di lavoro estenuante. Questo fenomeno si riferisce a decessi per patologie cardiovascolari come infarti e ictus, o disturbi acuti legati a un fortissimo stress lavorativo. Tristemente, molte vittime sono giovani alla loro prima esperienza lavorativa.

È importante distinguerlo dal Karojisatsu (過労自殺), che si riferisce specificamente al suicidio indotto da stress e pressione lavorativa. Sebbene le cause siano le medesime, il Karoshi è una morte per cause mediche dirette, mentre il Karojisatsu è una morte autoinflitta come conseguenza del disagio psicologico.

Criteri per il riconoscimento ufficiale del Karoshi

Perché un decesso sia ufficialmente classificato come Karoshi dal governo giapponese, devono essere soddisfatti criteri specifici che legano in modo inequivocabile la morte all’attività lavorativa. Questa tabella riassume i principali parametri.

Criterio Descrizione
Ore di straordinario Aver accumulato circa 100 ore di straordinario nel mese precedente al decesso, oppure una media di 80 ore di straordinario al mese per un periodo di 2-6 mesi.
Patologie correlate La morte deve essere causata da malattie cerebrovascolari o cardiovascolari come ictus, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca acuta, emorragia subaracnoidea.
Connessione lavorativa Deve essere dimostrato che il carico di lavoro, lo stress psicologico o le condizioni lavorative abbiano aggravato in modo significativo le condizioni di salute preesistenti, portando al decesso.

Diffusione del fenomeno Karoshi: le motivazioni

Il concetto di Karoshi ha iniziato a diventare una problematica seria a partire dagli anni ottanta, quando misteriosi casi di morte correlati allo stress sul lavoro hanno cominciato ad attirare l’attenzione pubblica e dei media. Questi eventi erano spesso associati a orari lavorativi insostenibili, diversi casi di mobbing, adescamento sessuale (per le lavoratrici) e ad un ambiente che metteva in secondo piano il benessere dei dipendenti.

Per i giapponesi la cultura del lavoro è fondamentale e ciò comprende lunghe ore di lavoro, che non verranno quasi mai retribuite; infatti per un lavoratore giapponese è praticamente la norma lavorare dalle dieci fino a dodici ore al giorno. In più, spesso il lavoratore nipponico non ha nemmeno diritto a ferie retribuite, o se le ha preferisce non usufruirne. Sono molti a credere che rimanere a lavorare fino a tardi dimostri una grande dedizione; molti si sentirebbero in colpa a lasciare il duro lavoro ai colleghi durante la loro assenza, lasciandoli soli a subire le angherie dei capi. Coloro che decidono coraggiosamente di licenziarsi vengono visti come cattivo esempio ed etichettati come persone “non serie”, trovando difficoltà a ricollocarsi. Persino il dormire in pubblico per la stanchezza (fenomeno noto come inemuri) è socialmente accettato e visto come dimostrazione tangibile di aver lavorato sodo, ma in realtà è solo un campanello d’allarme che potrebbe precedere il Karoshi.

La problematica delle Black company nel fenomeno Karoshi: realtà e percezione

Un altro punto saliente, come già anticipato, è la presenza delle Black Companies (ブラック企業, burakku kigyō), un termine che indica le aziende note per le pessime condizioni dei lavoratori. Queste aziende tendono ad assumere un gran numero di giovani dipendenti, spesso neolaureati, e dopo averli illusi con buoni propositi tramite love bombing, li sottopongono a lunghi orari di lavoro senza paga extra. In queste realtà le condizioni lavorative sono spesso disumane: i dipendenti subiscono abusi verbali da capi e colleghi, mentre le donne possono essere vittime di molestie. Per trattenere i dipendenti, i capi ricorrono a minacce che li scoraggino dal dimettersi. Il governo ha iniziato a pubblicare un elenco delle Black Companies che violano le leggi sul lavoro; questo provvedimento ha contribuito ad arginare il fenomeno, che sebbene diminuito non si può dire per nulla estinto.

