Franca Sozzani è stata una rivoluzione nel giornalismo italiano, conosciuta principalmente per il suo ruolo di editor-in-chief di Vogue Italia, il Sacro Graal delle riviste di moda.
Indice dei contenuti
Le tappe di una carriera rivoluzionaria
Data | Evento chiave |
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1988 | Diventa direttrice editoriale di Vogue Italia, iniziando un percorso di rinnovamento radicale |
1994 | Assume il ruolo di direttrice editoriale della casa editrice Condé Nast Italia |
2008 | Cura il “Black Issue”, un numero storico dedicato interamente a modelle e creativi di colore |
2013 | Diventa presidente della Fondazione IEO (istituto Europeo di Oncologia) |
2016 | Viene presentato il documentario “Franca: Chaos and Creation”, diretto dal figlio Francesco Carrozzini |
Chi era Franca Sozzani? Biografia e carriera
Franca Sozzani nacque a Mantova il 20 gennaio 1950. Laureata in Lettere e Filosofia, iniziò la sua carriera lavorando per Vogue Bambini. Dal 1988 ha ricoperto il ruolo di direttrice editoriale di Vogue Italia fino alla sua morte, il 22 dicembre 2016. Sotto la sua direzione, la rivista ha guadagnato una reputazione per la sua capacità di sfidare le convenzioni della moda. È stata tra le prime a promuovere fotografi e stilisti emergenti, scoprendo talenti come Steven Meisel e Bruce Weber. I suoi studi, come sottolineato da fonti come la Treccani, hanno contribuito a un approccio pionieristico, portandola ad affrontare argomenti complessi e sensibili come il razzismo, l’anoressia e la violenza contro le donne attraverso la moda.
La visione a Vogue: la prima copertina e il Black Issue
La sua prima copertina per Vogue Italia, nel luglio/agosto 1988, recitava Il Nuovo Stile. La foto di Steven Meisel ritraeva la modella Robyn Mackintosh con una semplice camicia bianca di Gianfranco Ferrè, a simboleggiare un nuovo inizio. L’intento era rendere Vogue più indipendente e dare spazio a nuovi creativi.
A dimostrazione del suo coraggio c’è il Black Issue, il numero di luglio 2008. Attraverso questa edizione speciale, Sozzani ha celebrato la bellezza delle donne nere, affrontando il problema della loro sottorappresentazione nel mondo della moda. Le quattro diverse copertine ritraevano Naomi Campbell, Liya Kebede, Jourdan Dunn e Sessilee Lopez. Il numero divenne un pezzo da collezione, tanto da richiedere una ristampa. Grazie a questo speciale, Sozzani ricevette il Premio La Moda Veste la Pace per il suo messaggio contro il razzismo.
L’impegno sociale e l’eredità
Oltre al suo ruolo in Condé Nast, Franca Sozzani è stata presidente della Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia) e madrina del Convivio, mostra benefica per la lotta contro l’AIDS. Morì a Milano il 22 dicembre 2016. Dopo la sua morte è stata istituita la Fondazione Franca Sozzani per sostenere la ricerca contro il cancro e iniziative culturali. Durante la 73ª Mostra del Cinema di Venezia venne presentato il documentario Franca: Chaos and Creation, realizzato dal figlio Francesco Carrozzini. Nel 2018, il Comune di Milano ha iscritto il suo nome nel Famedio del Cimitero Monumentale.
Fonte immagine: Wikipedia (Sara Cimino)
Articolo aggiornato il: 11/09/2025