Ciclo bretone e ciclo carolingio: le differenze

ciclo bretone e ciclo carolingio

Il ciclo bretone e il ciclo carolingio sono i due pilastri della letteratura cavalleresca medievale. Sebbene entrambi narrino le gesta di grandi re e valorosi guerrieri, rappresentano due universi culturali profondamente diversi. Il primo, radicato nelle nebbie della Britannia e nelle leggende celtiche, ci trasporta in un mondo di magia, amore e avventura. Il secondo, forgiato nel cuore della storia franca, celebra la fede, la guerra e la lealtà a un imperatore quasi sacro.

Comprendere le loro differenze significa capire le due anime del Medioevo: quella sognante e quella guerriera.

Che cos’è il ciclo bretone? Magia, amore e avventura

Il ciclo bretone, noto anche come “materia di Bretagna”, è una raccolta di leggende incentrate sulle vicende di Re Artù e dei suoi cavalieri della Tavola Rotonda. Fiorito principalmente in Francia tra il XII e il XIII secolo, attinge a piene mani dalle antiche tradizioni celtiche e gallesi.

L’atmosfera è intrisa di meraviglioso: foreste incantate, creature fatate, oggetti magici come la spada Excalibur e il Santo Graal. I temi portanti sono l’avventura individuale del cavaliere (la “quête”) e l’amore cortese, una passione spesso adultera e tormentata che mette l’eroe di fronte a un conflitto tra dovere e sentimento, come nel celebre caso di Lancillotto e Ginevra.

Opere principali:

  • Romanzi di Chrétien de Troyes: capolavori come Lancillotto o il cavaliere della carretta e Perceval o il racconto del Graal, che hanno definito i canoni del genere.
  • Tristano e Isotta: il poema che narra una delle storie d’amore più tragiche e famose della letteratura.
  • La Morte di Artù: opera monumentale di Thomas Malory che raccoglie e sistematizza gran parte delle leggende arturiane.

Che cos’è il ciclo carolingio? Fede, guerra e lealtà

Il ciclo carolingio, o “materia di Francia”, è un insieme di poemi epici (le “chansons de geste”) che celebrano le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini, in particolare Orlando (Rolando) e Oliviero. Sviluppatosi tra l’VIII e il XII secolo, ha un forte radicamento storico, pur idealizzando le figure e gli eventi.

L’atmosfera è epica e solenne. Le storie ruotano attorno alla guerra santa contro gli infedeli (i Saraceni), alla difesa della cristianità e alla lealtà assoluta verso il sovrano, visto come il campione di Dio in terra. L’amore ha un ruolo marginale; i veri protagonisti sono il coraggio in battaglia, l’onore guerriero e il sacrificio per la fede e per l’impero.

Opere principali:

  • La Chanson de Roland: il più celebre poema del ciclo, che narra la tragica battaglia di Roncisvalle e la morte eroica di Orlando.
  • Orlando Furioso: capolavoro di Ludovico Ariosto che, sebbene rinascimentale, rielabora e unisce magistralmente i temi del ciclo carolingio e di quello bretone.
  • Vita Karoli Magni: biografia di Carlo Magno scritta da Eginardo, che contribuì a creare l’immagine leggendaria dell’imperatore.

Le differenze principali: una tabella comparativa

La tabella seguente mette a confronto diretto i due cicli letterari per evidenziarne le peculiarità.

Aspetto Confronto tra Ciclo Bretone e Carolingio
Origine culturale Bretone: leggende celtiche e gallesi, mondo mitico e pagano.

Carolingio: storia dei Franchi, contesto cristiano e germanico.

Protagonisti Bretone: Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda (Lancillotto, Galvano, Perceval).

Carolingio: Carlo Magno e i suoi paladini (Orlando, Oliviero, Rinaldo).

Temi centrali Bretone: amore cortese, magia, avventura individuale (quête), adulterio.

Carolingio: guerra santa, fede cristiana, lealtà al sovrano, onore guerriero.

Atmosfera Bretone: sognante, fiabesca, misteriosa, con una forte presenza della natura e del soprannaturale.

Carolingio: epica, solenne, eroica, incentrata sui campi di battaglia e le corti reali.

Genere letterario Bretone: romanzo cortese in versi, scritto per la lettura nelle corti.

Carolingio: chanson de geste (poema epico), destinata al canto e alla recitazione pubblica.

Lingua originale Bretone: principalmente l’antico francese (lingua d’oïl).

Carolingio: latino e antico francese.

Impatto culturale Bretone: enorme influenza sul romanzo moderno e sul genere fantasy. Le figure di Artù, Merlino e Lancillotto sono icone globali.

Carolingio: ha definito l’ideale del cavaliere cristiano e ha ispirato la letteratura epica successiva, specialmente in Italia e Spagna.

Consigli pratici: dove ammirare i manoscritti

Per gli appassionati che desiderano vedere da vicino le testimonianze di questi mondi letterari, alcune delle più grandi biblioteche europee conservano i manoscritti originali.

Bibliothèque Nationale de France (Parigi) Conserva una delle più ricche collezioni al mondo di manoscritti medievali, inclusi capolavori del ciclo bretone e carolingio, spesso splendidamente miniati.
Indirizzo: Quai François Mauriac, 75706 Paris, Francia.
Sito web ufficiale.
The British Library (Londra) Ospita manoscritti di fondamentale importanza per la letteratura inglese, tra cui opere legate alla materia di Bretagna come “Sir Galvano e il Cavaliere Verde”.
Indirizzo: 96 Euston Road, London NW1 2DB, Regno Unito.
Sito web ufficiale.

Consiglio pratico: molte di queste istituzioni offrono gallerie online dove è possibile sfogliare le versioni digitalizzate dei manoscritti, un’occasione unica per apprezzare l’arte della miniatura medievale comodamente da casa.

Domande frequenti (FAQ)

Quale dei due cicli è nato prima?
Il ciclo carolingio è più antico. Le prime storie su Carlo Magno e i suoi paladini iniziarono a circolare poco dopo la sua morte (IX secolo), con opere come la Chanson de Roland che prese forma nell’XI secolo. Il ciclo bretone, come genere letterario definito, fiorì pienamente nel XII secolo, sebbene le leggende celtiche da cui attinge siano molto più antiche.

Le storie narrate sono vere?
Il ciclo carolingio ha una base storica più solida: Carlo Magno è un personaggio storico reale e la battaglia di Roncisvalle è un evento documentato, anche se ampiamente romanzato. Il ciclo bretone, invece, è quasi interamente leggendario. Non esistono prove storiche definitive dell’esistenza di Re Artù come descritto nei romanzi.

Quale ciclo ha influenzato di più la letteratura fantasy?
Senza dubbio il ciclo bretone. Elementi come la magia, la figura del mentore saggio (Merlino), le profezie, le creature fantastiche, le spade magiche e la ricerca di artefatti potenti (il Graal) sono diventati capisaldi del genere fantasy moderno, da J.R.R. Tolkien a J.K. Rowling. Approfondisci leggendo di altre grandi autrici della letteratura inglese.

Fonte dell’immagine in evidenza dell’articolo: Wikipedia

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