Le imprese guidate da donne migranti sono in continua crescita e si concentrano principalmente sul settore tessile, sul settore tecnologico-robotico, sulla cura della persona e sulla ristorazione.
I dati sulla crescita delle imprese femminili migranti
Il rapporto più recente sull’immigrazione e imprenditoria nel 2024, curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS in collaborazione con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), sostiene che le donne migranti che decidono di diventare imprenditrici sono in grado di potenziare la crescita del Paese. Da qualche anno a questa parte, la crescita delle imprese a conduzione femminile straniera ha avuto degli effetti positivi sull’economia italiana, soprattutto perché le attività, avendo bisogno di servizi esterni, moltiplicano gli investimenti.
Nuovi modelli di sviluppo
L’economia attuale è attraversata da crisi ricorrenti e da molte transizioni demografiche, ma l’imprenditoria femminile migrante cerca di promuovere ogni giorno nuovi modelli di sviluppo, puntando sull’inclusività e sulla sostenibilità. Questo significa che l’obiettivo principale è minimizzare l’impatto ambientale e promuovere un ambiente di lavoro diversificato, inclusivo e socialmente positivo per tutti i lavoratori. Le donne migranti si impegnano nella creazione di beni e servizi che possano soddisfare i bisogni di tutti, senza compromettere il futuro delle prossime generazioni.
Il settore dell’artigianato
Uno dei settori che ha riscontrato dati positivi è il settore dell’artigianato. In Italia sono nati piccoli laboratori artigianali in cui lavorano tante mamme migranti, che realizzano prodotti tipici del proprio Paese. A Roma, nella Casa Famiglia Betania, è nato un laboratorio artigianale che opera da circa 20 anni. Queste piccole imprese aprono nuove porte alle donne migranti, che realizzando prodotti esclusivi riescono a garantire alla propria famiglia una situazione di benessere. I prodotti realizzati sono molto particolari e creati interamente a mano. Si tratta di prodotti sartoriali creati con stoffe di ottima qualità. Inoltre, vengono realizzati anche accessori e gioielli fatti a mano con materiali naturali. Alcune creazioni sono fatte anche in ceramica.
In Italia sono tantissime le donne che hanno contribuito a migliorare il settore dell’artigianato. Molte donne migranti libanesi lavorano per stilisti influenti, creando spille, camicie e pochette di vario tipo.
Un’opportunità di crescita
L’imprenditoria femminile migrante costituisce una grande opportunità di crescita e di sviluppo, soprattutto per l’Italia.
È importante supportare queste piccole attività, cosicché possano crescere e consolidarsi sempre di più nel tempo. Per approfondire l’argomento, è possibile consultare il rapporto di Unioncamere sull’imprenditoria immigrata.
Essere imprenditrici in un territorio diverso da quello in cui si è nate e cresciute non è semplice, ci sono tantissimi ostacoli da superare, ma con determinazione e creatività si può cambiare il volto dell’economia italiana. Le donne migranti non sono sole in questo: ci sono tantissime associazioni, come l’Istituto Euroarabo, che cercano di supportare e offrire nuove opportunità a tutte le donne che cercano di entrare nel mondo dell’imprenditoria.
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