Per comprendere l’impatto del fenomeno si consiglia la visione dell’anime di 12 episodi Zombie 100 – Cento cose da fare prima di non-morire edito da Crunchyroll, disponibile anche con doppiaggio italiano. L’opera si presenta come una dirompente denuncia sociale contro il Karoshi e le Black Companies. Il protagonista Akira Tendo, assunto da una rinomata azienda, scopre fin dal primo giorno di lavorare per una Black Company. Tre anni dopo, esausto dagli abusi, sta quasi per cedere quando il Giappone viene invaso dagli zombie. Akira accoglie la notizia come una liberazione dalla propria vita di sfruttamento. Non dovendo più andare a lavorare, compila una lista di 100 cose da fare prima di diventare uno zombie.

Sintomi e campanelli d’allarme del Karoshi

Riconoscere i segnali premonitori è fondamentale. Lo stress cronico da superlavoro si manifesta con sintomi sia fisici che psicologici. Ecco i più comuni:

  • Sfinimento cronico: una stanchezza persistente che non scompare nemmeno dopo il riposo.
  • Disturbi del sonno: insonnia, risvegli frequenti o, al contrario, ipersonnia (dormire troppo).
  • Problemi cardiovascolari: palpitazioni, pressione alta, dolore toracico.
  • Mal di testa e disturbi gastrointestinali: cefalee ricorrenti, gastrite, problemi digestivi.
  • Sintomi psicologici: ansia, depressione, irritabilità, attacchi di panico e perdita di concentrazione.
  • Isolamento sociale: abbandono di hobby e relazioni personali a causa della totale dedizione al lavoro.

Karoshi: il male mondiale che uccide in sordina

Questo fenomeno, purtroppo, non è più un problema che riguarda solo il Giappone. Uno studio congiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha stimato che le lunghe ore di lavoro (definite come 55 o più ore a settimana) causano centinaia di migliaia di decessi ogni anno nel mondo per ictus e malattie cardiache. Il problema è riscontrabile in molti altri paesi industrializzati come la Cina (dove è noto come guolaosi), l’India, la Corea del Sud e persino in Europa, come in Svezia. Si spera che in futuro il benessere dei lavoratori venga messo al centro, ma ad oggi il Karoshi continua a essere una grande piaga globale che ha bisogno di maggiori attenzioni.

Per approfondire ulteriormente questo complesso e drammatico concetto, sia sul Karoshi sia sul funzionamento dettagliato delle Black Companies, si consiglia la visione del video “In Giappone Si Lavora Davvero Fino a Morire?di Beyond Ordinary Borders, che spiega nel dettaglio questa tragica situazione.

Altre informazioni e curiosità sul Karoshi

Quante persone muoiono di Karoshi ogni anno?

I dati ufficiali del governo giapponese riportano alcune centinaia di casi riconosciuti ogni anno, ma si stima che il numero reale sia molto più alto, potenzialmente nell’ordine delle migliaia, poiché molte morti non vengono denunciate o non riescono a soddisfare i rigidi criteri legali per essere classificate come Karoshi.

Cosa fa il governo giapponese per combattere il Karoshi?

Nel 2018 il Giappone ha approvato una legge storica, la “Legge sulla Promozione della Riforma dello Stile di Lavoro”, che per la prima volta ha introdotto un limite legale agli straordinari, fissandolo a 100 ore mensili e 720 ore annuali, con sanzioni per le aziende che non rispettano le regole.

Esiste il Karoshi anche in Italia?

Il termine “Karoshi” non è usato ufficialmente in Italia, ma il fenomeno dello stress da lavoro correlato e del burnout è riconosciuto e tutelato. Il D.Lgs. 81/2008 obbliga i datori di lavoro a valutare tutti i rischi per la salute dei lavoratori, incluso lo stress, che può portare a patologie simili a quelle riscontrate nei casi di Karoshi.

Fonte immagine: Wikipedia (protesta No more Karoshi By Nesnad )

Articolo aggiornato il: 31/08/2025

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