Fin dai tempi più remoti, l’uomo ha rivolto lo sguardo alla volta celeste, cercando legami tra la propria vita e i fenomeni cosmici. I nomi delle stelle, così come quelli delle costellazioni, sono il risultato di un lungo processo di osservazione e narrazione che affonda le sue radici nella preistoria. Questa narrazione ripercorre la storia dei nomi stellari, dalle prime civiltà fino ai giorni nostri, svelando come essi siano legati a miti, esigenze pratiche e credenze religiose.
Indice dei contenuti
I sistemi di nomenclatura stellare in sintesi
Sistema / Epoca | Caratteristiche ed esempi |
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Mitologico (Greci/Romani) | Le stelle e le costellazioni prendono il nome da eroi e divinità. Esempi: Perseo, Andromeda, Orione. |
Descrittivo (Arabo) | I nomi descrivono la posizione della stella nella costellazione. Esempi: Aldebaran (“l’inseguitore”), Deneb (“la coda”). |
Sistematico (Bayer, 1603) | Assegna una lettera greca seguita dal genitivo latino della costellazione (es. Alpha Centauri). |
Moderno (Cataloghi) | Le stelle sono identificate da codici alfanumerici in vasti cataloghi. I nomi propri sono approvati solo dalla IAU. |
Le origini antiche: da Babilonia alla Grecia
L’attribuzione di nomi alle stelle è una pratica antichissima. Nel Neolitico, con l’agricoltura, l’osservazione del cielo divenne fondamentale per stabilire i cicli stagionali. Furono i Babilonesi, nel II millennio a.C., a realizzare il primo sistema di costellazioni, dando alle stelle nomi di origine sumerica legati al ciclo delle stagioni. Gli Egizi realizzarono la più antica carta stellare nota, mentre i Fenici utilizzavano l’Orsa Minore per orientarsi in mare.
Furono soprattutto gli astronomi greci e romani a dare forma al sistema di nomenclatura che in parte usiamo oggi. Tra i principali si ricordano Eudosso di Cnido, Ipparco di Nicea e Claudio Tolomeo. Ipparco compilò il primo catalogo stellare con circa 850 stelle. Tolomeo, nel suo celebre Almagesto, ampliò il lavoro, catalogando oltre 1000 stelle in 48 costellazioni. Nella cultura greca, il fenomeno del catasterismo trasformava i miti in immagini celesti, proiettando sulla volta stellata le storie di divinità ed eroi.
L’eredità araba nei nomi delle stelle
Durante il Medioevo, gli astronomi islamici diedero un contributo fondamentale. Essi tradussero l’Almagesto di Tolomeo e assegnarono nomi arabi a molte stelle, nomi che sono in uso ancora oggi. Basti pensare ad Aldebaran, Betelgeuse, Rigel, Vega, Deneb e Altair, tutti di origine araba.
Miti e leggende delle stelle più famose
Molti nomi di stelle e costellazioni derivano da antichi miti. Vediamo alcuni esempi.
Sirio e il suo legame con la calura estiva
Sirio, la stella più luminosa del cielo notturno, deve il suo nome al greco sèirios, che significa “ardente”. Gli antichi Greci associavano la sua comparsa all’inizio del periodo più caldo dell’estate. Sirio fa parte della costellazione del Cane Maggiore.
Le Orse: il mito di Callisto e Arcas
Le costellazioni dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore sono legate al mito di Callisto. Secondo Ovidio, Zeus sedusse la ninfa Callisto. La moglie di Zeus, Era, per vendicarsi la trasformò in un’orsa. Anni dopo, suo figlio Arcas stava per ucciderla durante una caccia. Per evitare la tragedia, Zeus trasformò anche Arcas in un orso e li pose entrambi in cielo. La maledizione di Era li costrinse a girare per sempre intorno al polo nord celeste, rendendole costellazioni circumpolari.
Il mito di Andromeda e Perseo
Il mito di Andromeda è rappresentato da un intero gruppo di costellazioni. Andromeda fu offerta in sacrificio a un mostro marino, ma l’eroe Perseo la salvò e la sposò. Per ricordare la vicenda, gli dei posero in cielo le costellazioni di Andromeda, Perseo, Cassiopea, Cefeo e della Balena.
Le Pleiadi: le sette sorelle
Le Pleiadi, un ammasso stellare nella costellazione del Toro, erano sette sorelle inseguite dal cacciatore Orione. Per sfuggirgli, chiesero aiuto agli dei, che le trasformarono in stelle. Anche Orione fu trasformato in una costellazione e ancora oggi sembra inseguire le Pleiadi nella volta celeste.
La nomenclatura moderna e l’Unione Astronomica Internazionale
Con l’avvento del telescopio, il numero di stelle conosciute è aumentato esponenzialmente, rendendo necessari sistemi di nomenclatura più razionali. Nacquero così i cataloghi stellari. Oggi, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) è l’unica organizzazione riconosciuta per assegnare i nomi ai corpi celesti. La maggior parte delle stelle è identificata da un numero di catalogo, mentre solo una piccola parte conserva un nome proprio, spesso di origine araba, greca o latina, per motivi storici.
Fonte articolo: Pixabay
Articolo aggiornato il: 07/09/2025