L’Unione Europea è un progetto politico ed economico in continua evoluzione, attualmente composto da 27 stati membri. Il processo di allargamento è una delle sue politiche di maggior successo, ma quali saranno i prossimi paesi europei ad aderire? La strada per l’adesione è lunga e richiede riforme significative, ma diverse nazioni hanno già intrapreso questo percorso, spinte dalla promessa di stabilità, prosperità e sicurezza.
L’UE, nata formalmente come Comunità Economica Europea con il Trattato di Roma del 25 marzo 1957, ha come obiettivo primario il benessere dei suoi cittadini, promuovendo pace, diritti e sviluppo sostenibile. Proprio questi vantaggi spingono altre nazioni a voler entrare a far parte del blocco.
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Stato dell’allargamento UE: candidati e potenziali candidati
Per avere un quadro chiaro della situazione attuale, ecco una tabella che riassume lo status dei paesi coinvolti nel processo di allargamento, come riportato dalle istituzioni ufficiali.
Paese | Status ufficiale e anno della domanda |
---|---|
Albania | Paese candidato (domanda del 2009) |
Bosnia ed Erzegovina | Paese candidato (domanda del 2016) |
Georgia | Paese candidato (domanda del 2022) |
Moldavia | Paese candidato (domanda del 2022) |
Montenegro | Paese candidato (domanda del 2008) |
Macedonia del Nord | Paese candidato (domanda del 2004) |
Serbia | Paese candidato (domanda del 2009) |
Ucraina | Paese candidato (domanda del 2022) |
Kosovo | Potenziale candidato (domanda del 2022) |
Come si diventa un paese membro dell’UE?
Il percorso di adesione all’Unione Europea è complesso e si basa sul rispetto dei cosiddetti “Criteri di Copenaghen” del 1993. Un paese deve dimostrare di avere: istituzioni stabili che garantiscano democrazia e stato di diritto (criterio politico); un’economia di mercato funzionante (criterio economico); la capacità di assumere gli obblighi derivanti dall’adesione, recependo il diritto dell’UE (l’acquis). Il processo inizia con la presentazione di una domanda, seguita dalla concessione dello status di “paese candidato” da parte del Consiglio Europeo e dall’avvio dei negoziati di adesione, che possono durare molti anni.
Chi sono i paesi candidati ufficiali?
I paesi candidati ufficiali sono quelli che hanno già ricevuto il via libera per avviare i negoziati di adesione. Secondo le fonti ufficiali del Consiglio dell’Unione Europea, attualmente questo gruppo include:
Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia: questi paesi dei Balcani occidentali sono in fase di negoziazione da diversi anni. Il Montenegro è considerato uno dei più avanzati nel processo, avendo già aperto numerosi capitoli negoziali.
Ucraina e Moldavia: hanno presentato domanda nel 2022 a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e hanno ottenuto lo status di candidato in tempi record. I negoziati di adesione sono stati formalmente aperti nel giugno 2024.
Bosnia ed Erzegovina e Georgia: hanno ottenuto lo status di paese candidato rispettivamente nel 2022 e 2023 e si preparano ad avviare le fasi successive del processo.
Chi sono i potenziali candidati?
Un potenziale candidato è un paese a cui è stata promessa la prospettiva di adesione ma che non ha ancora soddisfatto i criteri per diventare un candidato ufficiale.
Kosovo: ha presentato domanda nel 2022. Il suo percorso è complesso poiché la sua indipendenza non è riconosciuta da cinque stati membri dell’UE (Spagna, Grecia, Cipro, Romania e Slovacchia), un ostacolo politico significativo.
Il caso particolare della Turchia
La Turchia è un caso unico. È un paese candidato dal 1999 e ha iniziato i negoziati di adesione nel 2005. Sono passati decenni, ma il processo è di fatto congelato dal 2018 a causa di preoccupazioni dell’UE riguardo al deterioramento dello stato di diritto e dei diritti fondamentali nel paese. La sua adesione resta, al momento, una prospettiva molto remota.
Perché questi stati vogliono diventare i prossimi paesi europei?
L’adesione all’Unione Europea offre una serie di vantaggi concreti. I principali motivi che spingono i paesi a candidarsi includono:
- Stabilità economica: l’accesso al mercato unico europeo, uno dei più grandi al mondo, stimola il commercio, gli investimenti e la crescita economica.
- Fondi e investimenti: i paesi membri beneficiano dei fondi strutturali e di investimento europei, destinati a ridurre le disparità economiche e a finanziare progetti strategici.
- Sicurezza e stabilità politica: il processo di adesione richiede riforme che rafforzano la democrazia, lo stato di diritto e la lotta alla corruzione, aumentando la stabilità interna ed esterna.
- Libera circolazione: i cittadini dei paesi membri possono vivere, viaggiare, studiare e lavorare liberamente in tutti i 27 paesi dell’Unione, un diritto molto apprezzato.
Nonostante questi benefici, il percorso europeo non è unidirezionale. L’uscita del Regno Unito nel 2020 (Brexit) dimostra che l’appartenenza all’UE è una scelta politica che può essere messa in discussione.
Fonte immagine: Pexels
Articolo aggiornato il: 21/10/2025