Dipinti di Egon Schiele: i 4 più famosi

Dipinti di Egon Schiele: i 4 più famosi

Egon Schiele (1890-1918) è stato uno dei più importanti artisti del primo Novecento. Nato in un paesino austriaco, vive i cambiamenti dell’arte nel contesto viennese, in cui si confronta con celebri artisti come Gustav Klimt. I dipinti di Egon Schiele, caratterizzati da linee distorte, anatomie esagerate e temi audaci, hanno sfidato le convenzioni dell’epoca e continuano a suscitare interesse e dibattito.

In un primo momento, i dipinti di Egon Schiele si rifanno al movimento della Secessione viennese di Klimt, da cui si ispira soprattutto per i soggetti. Tuttavia, si nota subito che le sue linee sono più aspre e nette, i colori più opachi e i corpi più stilizzati, quasi a somigliare, talvolta, a dei manichini in posa, delle marionette che nascondono un senso di inquietudine. L’arte di Schiele, si proietta fin da subito verso l’espressionismo, e anche nei dipinti erotici, nell’incontro tra due amanti, è possibile scorgere il suo tormento.

Vediamo quali sono i dipinti più famosi di Egon Schiele e quali sono le loro caratteristiche

1. Autoritratto con alchechengi (1912)

dipinti di egon schiele
Fonte: Wikimedia Commons

I suoi autoritratti sono veramente tantissimi, ma questo autoritratto è uno dei dipinti più iconici di Egon Schiele. L’artista si raffigura in primo piano, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. Il suo volto è pallido e scarno, con gli occhi spalancati. Sullo sfondo bianco, un vaso di alchechengi, una pianta perenne che produce piccole bacche rosse commestibili. Il corpo del soggetto segue le inclinazioni della pianta, e i due elementi sono raffigurati con gli stessi colori disposti in modo diverso.
Il dipinto è un’espressione della complessa personalità di Schiele. L’artista si rappresenta come un individuo tormentato e vulnerabile. I colori intensi e le linee contorte conferiscono al dipinto un’atmosfera di inquietudine e tensione, mentre si distinguono tutte le pennellate, i movimenti della mano dell’artista, nella camicia e nel volto, il cui accostamento di colori è tipicamente espressionista.

2. Ritratto di Wally (1912)

Fonte: Wikimedia Commons

Valerie “Wally” Neuzil era la musa e amante di Schiele. I due si conobbero nel 1911 e la loro relazione durò fino al 1914, prima che la Guerra e i suoi esiti li separassero. Sono tanti i ritratti per cui la giovane ragazza ha posato, ma questo, realizzato nel 1912, è uno dei dipinti più famosi di Egon Schiele raffiguranti Wally.
L’artista la dipinge in primo piano, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. Il suo volto è bellissimo, con i capelli rossi coperti da un cappello e gli occhi azzurri. Allo stesso tempo, la ragazza guarda verso l’artista che in quel momento la sta dipingendo. C’è una certa continuità con il quadro precedente, sembra siano parte di una stessa scena, se messi l’uno accanto all’altro, per via dello sfondo bianco e della pianta alle spalle dei soggetti. Ma qui le linee sono più dolci e i colori più delicati, seppur si distinguano comunque le pennellate dell’artista, delineando una bellezza pura, ben lontana invece dalla sensualità erotica che contraddistingue altri dipinti di Egon Schiele, come i tanti nudi.

3. L’abbraccio (coppia di amanti) (1917)

Fonte: Wikimedia Commons

Questo è sicuramente tra i dipinti più famosi di Egon Schiele. La coppia di amanti, rappresentata in un momento di grande intimità, mentre si concedono un abbraccio, forse raffigura lo stesso artista e sua moglie, Edith Harms, che divenne la sua musa per molti ritratti a partire dal 1914. Il dipinto è stato realizzato nel 1917, ma l’anno successivo la moglie morirà.
Gli amanti sono inquadrati dall’alto, e lo spettatore si sente quasi di troppo assistendo alla scena, come se li stesse spiando. I loro corpi sono uniti in un abbraccio appassionato, fatti di linee curve eccessive ed irregolari, che enfatizzano una muscolatura irreale. Il dipinto è un’espressione dell’amore e della passione, dove c’è equilibrio tra la dolcezza del momento e un senso di malinconica tristezza, accentuato dall’uso dei colori, le linee e il tratto espressionista. In effetti, il dipinto potrebbe far pensare a quello, più famoso, di Klimt: ma le dissonanze cromatiche, le linee taglienti e le pennellate convulse di Schiele si allontanano dai motivi decorativi dell’altro viennese.

4. Quattro alberi (1917)

Fonte: Wikimedia Commons

Anche i dipinti di Egon Schiele che raffigurano la natura e i paesaggi risultano interessanti, soprattutto se visti nell’insieme e nella loro evoluzione. Dopo alcuni dipinti decorativi e ornamentali, Schiele si sposta verso una rappresentazione più antropomorfa della natura: girasoli appassiti ricordano creature umane e sofferenti. Questo dipinto, invece, più maturo, del 1917, è il più conosciuto tra tutte le sue opere paesaggistiche. Rappresenta quattro alberi autunnali, che si stagliano contro un cielo infiammato dai colori, sia caldi che freddi, velati qua e là dalle nuvole. Gli alberi sono raffigurati in primo piano, e i colori sono più caldi e vivaci. Tutti ricchi di foglie, eccetto uno, rimandano a quella sottintesa malinconia che è innata nell’uomo, un piccolo angolo di solitudine, nonostante la serenità generale del dipinto.

Questi quattro dipinti sono solo una piccola parte della vasta e prolifica produzione di Egon Schiele. Tuttavia, sono sicuramente rappresentativi del suo stile unico e della sua visione del mondo, nonché della sua espressione interiore, di un tormento che vive nelle linee spezzate e nelle scelte cromatiche, ora cupe e opacizzate, ora accese e irreali. C’è poi tutta un’altra serie di nudi artistici, di ritratti femminili e di autoritratti, spesso realizzati a matita e acquerello, che vi invitiamo ad approfondire.

Fonte immagine: Wikimedia Commons (Egon Schiele, Autoritratto con palpebra tirata giù)

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