Icone Pop nell’Antichità: l’ironia dell’universo EasyPop

EasyPop

È stata inaugurata ieri, presso lo spazio Micro Arti Visive di Roma, la mostra EASYPOP COLLECTION dell’artista Roberto Mazzeo, in arte Easypop. Fino al 28 maggio 2025, il pubblico potrà immergersi in un mondo dove l’ironia della cultura pop incontra la solennità dell’arte classica. La mostra, curata da Paola Valori, rappresenta un punto di arrivo importante nella carriera di Mazzeo, offrendo una retrospettiva di dieci anni di ricerca artistica tra dipinti, sculture e disegni. Il percorso espositivo permette di osservare con nuovi occhi tanto il passato iconografico dell’arte classica, con riferimenti ad opere come il Bacio di Hayez o le statue di Amore e Psiche, quanto le icone pop degli ultimi 50 anni, con Lamù che viene affezionatamente protetta da Goldrake o Captain Harlock sottoforma di icona cristiana.

Le origini: una formazione nel solco del Novecento italiano

Le prime opere di Roberto Mazzeo si ispirano profondamente ai maestri dell’arte italiana del Novecento. Gli influssi di artisti come Franco Fontana o Piero Manzoni si possono rintracciare in tutte le sue prime opere, come ad esempio uno dei suoi primi progetti artistici avvenuto in età infantile, quando l’artista pose il suo logo, presente in tutte le sue opere sottoforma di una Smiley Face, su un ovetto Kinder per dargli un nuovo significato che riporta alla memoria le opere di Pop Art di Andy Warhol. In questo periodo, Easypop costruisce le basi del suo linguaggio espressivo: un dialogo costante tra forma e significato, dove la tradizione viene osservata, studiata, e infine destrutturata per diventare il punto di partenza di una nuova narrazione. Con il passare degli anni, l’artista ha saputo evolversi, reinterpretando l’eredità classica con una lente moderna. È in questo contesto che nasce la sua cifra stilistica più riconoscibile: la trasposizione di personaggi della cultura pop — dai cartoon ai supereroi giapponesi — in ambientazioni e pose proprie della statuaria antica o dei dipinti rinascimentali. Il risultato è un cortocircuito visivo che, con ironia e intelligenza, riflette le contraddizioni del nostro tempo. Non si tratta di semplice citazionismo, ma di un’operazione artistica che vuole interrogare l’identità collettiva e l’evoluzione dell’immaginario contemporaneo. Accanto ai dipinti, un ruolo di rilievo nella mostra è affidato alle sculture in ceramica dipinte con colori acrilici. Queste opere tridimensionali amplificano l’ironia e la potenza simbolica dell’universo di Easypop. Ancora una volta, i soggetti sono icone della cultura pop, rese però con una tecnica che richiama la scultura classica e la lavorazione artigianale della terracotta.

 

Un evento nell’evento: il Concerto Animato

L’inaugurazione della mostra è stata impreziosita dal Concerto Animato: da Beethoven a Jeeg Robot d’Acciaio, una performance al pianoforte da parte di Alessandro Dilorenzo. Il concerto ha proposto un’inedita fusione tra musica classica e sigle dei cartoni animati giapponesi, con Lady Oscar e Tigerman accompagnati dalle opere del maestro Beethoven, rispecchiando pienamente lo spirito dell’esposizione. Anche in questo caso, il sacro e il profano, l’alto e il basso, convivono armoniosamente, offrendo al pubblico un’esperienza artistica dinamica e multisensoriale.

Easypop: tra ironia e sacralità dell’effimero

“Anche ciò che sembra effimero lascia un segno”, sottolineando come Easypop non si limiti a rappresentare la cultura pop, ma la esplori con profondità, alla ricerca di quella “sacralità” nascosta nell’immaginario collettivo. La mostra EASYPOP COLLECTION è dunque molto più di una semplice esposizione: è un viaggio attraverso ciò che siamo, ciò che ricordiamo e ciò che idealizziamo. Con uno stile ironico ma mai superficiale, Easypop ci invita a riconoscere, tra i volti noti dei nostri eroi d’infanzia, frammenti di umanità che ci appartengono profondamente.

 

Fonte immagine in evidenza articolo: Micro Arti Visive Ufficio stampa, archivio personale.

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