A-yellow, un giallo che diventa una misteriosa webserie

A-yellow, un giallo che diventa una misteriosa webserie

A-yellow, un giallo che si fa webseriePer il digitale e il virtuale la passione e l’interesse stanno aumentando progressivamente: hanno da offrire infatti diffusione, visibilità e rapidità di trasmissione di un messaggio, cosa difficilmente eguagliabile attraverso altri mezzi.

Forse questa è la ragione per cui, da qualche anno a questa parte, c’è un nuovo tipo di produzione videoludica, spesso basata su risorse e capitali pressoché inesistenti o comunque autonomi.

Ciò non è però certamente foriero di cattiva qualità, anzi: molti nomi hanno dimostrato la capacità di giovani e meno giovani di veder nascere e far crescere progetti di un certo livello, basati solo sul proprio entusiasmo e la propria bravura.

Uno di questi è A-yellow, la nuova webserie pubblicizzata e promossa sulla sua pagina facebook con un gran numero di frame e tanto, tanto mistero. Non ci sono trame né grandi indicazioni se non un paio di indizi e qualche informazione ben lanciata. Mariano Torricelli, scrittore, cosceneggiatore e attore della serie, ha deciso di condividere qualcosa in più, rilasciando a Eroica Fenice un’intervista.

Un giallo che ha inizio ancor prima di cominciare: mistero e riservatezza sono il punto di forza della webserie A-yellow

A-yellow, un titolo decisamente curioso. Può essere un indizio sul contenuto della serie?

Come suggerito dal titolo è un giallo, di quelli con indagini, sospetti, indizi e poliziotti che brancolano nel buio e pian piano arrivano alle conclusioni vincenti. Ho cercato però di mantenere le dinamiche con cui si arriva a queste conclusioni il meno banali possibile. Nonostante il tono e le tematiche toccate siano legati al mondo poliziesco e della malavita, non manca la vena comica. I personaggi sono infatti costruiti ad hoc e contestualizzati con attenzione perché non risultino “macchiettistici”.

Ti va allora di svelarci qualcosa sui personaggi? Ce n’è uno in particolare attorno a cui la trama gira? E gli altri presentano un profilo specifico o dovranno essere scoperti man mano?

Il protagonista è un poliziotto, Gabriele Aiello, scontroso e disilluso, che si cimenterà in un’indagine che pian piano lo appassionerà così tanto da stravolgergli la vita… È il tipico antieroe, all’inizio disinteressato a tutto e profondamente critico. I personaggi sono tanti (ben 21) ed abbracciano un’enorme gamma di ruoli: da ragazze della porta accanto a “femmine” procaci, da poliziotti zelanti a coloro che nemmeno si preoccupano della propria carriera, dalla manovalanza malavitosa all’avvocato benestante… Ogni volta che un personaggio, però, sembra incarnare uno stereotipo riconoscibile al pubblico, viene del tutto sovvertito dagli sviluppi dell’indagine.

A questo punto è doveroso domandare se i personaggi siano inseriti o meno in una location specifica. O questa parte è lasciata all’immaginazione?

Affatto. Il tutto si svolge quasi esclusivamente al centro di Napoli, con una napoletanità “reale” e quindi chiave, dove nessuno suona il mandolino ma neanche gestisce una piazza di spaccio, una Napoli dove i vicoli uniscono personaggi “socialmente” lontanissimi con rapporti di amicizia sinceri (talvolta accostando poliziotti e spacciatori); dove la frenetica vita della metropoli c’è, ma anche il sacrosanto momento, quasi catartico, del relax davanti a un caffè, qualcosa che insomma è più vicino a chi a Napoli ci vive e che trova difficile valorizzazione altrove.

Ogni dettaglio, da come lo hai descritto, sembra non lasciare nulla al caso. Per questo è importante chiederti, vi siete basati solo sulle vostre risorse per l’organizzazione e le varie necessità?

Da un punto di vista organizzativo… è stata ed è un’odissea! Gli attori provengono dalle più disparate esperienze artistiche e sono stati presenti sul set a titolo totalmente gratuito; il tutto in 15 giorni di riprese con tutti i problemi di una produzione 0 budget e contemporaneamente tutti quelli di una produzione “medio-grande”. Insomma, l’entusiasmo più di qualsiasi altra cosa ci ha accompagnati dalla prima all’ultima giornata di riprese, sperando di non deludere il pubblico.

E proprio come premeditato e ben calcolato l’attesa si fa sentire, lasciando il sentore di una non indifferente curiosità. Per ora, però, si potrà solo godere del trailer e rimanere pazientemente ad aspettare.

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A proposito di Francesca Paola Esposito

Napoletana. Già laureata in Lettere Moderne alla Federico II, attualmente iscritta a Scienze storiche allo stesso ateneo. Vivo nel sospetto di aver imparato prima a leggere, poi a camminare. Certo è che da quel momento non ho più smesso.

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