Lettura su carta VS lettura su schermo

La rivoluzione digitale viene definita così per un motivo ben preciso: ha cambiato radicalmente il nostro modo di approcciare la realtà. Anche il libro, uno degli oggetti che per antonomasia rappresenta il mondo di una volta, sta piano piano cambiando i suoi connotati. Le pagine di carta con il loro spessore e odore sono diventate virtuali andando a formare gli ebook.

Al momento della sua nascita, l’ebook si presentava come una sorta di bomba atomica che minacciava di spazzare via il libro cartaceo. D’altra parte, è comodo poter contenere un numero potenzialmente infinito di libri all’interno di un dispositivo elettronico di dimensioni notevolmente ridotte, nonché molto ecologico. E anche se il libro digitale è alla base dell’e-learning praticato in molte università online italiane (come UniCusano, solo per menzionarne una) e anche di alcune scuole superiori dalla didattica più sperimentale, il cartaceo sembra aver retto bene all’impatto della novità. La maggior parte delle persone continua a preferire la lettura su carta e dichiara durante le interviste di aver bisogno di sentire proprio l’oggetto libro tra le mani per apprezzare fino in fondo l’atto.

Alla domanda se sia meglio la lettura su carta o quella digitale ha provato a dare una risposta lo studio realizzato dai ricercatori di psicologia Geoff Kaufman e Mary Flanagan. I due studiosi, attraverso quattro diversi tipi di test che hanno coinvolto un discreto numero di persone, sono arrivati alla conclusione che libro cartaceo e libro digitale favoriscano due diversi scopi: il primo stimola la comprensione astratta del testo mentre il secondo quella concreta.

Durante la lettura digitale, ci si concentra maggiormente sui dettagli concreti. Questo perché la lettura sullo schermo è diversa da quella su carta. Quest’ultima è più analitica, mentre la prima è frammentata, dispersiva ed è caratterizzata dalla parcellizzazione delle informazioni. Ecco perché è più adatta alla memorizzazione di dettagli concreti. Altre ricerche hanno poi evidenziato come chi legge su uno schermo riesce a memorizzare meno di chi legge su carta. Una possibile spiegazione risiede proprio nel mezzo materiale: il libro cartaceo, anche per la sua fisicità, dà un’idea del testo nella sua interezza e, di conseguenza, ne consente una maggiore padronanza.

Ci sono state molte altre ricerche in merito, la maggior parte delle quali ha dichiarato il vantaggio della lettura su carta rispetto a quella su schermo. Sembra anche che il libro sia preferito proprio dai “nativi digitali”. Quello su cui potrebbe essere interessante riflettere è come generalmente si associ la pagina stampata all’idea di un testo prestigioso e importante. Invece, il testo digitale è considerato meno impegnativo, più legato al mondo dei blog, delle news veloci, dei social. Questo accade anche per via delle lunghezze e, di conseguenza, della velocità dei tempi di lettura. Quando si scrive un pezzo per il web, la parola d’ordine diventa “sintesi”. Non è affatto così per il mondo del cartaceo.

L’ebook continuerà a crescere e la sua portata rivoluzionaria non cambia. Ma è altrettanto vero che nessuna rivoluzione è mai riuscita a cancellare del tutto il passato. Si dice, poi, che i libri siano i custodi della memoria, quindi…

La cosa più saggia da fare in questa circostanza non è tanto chiedersi se il libro sia destinato a scomparire o se sia meglio un tipo di lettura piuttosto che l’altra. Una volta evidenziati i limiti della lettura digitale, è giusto ingegnarsi per trovare il modo di superare quegli stessi limiti.

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