Cosa si intende per classici della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza? Quali sono le opere universalmente riconosciute sotto tale etichetta? E quali strategie sono utilizzate per far sì che le nuove generazioni imparino ad amare la letteratura sin dalla più tenera età? Queste sono fra le domande più frequenti che studiosi e non si pongono quando si tratta di immergersi nel vasto mondo della lettura dedicata ai bambini.
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La definizione di classico e il suo valore nel tempo
Sulla definizione di “classico” in generale è ancora aperta una vivace diatriba. Come sottolineato anche dall’enciclopedia Treccani, è ampiamente condivisa l’opinione secondo la quale un classico goda di una sorta di atemporalità, della presenza di temi universali in grado di essere compresi nel tempo e che rimangono sedimentati nell’animo umano, offrendo infinite possibilità d’interpretazione.
Il ruolo di pubblico e intermediari nella scelta dei classici per l’infanzia
Per quanto riguarda la letteratura per bambini e ragazzi, l’inserimento di un’opera nella categoria dei classici per l’infanzia è stato nel corso dei secoli dovuto a due fenomeni: il successo riscontrato fra il pubblico destinatario, oppure l’approvazione da parte degli intermediari adulti (genitori, insegnanti, bibliotecari). A tal proposito, la fortuna di determinati libri è stata influenzata non soltanto dalla bellezza della scrittura, ma anche dall’intento educativo. Nella diffusione e canonizzazione hanno da sempre un peso determinante le biblioteche e le librerie, guidate da organizzazioni internazionali come IBBY (International Board on Books for Young People), i cui professionisti guidano i lettori nell’avventura delle pagine.
Esempio di classico | Valore universale o motivo di classicità |
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Le avventure di Pinocchio | Il percorso di crescita, la disobbedienza e le sue conseguenze, la trasformazione da burattino a essere umano |
Piccole donne | I legami familiari, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo |
Mary Poppins | La magia nel quotidiano, l’importanza dell’immaginazione e la capacità di guardare il mondo da prospettive diverse |
Gli adattamenti illustrati: un ponte verso i classici
La casa editrice Ippocampo Edizioni presenta una vasta gamma di classici letterari ripensati sotto forma di albi e libri illustrati per l’infanzia. Fra di essi spiccano le edizioni impreziosite dai disegni dell’illustratore Benjamin Lacombe (la storia di “Biancaneve” e la trilogia di “Alice nel Paese delle Meraviglie”). Per ragazzi più grandi, sempre illustrata da Lacombe ed edita da Rizzoli, c’è da segnalare la raccolta di “Racconti Macabri” di Edgar Allan Poe. Trovano riscontro in adattamenti illustrati anche i capolavori di William Shakespeare, in particolare le versioni in prosa per bambini scritte da Charles e Mary Ann Lamb ed edite da Mondadori con le illustrazioni di Rita Petruccioli.
Il ruolo della traduzione e degli adattamenti
Il processo di traduzione è parte integrante per la diffusione e la creazione dei cosiddetti classici, dal momento che permette la loro ricezione a lettori provenienti da differenti culture.
Il traduttore come “cantastorie invisibile”
A differenza dei classici per adulti, i testi per bambini hanno spesso affrontato processi di passaggio da una lingua all’altra molto invasivi, complice la convinzione che queste opere siano semplici o inferiori. Nondimeno, il lavoro del traduttore in questo ambito è straordinariamente complesso. Secondo la traduttologa Gillian Lathey nel suo libro “The Role of Translators in Children’s Literature: Invisible Storytellers”, i traduttori devono essere paragonati a “cantastorie invisibili”, poiché devono dimostrare qualità pari agli scrittori originali, unite a una grande responsabilità per la finalità formativa dei testi.
Il valore delle illustrazioni per la sopravvivenza dei classici
È stato possibile proteggere e far sopravvivere nei decenni molti classici della letteratura per l’infanzia grazie proprio ai loro adattamenti. Nello sviluppo dei classici per bambini gioca un ruolo fondamentale l’illustrazione, in grado di veicolare messaggi in modo più immediato rispetto alle parole e di suscitare una potente componente emotiva. Il traduttore si trova quindi ad affrontare anche la distinzione fra albi e libri illustrati: nei primi vi è un rapporto reciproco parola-immagine, imprescindibile per la ricezione del messaggio; nella seconda categoria le immagini appaiono subordinate al testo, dunque la loro presenza non rappresenta una componente fondamentale per la comprensione della storia.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 08/09/2025