Violenza contro le donne in Argentina: Lucìa Pérez

Lucìa Pérez

È stata sequestrata, drogata, stuprata e impalata. Così è morta l’8 ottobre Lucìa Pérez, studentessa sedicenne di Mar del Plata, in Argentina. I suoi assassini l’hanno anche rivestita e portata in ospedale, morente, sostenendo che fosse in overdose. I medici non hanno potuto salvarla e solo dopo l’autopsia hanno scoperto quello che era successo. Sono stati arrestati Matías Farías, 23 anni, e Juan Pablo Offidani, 41 anni, per stupro e omicidio. Un terzo uomo, Alejandro Alberto Masiel è stato arrestato per aver tentato di coprire le prove dell’omicidio.

Secondo l’ipotesi del procuratore, María Isabel Sánchez, la ragazza avrebbe contattato gli aggressori, noti spacciatori, per conto di un’amica che intendeva acquistare marijuana. Il giorno dell’omicidio si sarebbe recata insieme agli assassini a casa di Matías Farías. Lì sarebbe stata drogata e violentata, anche con un oggetto come un palo. Poi la morte per un “riflesso vagale”, cioè per danni al nervo vagale, dovuti allo stupro.

Lucìa Pérez: solo una delle vittime

Il 19 ottobre l’associazione “Ni una menos” (Nemmeno una di meno) ed altre organizzazioni, per ricordare Lucìa Pérez e attirare l’attenzione sul problema della violenza e della sua impunità, hanno indetto uno sciopero di un’ora ed una marcia a Buenos Aires che giungerà alla Casa Rosada, sede della presidenza. Per manifestare contro le violenze sulle donne i partecipanti alla manifestazione si vestiranno di nero. Le organizzazioni dietro la marcia hanno dichiarato: “Scioperiamo per tutte le donne che non ci sono più, per quelle assassinate e per quelle ‘desaparecidas’, contro la violenza e il terrorismo machista, contro l’impunità, contro la censura, l’inerzia e la complicità dello Stato e della polizia”.

L’Argentina è in una situazione critica per le violenze sulle donne. Dal 2008 al 2015 le aggressioni sessuali sono aumentate del 78%, tanto da portare all’istituzione di un “Registro nazionale del femminicidio”. L’Argentina è anche uno dei paesi con più casi di tratta di donne, costrette a prostituirsi. Secondo le cifre ufficiali, una donna su cinque aveva sporto denuncia per violenza prima di essere uccisa, senza aver ricevuto la protezione necessaria. Nell’ultimo anno ci sono stati 235 omicidi di donne: uno ogni 36 ore.

Francesco Di Nucci

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