Hanukkah: significato e storia della festa ebraica delle luci

Chanukkà, la festa ebraica delle luci

Anche nota come “Festa delle luci” o “Festa dei lumi”, Hanukkah (o Chanukkà) è una festività ebraica che dura otto giorni. Spesso viene erroneamente definita come il Natale degli ebrei. Ma è davvero così? Scopriamo insieme le sue vere origini, le tradizioni e il suo significato profondo.

Le origini storiche di Hanukkah: la rivolta dei Maccabei

In ebraico la parola Hanukkah significa “inaugurazione” o “dedica”. La festa commemora la nuova consacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la liberazione del popolo ebraico dall’oppressione dei Seleucidi. La vicenda, narrata nei Libri dei Maccabei, risale al 165 a.C., quando una rivolta guidata da Giuda Maccabeo si oppose al re Antioco IV Epifane, che voleva imporre la cultura e la religione ellenica, profanando il Tempio. Dopo la vittoria, i Maccabei purificarono il Tempio e lo riconsacrarono. Qui, secondo il Talmud, avvenne il miracolo: trovarono solo un’ampolla di olio sacro, sufficiente per alimentare la menorah (il candelabro a sette bracci) per un solo giorno. Miracolosamente, quell’olio durò per otto giorni, il tempo necessario a produrne di nuovo.

Le tradizioni: l’accensione della Chanukkiah

La tradizione centrale di Hanukkah è l’accensione delle candele di un particolare candelabro a nove bracci chiamato chanukkiah (da non confondere con la menorah del Tempio, che ha sette bracci). Ogni sera, per otto giorni, si accende una candela in più. Il nono braccio, posto più in alto o al centro, ospita la candela “servitrice”, lo shammash, che viene usata per accendere tutte le altre. Le candele si inseriscono da destra a sinistra, ma si accendono da sinistra a destra. La tradizione vuole che la chanukkiah sia esposta vicino a una finestra, per rendere pubblico il miracolo. L’accensione è accompagnata da antiche benedizioni.

Hanukkah in sintesi: simboli e tradizioni Significato
Chanukkiah Il candelabro a nove bracci che viene acceso per otto sere a ricordo del miracolo dell’olio.
Dreidel Una trottola a quattro facce con cui i bambini giocano. Simboleggia il coraggio degli ebrei che studiavano la Torah di nascosto.
Latkes e Sufganiyot Cibi fritti nell’olio (frittelle di patate e bomboloni) che celebrano il miracolo dell’ampolla d’olio.

Hanukkah è il Natale ebraico?

No, non esattamente. Sebbene la vicinanza sul calendario possa creare confusione (Hanukkah inizia il 25 del mese ebraico di Kislev, quindi la data gregoriana varia ogni anno), le due festività hanno origini e significati completamente diversi. Hanukkah commemora un evento storico e un miracolo legato alla libertà religiosa del popolo ebraico. Il Natale cristiano celebra la nascita di Gesù. Anche la tradizione dei regali è diversa: nello scambio di doni natalizio, ad Hanukkah si preferiscono piccole somme di denaro (*guelt*) e si gioca con il dreidel, una speciale trottola. Questa ricorda i bambini ebrei che, durante la persecuzione, fingevano di giocare per poter studiare la Torah di nascosto, come spiegato anche sul sito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Le pietanze della festa: il trionfo dell’olio

La cucina di Hanukkah celebra il miracolo attraverso cibi fritti nell’olio d’oliva. I piatti più famosi sono i latkes, frittelle salate a base di patate e cipolle, e i sufganiyot, soffici bomboloni fritti, spesso ripieni di marmellata e ricoperti di zucchero, una vera delizia per grandi e piccini.

Fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Candelabro_a_sette_braccia_(Essen)

Articolo aggiornato il: 06/09/2025

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A proposito di Carolina Raimo

Studentessa dell'università degli studi di Napoli "L'Orientale" del corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee e americane che non vuole smettere mai di imparare. La mia passione è la traduzione è la scrittura, il mio sogno è farne una professione.

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