5 ricette di pinchos facili da fare a casa per un aperitivo spagnolo

Pinchos da fare a casa: top 5

I pinchos, proprio come le celebri tapas, sono un pilastro della gastronomia spagnola, facili e divertenti da preparare a casa. La loro base è una fetta di pane guarnita con ingredienti come prosciutto, tortilla o pesce, tenuti insieme da uno stuzzicadenti. Originari dei Paesi Baschi, e lì chiamati pintxos, sono il cuore dell’aperitivo in città come Bilbao e San Sebastián.

Pinchos vs tapas: quali sono le differenze?

Sebbene entrambi siano piccoli stuzzichini spagnoli, la differenza principale sta nella presentazione. Il termine “pincho” deriva dalla parola spagnola per “spina” o “stuzzicadenti”, l’elemento che trafigge gli ingredienti e li fissa alla fetta di pane. La tapa, invece, è una piccola porzione di cibo servita in un piattino per accompagnare una bevanda.

Pinchos vs tapas: le differenze principali Descrizione
Pincho Ingredienti fissati su una fetta di pane con uno stuzzicadenti. Tipico dei paesi baschi.
Tapa Piccola porzione di un piatto (es. polpo, patatas bravas) servita in una ciotola o piattino. Diffusa in tutta la spagna.

Cinque ricette di pinchos da fare a casa

La cultura dei pintxos è un’esperienza da provare, come racconta anche l’ente del turismo ufficiale Spain.info. Ecco 5 idee per ricrearla a casa.

1. Gilda

La leggenda vuole che sia il primo pincho mai inventato, il cui nome è un omaggio a Rita Hayworth nel film Gilda: “verde, salato e un po’ piccante”.
Ingredienti: olive verdi denocciolate, acciughe sott’olio, peperoncini verdi sott’aceto (piparras).
Procedimento: infilzate con uno stuzzicadenti un’oliva, un’acciuga ripiegata e uno o due peperoncini.

2. Pincho di formaggio di capra e cipolla caramellata

Una combinazione di sapori paradisiaca, perfetta per i vegetariani.
Ingredienti: fette di pane, formaggio di capra tipo tronchetto, cipolle rosse, zucchero di canna, aceto balsamico.
Procedimento: tagliate finemente le cipolle e cuocetele a fuoco basso con un filo d’olio finché non saranno morbide. Aggiungete un cucchiaio di zucchero e un po’ di aceto balsamico e continuate la cottura fino a caramellizzazione. Tostate il pane, adagiatevi sopra una fetta di formaggio di capra e completate con la cipolla caramellata.

3. Peperoni piquillo ripieni di tonno

Un grande classico che sfrutta le conserve di qualità spagnole.
Ingredienti: fette di pane, peperoni del piquillo in barattolo, tonno sott’olio, maionese.
Procedimento: scolate bene il tonno e mescolatelo con la maionese. Usate il composto per farcire delicatamente i peperoni. Adagiate ogni peperone ripieno su una fetta di pane e fissate con uno stuzzicadenti.

4. Pincho di chorizo e manchego

L’essenza dei sapori spagnoli in un solo boccone.
Ingredienti: fette di pane, chorizo da cuocere, formaggio Manchego a fette.
Procedimento: tagliate il chorizo a fette spesse circa un centimetro e cuocetelo in padella senza aggiungere grassi, finché non sarà dorato. Tostate il pane, adagiatevi sopra una fetta di Manchego e completate con la fetta di chorizo caldo.

5. Pincho di tortilla

L’iconica frittata di patate spagnola in versione finger food.
Ingredienti: fette di pane, una tortilla di patate (potete seguire una ricetta base come quella di GialloZafferano).
Procedimento: preparate la tortilla e lasciatela raffreddare. Tagliatela a cubetti e fissate ogni cubetto su una fetta di pane con uno stuzzicadenti. Potete aggiungere una punta di maionese o salsa aioli per guarnire.

Consigli per un risultato perfetto

Il segreto per ottimi pinchos sta nel pane. Assicuratevi di usare una baguette croccante, quella che in Spagna chiamano barra de pan. Se il pane non è freschissimo, tostatelo leggermente in forno o su una griglia. In questo modo la base rimarrà croccante e non diventerà molliccia a contatto con gli ingredienti.

Fonte immagine: Pixabay

Articolo aggiornato il: 24/09/2025

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Ci ritroviamo impreparati dinanzi ad un mistero che da sempre l'uomo ha cercato di spiegare attraverso la musica, la poesia, il cinema ma in fondo nessuno sarà mai in grado di spiegare in modo oggettivo cosa sia l'amore, bisogna sperimentare, scoprire e affidarsi al proprio istinto. È a quel punto che entra in gioco la seconda fase, quella dell’amore vero e proprio. Amore: un sentimento profondo e duraturo che va oltre la passione L’amore prevede affetto per una persona, non si può amare qualcuno senza prima volerlo bene. Ma tutto ciò implica la stima, l’ammirazione e il rispetto per una persona che, a nostro parere, pensiamo di amare. L'amore, a differenza dell'innamoramento, si fonda su basi più solide, su un legame più profondo e radicato. E' un sentimento che cresce nel tempo, si nutre di conoscenza reciproca e di condivisione di valori e obiettivi. L'amore vero va oltre l'attrazione fisica e l'idealizzazione, abbracciando anche le imperfezioni e le fragilità dell'altro. Le fondamenta dell'amore: affetto, stima e rispetto reciproco Amare qualcuno significa guardarlo negli occhi e sorridere al solo pensiero di stargli vicino, amare significa avvertire il bisogno di avere accanto a quella persona “nella buona e nella cattiva sorte”. L'amore non è solo un'emozione, ma anche un impegno, una promessa di fedeltà e supporto reciproco. E' la capacità di vedere l'altro nella sua interezza, accogliendolo con i suoi pregi e i suoi difetti, e offrendogli un porto sicuro in cui potersi esprimere liberamente. La complessità dell'amore: gioia, malinconia e l'inevitabile nostalgia Ma bisogna ammetterlo, amare è anche sinonimo di sofferenza. Drammi, tradimenti, litigate è a questo che stai pensando? Beh no, non quel tipo di sofferenza. Piuttosto si tratta di una sorta di malinconia, che si traduce col tempo in un’insensata nostalgia dello stare bene. 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