Le tradizioni culinarie del popolo Sami hanno origini artiche e subartiche, legate a zone della Norvegia, Svezia, Finlandia e una parte della Russia. La cucina sami rappresenta un tesoro unico, legato all’ambiente e al clima. I Sami, noti per il loro stile di vita da sempre nomade e pastorale, sviluppando così un regime alimentare tenace e ecosostenibile, basato sulla raccolta e conservazione di ciò che la natura offre come: carne di renna, pesci di laghi e fiumi, bacche selvatiche, radici commestibili e persino licheni.
La carne di renna: la Regina della cucina sami
Se c’è un ingrediente che incarna appieno la cucina sami, è senza dubbio la carne di renna: di alta qualità, magra, ma al contempo ricca di proteine, ferro e dal sapore intenso. Il popolo Sami la cucina in svariati modi, in base al periodo dell’anno e alle esigenze: per conservarla a lungo, la affumicano; se devono affrontare un viaggio, la essiccano; altrimenti, la fanno in umido o l’arrostiscono sul fuoco. Il Bidos è il piatto che più di tutti narra la loro storia: uno stufato rustico a base di carne di renna, patate e carote, a volte arricchito con cipolla e accompagnato dal loro pane tipico. Questo piatto è preparato per le feste in famiglia, le cerimonie religiose o quando si riunisce la comunità, perfetto per riscaldarsi durante i lunghi inverni del nord.

Pesce e alimenti d’acqua dolce
In Lapponia, le acque limpide di fiumi e laghi offrono una risorsa preziosa per la cucina sami: i pesci di acqua dolce. Il salmerino artico, la trota e il coregone sono le specie più apprezzate per la loro carne tenera e gustosa e vengono pescati nei periodi migliori dell’anno e conservati attraverso tecniche tipiche come l’affumicatura, l’essiccazione oppure la marinatura. Una delle ricette più comuni, anche se di origine scandinava più estesa, è il gravlaks: salmone marinato con sale, zucchero e aceto.

Frutti di bosco e licheni
Durante la breve ma intensa estate artica, la Lapponia si riempie di bacche e piante selvatiche, che diventano un pilastro stagionale della cucina sami. I Sami raccolgono mirtilli, ribes e soprattutto i preziosi lamponi artici, detti anche cloudberries. Questi frutti, dal sapore dolce e leggermente aspro, sono pieni di vitamina C e sono considerati una specialità rara. Oltre ai frutti di bosco, trovano spazio nella cucina sami anche altri ingredienti meno comuni, come la cladonia rangiferina, un tipo di lichene che viene fatto bollire più volte per ridurre il sapore amaro e servito come contorno oppure nelle zuppe.
A sinistra: Camemoro o lampone artico (Foto di Philipum). A destra: Cladonia rangiferina (Foto di Nova Patch)
Bevande tradizionali
Nella cucina sami, l’idratazione di tutti i giorni dipende soprattutto da quello che offre la natura: tisane fatte con erbe locali, ricavate da foglie, radici e fiori raccolti durante l’estate e tè preparati con piante che crescono spontaneamente come betulla, pino o mirtillo. In passato, l’acqua che si otteneva sciogliendo la neve era essenziale, perché pura e disponibile in grandi quantità e veniva usata sia per bere che per cucinare. Col passare del tempo e con l’arrivo di influssi da altre culture, soprattutto quella finlandese e svedese, nuove usanze si sono fatte strada nella vita di tutti i giorni. Tra queste, il caffè è diventato sempre più importante: al giorno d’oggi si beve spesso ed è diventato un simbolo della socialità, anche se non è una bevanda del posto, è ormai parte della cucina sami di oggi.
La cucina sami: una cucina semplice ma profondamente autentica
La cucina sami si distingue per la sua semplicità, attenzione alla sostenibilità e uso sapiente delle risorse locali. Rappresenta un modello di come l’eredità gastronomica riesca a evolversi anche in contesti particolarmente difficili, preservando sapore e significato culturale. I piatti tipici della Lapponia non servono unicamente a sfamare, ma narrano la storia di una popolazione tenace, che vive in equilibrio con l’ambiente.
Fonte immagini: Wikimedia Commons (Fotografo immagine di copertina: JIP)