Il patrimonio dei cognomi italiani è straordinariamente ricco e i cognomi napoletani ne sono una testimonianza vivente: sono tantissimi, alcuni particolarmente divertenti, altri definibili strani e altri ancora dalle origini curiose. I cognomi sono da considerarsi dei veri e propri elementi di unione delle persone con i propri consanguinei, tramandati di padre in figlio. Scopriamo quali sono i più comuni a Napoli e cosa si cela dietro la loro storia.
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La classifica dei 5 cognomi più diffusi a Napoli
Napoli è una grande metropoli e naturalmente il numero di cognomi largamente diffusi è piuttosto alto. Esistono cognomi che derivano da aggettivi, soprannomi o nomi personali, e la loro storia racconta quella della città stessa.
1. Esposito
In testa alla classifica dei cognomi napoletani c’è Esposito, diffuso in molte aree della Campania. Il cognome deriva dal latino expositus (“esposto”) e veniva dato ai bambini abbandonati, lasciati solitamente davanti a luoghi di carità come sagrati delle chiese o monasteri sulla “ruota degli esposti”. A Napoli si contano ben 15.109 persone che portano questo cognome.
2. Caiazzo
Il secondo cognome napoletano, diffuso soprattutto in provincia, è Caiazzo. Il celebre cognome si rifà all’illustre famiglia Caiazzo del Regno di Napoli. La famiglia in questione acquisì il proprio cognome dall’omonima città in provincia di Caserta, prima di passare a Capua. Il cognome è diffuso in particolar modo a Napoli e nella provincia di Salerno.
3. Romano
Al terzo posto della classifica troviamo Romano. Esso deriva dal nome latino Romanus, che significa “uomo nativo di Roma”, e dai vari toponimi contenenti la radice “roma”. Tale cognome è particolarmente diffuso in tutta Italia, ma trova notevole concentrazione in Campania.
4. De Rosa
Al quarto posto troviamo De Rosa, il sessantanovesimo cognome più diffuso in Italia e il quarto in Campania. L’origine del cognome si rifà alla botanica, infatti esso deriva dal noto fiore. Le prime testimonianze del cognome De Rosa si riscontrano sin dal 1600, con particolare concentrazione al sud.
5. Giordano
Al quinto posto troviamo Giordano. Potrebbe derivare dal cognomen latino Gordianus oppure dal nome medioevale italiano Giordano (dal fiume omonimo che significa “fiume che scorre”) o ancora dal francese Jourdain. Giordano è diffuso in tutta Italia e soprattutto in provincia di Salerno.
Tabella riassuntiva dei cognomi napoletani
Ecco una sintesi dei primi cinque cognomi per origine e storia.
Cognome | Origine e significato |
---|---|
Esposito | Dal latino “expositus”, dato ai bambini abbandonati. |
Caiazzo | Origine toponomastica, dalla città di Caiazzo (CE). |
Romano | Dal nome latino “Romanus”, indica la provenienza da Roma. |
De Rosa | Deriva dal nome proprio “Rosa”, di origine botanica. |
Giordano | Dal nome del fiume Giordano o dal nome medievale omonimo. |
Il significato dei cognomi con “De”
I cognomi che presentano la particella “De”, come De Rosa o De Crescenzo, sono definiti patronimici. Anticamente, non esistendo ancora i cognomi veri e propri, si appellava una persona con il suo nome di battesimo e con quello del padre. Il “de” significava letteralmente “figlio di”. Ad esempio, De Crescenzo indicava il figlio del capostipite di nome Crescenzo. In alcuni contesti, se scritto in minuscolo, poteva indicare anche origini nobili.
Come scoprire l’origine del proprio cognome
Se la storia dei cognomi napoletani ti ha incuriosito e vuoi conoscere le origini del tuo, esistono diversi strumenti online che possono aiutarti. Siti specializzati in araldica e onomastica permettono di inserire il proprio cognome per scoprirne la diffusione in Italia, il significato e le possibili radici storiche. Uno degli strumenti più autorevoli per questo tipo di ricerca è offerto da Cognomix, che fornisce mappe di diffusione e analisi dettagliate.
Napoli è una città ricca di storia e cultura, e anche la varietà dei cognomi esistenti dimostra le tracce concrete di questa ricchezza. Il cognome permette di identificare e dunque riconoscere una persona, e nella città partenopea anche i cognomi si tingono di particolari conformazioni, oltre che linguistiche, anche di carattere storiografico, che si attestano come documentazione di una città che non smette di sorprendere.
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