Nel vasto panorama della mitologia romana, spicca la Dea Cerere, figura fondamentale legata alla fertilità della terra, all’agricoltura e al ciclo della vita. Conosciuta come Demetra nella tradizione greca, Cerere ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura dell’antica Roma, dove era venerata soprattutto dalle classi rurali per garantire la prosperità dei raccolti. Il suo mito più importante, quello legato alla figlia Proserpina, è una delle storie più potenti e significative di tutta l’antichità.
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Origini e ruolo della Dea Cerere
Che dea era Cerere? Figlia di Saturno (Crono) e Opi (Rea), e sorella di Giove (Zeus), Cerere era la dea della fertilità, dell’agricoltura e dei cereali. Il suo nome stesso deriva probabilmente dalla radice indoeuropea *ker*, legata al “crescere”. Era la protettrice dei campi e dei raccolti, una divinità materna e dispensatrice di vita. La sua influenza si estendeva a tutto il ciclo agricolo, dalla semina alla mietitura.
La Carta d’Identità della Dea Cerere | Descrizione |
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Corrispondenza Greca | Demetra |
Ruolo Principale | Dea dell’agricoltura, dei raccolti, della fertilità e delle leggi. |
Famiglia | Figlia di Saturno e Opi; sorella di Giove; madre di Proserpina. |
Simboli e Attributi | Spighe di grano, papavero, fiaccola, falcetto. |
Culto Principale | Misteri Eleusini, celebrati nel suo santuario a Eleusi. |
Il mito di Cerere e Proserpina: l’origine delle stagioni
Il mito più importante legato a Cerere è il ratto di sua figlia Proserpina (Persefone per i Greci). Plutone (Ade), dio degli Inferi e fratello di Cerere, si innamorò della fanciulla e la rapì per farne la sua sposa. Disperata, Cerere abbandonò i suoi doveri di dea dei raccolti e iniziò a vagare per il mondo alla ricerca della figlia, facendo calare sulla Terra un inverno perenne che minacciava di estinguere l’umanità. Giove, preoccupato, intervenne e ordinò a Plutone di restituire Proserpina. Tuttavia, la ragazza aveva mangiato alcuni chicchi di melograno nell’Ade, legandosi per sempre a quel regno. Si giunse così a un compromesso: Proserpina avrebbe trascorso parte dell’anno con la madre sulla Terra (primavera ed estate, quando la natura fiorisce) e parte dell’anno con il marito negli Inferi (autunno e inverno, quando la terra è sterile). Questo mito spiega in modo potente il ciclo delle stagioni.
Il culto della Dea e i Misteri Eleusini
Il culto di Cerere era strettamente legato ai Misteri Eleusini, antichi riti di iniziazione che si tenevano ogni anno nel suo santuario a Eleusi, in Grecia, e che furono poi adottati anche a Roma. Cosa sono i Misteri Eleusini? Erano celebrazioni segrete basate sul mito di Cerere e Proserpina, il cui scopo era garantire agli iniziati una vita felice e una speranza di beatitudine dopo la morte. I riti erano divisi in tre fasi che ricalcavano il mito: la “discesa” (la perdita), la “ricerca” e l'”ascesa” (il ritrovamento). Per partecipare, era necessario superare delle prove e prestare un giuramento di segretezza assoluta, pena la morte. Questo carattere esoterico li rese uno dei culti più importanti e longevi del mondo antico.
Nonostante l’antichità del suo culto, l’influenza di Cerere si riflette ancora oggi nella nostra cultura. La sua figura, simbolo del ciclo di morte e rinascita della natura e del legame indissolubile tra madre e figlia, è stata fonte d’ispirazione per innumerevoli opere artistiche e letterarie, continuando a esercitare il suo fascino attraverso i secoli.
Fonte immagine in evidenza articolo: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 02/09/2025