La maternità legata al tema del lavoro è da sempre uno dei temi più sentiti dalle donne. In alcuni casi, essere madre e lavorare si è convertito in un vero e proprio tabù, tra i più difficili da demolire. La maternità, talvolta, viene vissuta come una vera e propria necessità senza la quale non ci si riesce a considerare “pienamente donna”, simile al bisogno di avere un lavoro al di fuori della sfera domestica, evidenziando una tensione interna e un desiderio di equilibrio tra due mondi spesso in competizione.
Maternità e società
Il ruolo della maternità nel contesto sociale
La genitorialità è spesso al centro di dibattiti culturali e sociali, dove il ruolo della madre si intreccia con le aspettative della società stessa. Molte donne si trovano a cambiare in profondità la loro identità personale e professionale quando diventano madri, una transizione che può essere complessa e ricca di sfide, ma anche di opportunità di crescita personale e forte arricchimento emotivo. In un contesto in cui si cerca incessantemente un equilibrio tra il dovere e l’ambizione, la figura della madre acquisisce un ruolo chiave, sfidante e essenziale nel tessuto sociale attuale, colmando le lacune esistenti tra le aspettative pubbliche e le reali esigenze individuali.
Stereotipi e tabù: essere madre e donna lavoratrice
Le donne che decidono di intraprendere la carriera lavorativa dopo la maternità si trovano spesso a lottare contro pregiudizi e stereotipi anacronistici. Questi preconcetti possono creare barriere mentali e sociali che impediscono una vera conciliazione tra vita lavorativa e familiare, limitando le possibilità di autodeterminazione delle donne. La persistenza di queste barriere riflette una mancata evoluzione culturale che fatica ad emanciparsi da visioni tradizionaliste limitanti, portando molte donne a dover lottare quotidianamente per il riconoscimento delle loro capacità e dei loro diritti, come disciplinato dalle normative nazionali sulla parità di genere nei luoghi di lavoro.
Il monologo di Chiara Francini al Festival di Sanremo
Un messaggio potente e autobiografico
Con spigliatezza ed ironia, il mese scorso è stato portato questo tema tanto delicato sul celebre Palco del Teatro Ariston grazie al toccante e autobiografico monologo della co-conduttrice per la quarta serata del Festival di Sanremo, Chiara Francini. Quest’ultima ha espresso con forza i dilemmi esistenziali e le complessità emotive legate a una maternità che per molte donne, per scelta o circostanza, non è mai arrivata. Il suo intervento ha aperto un importante dibattito pubblico sull’adeguatezza sociale nel comprendere e supportare le diverse strade che ogni donna sceglie di intraprendere nella propria vita, incoraggiando un dialogo aperto sui diritti riproduttivi e il ruolo sociale delle donne.
La libertà di scelta delle donne
Scegliere percorsi alternativi
Nulla di più lontano dalla realtà. In alcuni casi, fattori e circostanze esterne decidono per noi, privandoci di quelli che sono nostri sacrosanti diritti: la volontà e la possibilità di scegliere per noi stessi. In virtù di questo diritto, ci sono donne che preferiscono imboccare strade alternative, lontane dai dogmi e dalle convenzioni, come esplorare carriere diverse, aderire a nuovi modelli di famiglia o dedicarsi a progetti personali. È essenziale riconoscere il valore di queste scelte, celebrate come simbolo di emancipazione e autodeterminazione femminile. Le normative vigenti, come il Decreto Legislativo n. 151 del 2001 in Italia, offrono proprio questa possibilità di scelta sostenendo la conciliazione lavoro-famiglia.
Conciliare lavoro e famiglia
Le difficoltà che le donne affrontano
È stato dimostrato come sia tutt’altro che facile, per le donne, conciliare la vita lavorativa e la vita familiare e domestica. Pertanto, non dovrebbe sorprendere la decisione di qualcuno di perseguire i propri sogni e le proprie ambizioni personali e lavorative, anche se richiede sacrifici significativi. Questa conciliazione richiede spesso un equilibrio delicato tra diverse responsabilità, e le donne devono affrontare la pressione sociale delle aspettative tradizionali, oltre agli impegni professionali che continuano a essere influenzati da politiche lavorative talvolta poco flessibili. Per affrontare queste sfide, la legislazione italiana promuove politiche di retribuzione equa e accesso a strutture di supporto per le madri.
Le agevolazioni lavorative e legislative
Oggi giorno sono stati fatti passi da gigante ottenendo conquiste un tempo inimmaginabili, frutto di battaglie in difesa delle tutele a favore delle lavoratrici madri. Sono state stabilite vere e proprie norme, come i congedi e i permessi obbligatori, includendo anche novità come lo smart working che rappresenta una forma di flessibilità lavorativa. Questi progressi devono essere accompagnati da un cambiamento culturale che consenta una reale valorizzazione del ruolo delle donne nel mondo del lavoro, riducendo i pregiudizi e offrendo pari opportunità di crescita professionale. Le norme nazionali sul lavoro, come la Legge 188/2007, prevedono anche bonus per il supporto all’allattamento.
Le sfide attuali per le madri lavoratrici
Paure e preoccupazioni legate al lavoro
È un cammino, tuttavia, ancora impervio; di fatto, sono ancora numerose le donne che hanno dichiarato di aver subito delle conseguenze negative sulla propria vita lavorativa in seguito alla loro maternità. Alcune, temendo risvolti negativi, sono obbligate a ritardare la scelta di avere figli. Le politiche aziendali non sempre si adattano alle esigenze delle madri, portando molte a scegliere tra carriera e maternità. È fondamentale che la società continui a evolvere in questa direzione, creando un ambiente in cui le donne non debbano scegliere tra l’essere madri e il mantenimento delle loro aspirazioni professionali. L’implementazione di bonus di maternità, come previsto dalla Legge n. 232 del 2016, può contribuire positivamente a questo cambiamento.
Fonte immagine: pexels.com